Economia 21/04/2017

Italia leader mondiale nel mercato degli spumanti

Quasi una bottiglia su cinque esportata nel mondo è una bollicina nostrana. E' il Prosecco a dominare la scena, seguito da Asti spumante e Franciacorta. I volumi crescono ma occorre far di più sul fronte del valore aggiunto


Il 30% degli scambi commerciali mondiali di vini sono classificati come spumanti e l'Italia muove il 15,4%, classificandosi il primo paese per volumi esportati di bollicine.

I vini spumanti tricolori, su tutti il Prosecco docg/doc, trainano peraltro la crescita dell'export di vini italiani: dei 5,6 miliardi di euro di valore dell'export italiano nel 2016, infatti, circa 1 miliardo è appannaggio delle bollicine tricolori.

I dati sono diffusi da Ovse, osservatorio economico dei vini effervescenti italiani guidato da Giampietro Comolli che sottolinea: "Se non ci fossero le bollicine il mercato del vino italiano si potrebbe definire statico".

"Il trend delle bollicine italiane - prosegue Comolli - è in crescita per il 12esimo anno consecutivo. Rispetto al 2015 si registra un +13% in volume e un +7,5% in fatturato. A fronte di un prezzo di spedizione quasi uguale al 2015, cresce enormemente il valore al consumo in quasi tutti i paesi. "Ottimo l' andamento dell'export - sottolinea Comolli - grazie soprattutto al Prosecco docg/doc che segna un +20% in totale. L'export nazionale supera quota 355 milioni di bottiglie con Regno Unito, Stati Uniti e Germania che consumano circa 2/3 del totale, pari ad un fatturato al consumo di 3,2 miliardi di euro. Il Pianeta Prosecco docg/doc supera le 286 milioni di bottiglie per un fatturato al consumo pari a 2,4 miliardi di euro, a seguire l'Asti spumante con 47 milioni di bottiglie. Benissimo il metodo tradizionale a quota 3 milioni di bottiglie, con exploit del Franciacorta vicino a 2,2 milioni di bottiglie consumate nel 2016 soprattutto in Giappone e Gb. La crescita del valore al consumo - sottolinea Comolli - è il riscontro tangibile del riconoscimento qualità-identità da parte del consumatore estero per le bollicine italiane. Purtroppo il maggiore guadagno è in capo a distributori e venditori esteri. Bisogna reimpostare alcune azioni di vendita per consentire un maggiore ricavo al produttore".

di C. S.