Italia
L'extra vergine negli agriturismi abruzzesi sarà solo regionale
La nuova legge impone l'utilizzo di olio locale. L'assessore Febbo lancia l'offensiva, diretta, prima di tutto, ai suoi concittadini. I fondi del Psr saranno destinati anche a proteggere il marchio Abruzzo
12 maggio 2012 | C. S.
Negli agriturismi abruzzesi, dopo il varo della legge di riforma, si potrà portare sulla tavola solo olio regionale.
Contro le frodi e per la salvaguardia della qualità delle produzioni tipiche locali e i consumatori, è partita l'offensiva dell'assessorato all'Agricoltura, attraverso testi di legge e misure del Programma di Sviluppo Rurale.
"Gli abruzzesi - ha ammonito l'assessore regionale Mauro Febbo, intervenendo alla presentazione della VII edizione del concorso regionale dell'extra vergine d'oliva d'Abruzzo Lorolio - non sono ancora buoni consumatori di olio locale, nonostante l'extra vergine sia il simbolo dell'Abruzzo, anche in termini di memoria storica, letteraria e paesaggistica, e malgrado l'Abruzzo sia tra le regioni che vantano produzioni di ottima qualità. E' necessario invertire la rotta, e contrastare con ogni mezzo anche le operazioni di grandi catene di distribuzione che offrono l'olio a meno di 1 euro a litro".
La tracciabilità è un aspetto che non sarà trascurato per proteggere il marchio Abruzzo. Infatti, la Misura 1.2.4 del PSR consentirà di attivare una procedura che garantirà un risultato scientifico dell'esame, destinato a certificare, con l'etichettatura, la spremitura da olive tutte abruzzesi. L'assessore Febbo ha aggiunto: "utilizzeremo, inoltre, sistemi di premialità per stimolare la ristorazione abruzzese a scegliere per la loro clientela solo oli locali, perché anche queste metodiche contribuiscono, sul piano del funzionamento della macchina turistica, a promuovere un'immagine coordinata e coerente di noi".