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UN LIBRO DI GIUSEPPE ALTAMORE SCRITTO IN NOME E A DIFESA DELL’ACQUA

Dal 19 luglio è entrato in vigore un decreto sulle acque minerali. Potranno essere servite al pubblico acque preconfezionate solo se rispondenti alle categorie previste dal legislatore. Nessuna novità per le bottiglie di formato superiore. Il consumatore avrà però ancora diritto a chiedere il bicchiere d’acqua dal rubinetto

03 settembre 2005 | C. S.

Sembra proprio che i produttori d’acqua minerale dopo un periodo di difficoltà abbiano deciso di tornare all’attacco, puntando sul pret a porter. Dopo la pubblicità dell’acqua da portare in bella mostra in borsetta, ci propongono ora diverse taglie e formati per soddisfare non solo il palato, ma anche l’occhio …

Le bottigliette saranno sempre più piccole, con un aggravio di costi per il consumatore e nuovi rischi per l’ambiente.
Qualcuno vuol darcela a bere. Acqua minerale, uno scandalo sommerso (pp. 216, euro 9,50), è un libro scritto da Giuseppe Altamore per Fratelli Frilli Editori, volume di cui a suo tempo avevamo già dato ampia notizia riportando pure l’intervista all’autore e che ora invece compare in edizione tascabile. E’ un libro da leggere con curiosità, perché racconta tutta la storia del business delle acque minerali.



Secondo un rapporto di Mineracqua, gli italiani sono grandi bevitori di acqua minerale: gli acquisti riguardano il 97% delle famiglie. Ciò equivale a dire che nel Bel Paese si consuma una bottiglia ogni due giorni a testa, insomma mezzo litro pro-capite al giorno per un totale di consumi, nel corso del 2004, di ben 10,18 miliardi di litri, ovvero 178 litri pro capite in 12 mesi, un consumo ch’è il più alto d'Europa e nel mondo, con un giro d'affari di tre miliardi di euro.

Eppure, qualche mese fa Mineracqua aveva dovuto ammettere “che per la prima volta, dopo svariati anni di successo, il mercato è in flessione”. Evidentemente c’è una contraddizione nelle due dichiarazioni. Di sicuro c’è che si continua a bere acqua minerale senza un giustificato motivo, anche se ormai tutti sanno che l’acqua di rubinetto può essere più sicura e più controllata. Per anni una serie di lanci pubblicitari, spesso ingannevoli, ci hanno indotto a consumare irragionevolmente grandi quantità di acqua minerale in alternativa all'acqua di rubinetto. I consumatori sono stati lasciati in balia di se stessi. Non solo hanno bevuto acqua che si vendeva in farmacia con contenuti salini elevati, ma in svariati casi i parametri di alcune sostanze tossiche erano molto più elevati rispetto a quelli previsti per l'acqua potabile.
Qualcuno vuol darcela a bere è una inchiesta che racconta come una potentissima lobby abbia potuto condizionare negli anni le scelte politiche di vari governi fino ad ottenere una legislazione troppo attenta alle esigenze commerciali dei confezionatori di acque minerali e poco rispettosa, invece, della salute dei consumatori.

Il libro spiega quali interessi abbiano spinto l’industria dell’acqua minerale a usare ogni mezzo per condizionare le scelte del Parlamento, fino a bloccare almeno due tentativi di riforma della normativa che regola il settore. Si racconta come un perito chimico italiano sia riuscito a far avviare una procedura d’infrazione dell’Unione europea nei confronti dell’Italia per il mancato rispetto delle direttive europee in materia di tutela della salute dei consumatori e come ancora una volta l’abbiano spuntata le multinazionali dell’acqua, le quali sono riuscite ad aggirare le raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità e perfino le severe norme del Codex alimentarius che regolano il commercio internazionale.

Ma che cosa hanno da nascondere i produttori di acqua minerale?
Intanto, l’Italia ha adottato una nuova Direttiva europea. Per le multinazionali non sarà facile adeguarsi alle norme sanitarie più severe, mentre per i consumatori - finalmente, è il caso di dire - ci saranno più garanzie.
La prima edizione del libro è stata pubblicata da Fratelli Frilli Editori nel giugno 2003, dando vita a un acceso e forte dibattito e suscitando grande curiosità e interesse dei lettori. Il volume è giunto alla quinta ristampa e oggi viene riproposto in una nuova veste in formato tascabile.

L’autore - Giuseppe Altamore, giornalista - è laureato in sociologia e vive e lavora a Milano. Come vicecaporedattore di “Famiglia Cristiana” si occupa prevalentemente di economia, di consumi e di sicurezza alimentare, con diverse inchieste dedicate all’affaire delle acque minerali. È autore di quattro libri: Europa, istruzioni per l’uso (Oscar Mondadori, 1992); Tutte le parole dell’economia (Oscar Mondadori, 1994); Personal budget (Il Sole24 Ore, 2001) e I Predoni dell’acqua (Edizioni Paoline, 2004).

Fonte: Ludovica Schiaroli