Ambiente 22/11/2013

Agronomi e forestali lombardi a difesa del territorio


“In Italia manca da sempre una visione lungimirante in tema di gestione del territorio: da un lato si riscontrano eccessi di consumo del suolo per un’edificazione spesso scellerata, dall’altro si nota la totale assenza di una seria e diffusa politica di prevenzione, per cui si finisce per mettere a disposizione risorse finanziarie solo a ‘disastro compiuto’”: così interviene la Federazione dei dottori agronomi e dottori forestali lombardi sul tema della gestione del territorio a seguito dei recenti fenomeni alluvionali verificatisi in Sardegna con le ben note tristi conseguenze.
“L’innovazione strategica dovrebbe passare dal superamento delle logiche di gestione dell’emergenza – sottolinea il presidente della Federazione regionale, Gianpietro Bara – per dare corso invece a logiche di prevenzione”.
Secondo Stefano Enfissi, coordinatore del Dipartimento ‘Sistemi naturali, montani e forestali’ della Federazione lombarda, “la prevenzione si attua con una gestione e una cura attiva del territorio, che si traducono in opere di sistemazione idraulico-agraria e idraulico-forestale nell’ambito delle aree rurali e montane”.
Per quanto riguarda in particolare il territorio lombardo, la Federazione sta seguendo con attenzione l’iter di revisione della Legge regionale n.12 del 2005, che dovrà avvenire al termine di un processo consultivo recentemente avviato dall’amministrazione regionale. “In questo percorso – fa notare Bara – occorrerà valorizzare adeguatamente le competenze professionali strategiche che i dottori agronomi e i dottori forestali possono mettere a disposizione. Si dovranno pertanto privilegiare politiche di prevenzione da realizzare attraverso una pianificazione integrata che abbia come criterio guida la gestione sostenibile e duratura del territorio: quest’ultimo dovrà essere definitivamente riconosciuto quale primaria risorsa da proteggere per attenuare i danni legati al verificarsi di calamità naturali”.

di C. S.