L'arca olearia 21/05/2014

Etichettare gli oli monovarietali in maniera corretta, rispettando tutti gli adempimenti

La dicitura “Monovarietale” o “Monocultivar di” rientra tra le diciture facoltative da apporre in etichetta e come tale deve essere attestata dalla documentazione atta a decretarne la veridicità


Da un incontro di approfondimento con l'Ispettorato Centrale Repressione Frodi della Regione Marche sull’etichettatura degli oli monovarietali, sono emersi alcuni aspetti che meritano di essere chiariti.
Innanzitutto si possono indicare solo i nomi delle varietà di olivo registrate a livello ministeriale.

Diversi inoltre gli adempimenti a carico delle aziende olivicole e dei frantoi.

Le aziende dovranno avere le fatture di acquisto degli olivi messi a dimora, indicanti la varietà, oppure avere una perizia tecnica o relazione agronomica dalla quale emerga il possesso e la coltivazione delle cultivar indicate in etichetta.
Il trasporto delle olive in frantoio deve essere accompagnato da apposito documetno di trasposto (DDT) dove vanno indicate la varietà, l’origine (Italia), la quantità approssimativa delle olive con la descrizione dell’unica varietà trasportata (100%); all’arrivo in frantoio, se occorre, va rettificato il peso sul DDT con la pesata effettuata dal frantoio (scontrino della pesata).

Il frantoio, nel caso di richiesta di specifica informazione del monovarietale per l’olio prodotto deve procedere, al momento dell’ingresso delle olive (in conto proprio, in conto acquisto e in conto terzi) allo stoccaggio e lavorazione separata delle partite di olive.
Una volta prodotto l’olio e restituito immediatamente all’azienda va indicato in DDT o fattura la classe merceologica di appartenenza (extravergine, vergine o se non si classifica “in attesa di classificazione”), la varietà della cultivar come da DDT di entrata e l’origine (es. italiano).
Qualora l’olio è trattenuto in frantoio, lo stesso deve essere conservato in contenitori identificati con il numero di cisterna e relativa capacità con cartello che indichi anche la varietà, la categoria merceologica e l’origine.

Qualora l’olio venga acquistato o conferito da terzi per il confezionamento, è necessario dimostrare quanto verrà dichiarato in etichetta o nella documentazione amministrativa e commerciale. A tal proposito è necessario farsi consegnare dal cliente un rapporto di analisi emesso da un laboratorio accreditato ed indicare sempre la varietà in ogni documento e registrazione effettuata durante tutto il ciclo di lavorazione. Si suggerisce quindi di inserire, nel campo delle note presente sul Registro Telematico, un’informazione che riconduca alla cultivar, nel campo note.


Commenta la notizia

Per commentare gli articoli è necessaria la registrazione.
Se ancora non l'hai fatto puoi registrati cliccando qui oppure accedi al tuo account cliccando qui

Commenti 0