L'arca olearia
Fertirrigare con oculatezza grazie a Nutrigation

La qualità dell’acqua può influenzare la fertirrigazione in maniera decisiva. Occorre allora scegliere tra Fertikit e MixRite non solo in base ai costi
07 maggio 2011 | Alberto Puggioni
Per gestire i fabbisogni nutrizionali contemporaneamente a quelli idrici, negli oliveti micro irrigati a goccia con sistemi NETAFIM è sempre più utilizzata e apprezzata la fertirrigazione (Nutrigation©). Normalmente si realizzano soluzioni fertirrigue da iniettare nel flusso irriguo attraverso dosatori proporzionali (tipo MixRite) o piccole unità a banco (come il Fertikit-Netafim); il periodo interessato da questa attività generalmente va da maggio ad ottobre.
Durante questo processo è importante considerare le caratteristiche fisiche e chimiche dell’acqua, essendo il vettore anche della nutrizione minerale: dall’analisi dell'acqua possiamo comprendere se è necessario trattare l'acqua prima di aggiungere il fertilizzante e preparare la soluzione nutritiva, per prevenire il rischio di eventuali occlusioni dovute ad elementi contenuti. Le componenti fisiche dell’acqua irrigua come solidi sospesi, colloidi, impurità, flora batterica, popolazioni di alghe, dovranno essere precedentemente eliminati con opportune filtrazioni, la cui tipologia potrà variare in funzione delle impurità contenute. Le componenti chimiche, di contro, non potranno essere gestite con la sola filtrazione. Parametri quali il pH, l’elettroconducibilità, i carbonati, la presenza di ferro o manganese, il livello di cloruri o nitrati, rivestono ciascuno un ruolo rilevante fino a poter inficiare la capacità di distribuzione o la capacità di assorbimento, da parte delle radici, dei nutrienti somministrati. Nel caso di acque dure, calcaree, con elevato contenuto di carbonati, il pH va tenuto sotto controllo in quanto con valori alti aumenta il rischio di precipitazione degli stessi sali, con rischi di occlusione e mancato assorbimento da parte della coltura. A questo proposito bisognerà anche conoscere l’EC, o elettroconducibilità, che rappresenta la capacità di condurre energia elettrica del liquido in esame: maggiore sarà il contenuto di sali disciolti, maggiore sarà il valore di EC, questo andrà anche a incrementare il pH per effetto tampone dei sali sugli ioni H+. Per ovviare a questi problemi, le soluzioni di fertirrigazione possono essere pre-acidificate in modo da compensare gli squilibri legati alle variazioni concentrazione salina nell’acqua. Non va dimenticato che esiste anche l’effetto tampone del terreno che permette comunque di avere un certo margine di gestione. Il Ferro passando da uno stato di ossidazione ad un altro, tramite ossidazione, precipita causando caratteristici depositi rossastri.
In olivicoltura l’irrigazione è generalmente applicata tramite sistemi a goccia auto compensanti che permettono, al variare della pressione in un determinato intervallo, di erogare la stessa portata ad ogni gocciolatore: questa condizione è necessaria anche per fornire a tutte le piante la stessa concentrazione di nutrienti in fertirrigazione. Per realizzare un buona fertirrigazione necessitiamo di sistemi di iniezione come i già citati MixRite e Fertikit, i due prodotti NETAFIM più utilizzati in olivicoltura.
Nel caso del MixRite abbiamo un sistema di iniezione che, senza alimentazione elettrica, permette di iniettare determinate quantità di nutrienti in soluzione nel flusso irriguo, un sistema semplice ed efficace che necessità della preparazione di buone soluzioni madre, di solito preacidificate per i motivi già esposti legati alle caratteristiche dell’acqua.
Nel caso del Fertikit abbiamo invece uno strumento più versatile costituito da una unità di iniezione che può avere fino a 5 canali dosatori, questa può lavorare in proporzione al flusso irriguo oppure in maniera indipendente in relazione a dosi e volumi prefissati. Su quest’ultimo sistema di iniezione è possibile introdurre allarmi di EC e pH con opportunità di correzione tramite apporto di acido solo quando necessario.
Per quanto precedentemente esposto, la qualità dell’acqua può quindi influenzare la fertirrigazione anche in maniera decisiva, la conoscenza delle caratteristiche fisiche e chimiche dell’acqua è basilare per fare delle scelte oculate, alla luce di dati oggettivi, necessari per una corretta programmazione delle pratiche agronomiche che coinvolgono l’acqua e la nutrizione minerale.
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