Gastronomia
Bottura contro MasterChef: "anche il mio benzinaio vuole spadellare in Tv"
Secondo lo chef tre stelle Michelin lo spettacolo televisivo sarebbe diseducativo perchè non fa capire l'importanza della gavetta ma "ci sarà il Rinascimento della cucina italiana"
11 maggio 2013 | C. S.
"L'agroalimentare e il turismo devono essere una cosa sola. Basti pensare che secondo un sondaggio del New York Times i viaggiatori scelgono la destinazione Italia in primis per l'arte, e per la cucina come secondo fattore". Lo ha detto Massimo Bottura, aprendo i lavori delle Strade della Mozzarella, a Paestum.
Lo chef del celebre ristorante La Francescana a Modena si è detto "sicuro che ci sarà il Rinascimento della cucina italiana perché, girando per il mondo, ha riscontrato più consapevolezza. I grandi gourmet - ha detto Bottura - hanno ricominciato a venire in Italia, e hanno capito che qui non c'é il sapore omologato dei ristoranti italiani all'estero. L'Italia ha una dispensa di sapori talmente ampia, oltre 1600 prodotti tradizionali, che basta pescare per avere idee. Sono un cuoco italiano - ha detto con orgoglio - esprimo il nostro Paese, le nostre memorie, le grandi materie prime. Dietro ogni successo ho però la gioia di condividerlo con i tanti artigiani custodi di sapori che sanno ancora stupire i gourmet che giungono dall'estero".
Sul ruolo del cuoco oggi, Bottura ha detto che "la contemporaneità è condividere, trasmettere ai ragazzi l'esperienza".
Secondo Bottura, "trasmissioni come Masterchef sono dannose perché non spingono a capire l'importanza di far gavetta, ma illudono su scorciatoie che in questo lavoro duro non esistono. Bisogna saper tirare la sfoglia, con l'umiltà e la forza delle donne del passato che inventarono i passatelli con le briciole perché non c'era altro da mangiare, e non chiedere di padroneggiare tutte le partite in poco tempo. Mi fa rabbia sapere il mio benzinaio vuol lasciare il mestiere per spadellare in Tv".