Editoriali
Troppe frodi ai danni di olivicoltori e frantoiani sulle vendite di olio extra vergine di oliva

I prezzi alti stanno riducendo i volumi di vendita e si può essere invogliati da richieste pressanti di qualche operatore, col rischio di non vedere più il pagamento. Ma anche ristoratori e consumatori rischiano di essere fregati da truffatori di passaggio
11 agosto 2023 | Piero Palanti
L'olio extravergine d'oliva è un prodotto alimentare prezioso e ricercato, ma, purtroppo, è anche un obiettivo facile per le truffe. In Italia, il mercato dell'olio extravergine d'oliva è stimato in 1,5 miliardi di euro all'anno, e questo rende il settore molto appetibile per i truffatori.
La stagione 2023-24 si prospetta come una delle più difficili degli ultimi tempi e già sentiamo tentativi di raggiri sia verso i consumatori che verso i produttori.
Sicuramente non basterebbe un articolo per approfondire questo argomento ma potrebbe essere l’inizio di uno scambio di esperienze (purtroppo) subite in modo da evitare sorprese future a qualcuno.
È importante essere informati sulle frodi più comuni e adottare alcuni accorgimenti per difendersi.
Le truffe ai produttori sono sempre sulle modalità di pagamento, se l’acquirente non è un cliente abituale pretendete il pagamento all’ordine con un bonifico immediato, ricordatevi che il bonifico normale in molte banche può essere revocato in giornata.
Non accettate la sola scansione del bonifico, può essere falso, aspettate che la transazione sia andata a buon fine.
Diffidate degli acquisti frettolosi con giustificazioni di urgenza a ridosso delle festività, non sarà possibile controllare la banca e verificare i pagamenti.
Pagamento alla consegna con assegno? È già successo che fosse falso.
Con l’inizio della nuova stagione riprenderà anche la cattiva abitudine di alcuni ristoratori di chiedere ripetutamente delle campionature.
Non credo sia una pratica corretta, siete liberi di comportarvi a vostra discrezione ma vi ricordo che dovete essere voi, in primis, a dare valore a questo prodotto.
Il mio consiglio è far pagare la campionatura, sempre, a meno che non si tratti di un cliente consolidato e consapevole che vuole assaggiare la nuova annata per sapere se è consona all’utilizzo che deve farne e scontare (se ritenete il caso) il costo al primo ordine. Nessuno di noi chiede un assaggio dei piatti del ristorante per valutare se andare o meno a mangiare in quel posto; in alternativa iniziamo a chiedere uno scambio di merce, io ti mando l’olio e tu mi offri una cena di ugual valore.
Aggiungerei una situazione personale. Il pagamento di una o più fatture oltre il termine pattuito, nel caso specifico oltre 90 giorni, è una enorme mancanza di rispetto, è una truffa!
Agli amici ristoratori la prima cosa da dire è di fare attenzione ai prezzi troppo bassi. L’olio buono costa ed è un prodotto di qualità, affidatevi a produttori seri o a chi vi possa consigliare, risparmiare sul costo dell’olio, in questo momento, non sarà possibile (non dovrebbe esserlo mai per un olio di qualità!).
Sulle contraffazioni e adulterazioni non vi posso aiutare, imparate ad assaggiare e così potrete accertare se l’olio che vi arriva è quello che avete scelto.
Qualche tempo fa un conoscente, ristoratore, nella fretta di fare il “grande affare” ha acquistato 20 latte da un commerciale sconosciuto di passaggio, piene di acqua, con 10 cm di olio sopra, ancora lo prendo in giro, l’acqua più costosa della sua vita.
Al consumatore finale, inconsapevole, che acquistava il 70% dell’olio consumato in Italia attraverso il “giochino “della promozione alla GDO, cosa dire?
Quest’anno rimarrete orfani di quelle prelibatezze, non ci sarà olio a basso costo e di bassa qualità ad incantarvi mentre fate la spesa, forse era già quella una truffa.
Posso solo dirvi di affidarvi a produttori competenti ed onesti. Ne guadagneremo tutti.
Avete qualche truffa da condividere?
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