Mondo 04/05/2020

A maggio gli olivicoltori spagnoli di nuovo in piazza

A maggio gli olivicoltori spagnoli di nuovo in piazza

Lo stato di mobilitazione permanente da parte delle sigle sindacali agricole iberiche non è stato ritirato e ora avanzano richieste precise al governo, altrimenti si preparano a occupare nuovamente le autostrade e le principali arterie andaluse


Dove eravamo rimasti? Le sigle sindacali agricole iberiche sono state silenti durante tutto il periodo dell'emergenza coronavirus, non solo hanno intensificato gli sforzi per garantire l'approvvigionamento alla popolazione, hanno provveduto alla pulizia delle strade e hanno donato dispositivi di protezione individuale.

La situazione dei prezzi dell'olio d'oliva in Spagna non è però migliorata e, se possibile, è lievemente peggiorata. E' questa la ragione per cui Asaja, Coag, Upa e Cooperativas Agro-alimentarias, unitariamente, minacciano di riprendere le proteste.
Le organizzazioni agricole Asaja, COAG, UPA e Cooperativas Agro-alimentarias, riprenderanno il calendario delle mobilitazioni iniziato a Jaén nel maggio 2019 e che nel 2020 è iniziato con le occupazioni delle quattro autostrade che attraversano la provincia.
"Siamo ancora in uno stato di mobilitazione permanente e il settore continuerà con le mobilitazioni fino a quando non inizieremo a vedere un recupero dei contributi e delle soluzioni al problema strutturale di cui soffriamo da due anni", affermano in un comunicato stampa congiunto.

Per fermare le proteste, i sindacati hanno presentato le seguenti richieste e rivendicazioni:
- Creazione di una tabella interministeriale per risolvere il problema dei prezzi in perdita
- Revisione completa del sistema di stoccaggio privato, con un budget garantito e trasparente
- Stop ai dazi
- Apertura immediata dell'autoregolamentazione del mercato
- Attivare strumenti giuridici per perseguire la banalizzazione dell'olio d'oliva e il suo utilizzo come prodotto civetta. Mettere fine alle vendite sottocosto.
- Avviare un'indagine d'ufficio da parte della Commissione della concorrenza in vista di un'eventuale fissazione dei prezzi da parte della GDO.
- Impegno al ricambio generazionale in olivicoltura
- Misure di sostegno per gli oliveti che presentano le maggiori difficoltà e oneri di gestione
- Scommettere su un modello olivicolo redditizio, che garantisca il mantenimento delle aziende e dei lavoratori, che combatta contro lo spopolamento dell'ambiente rurale e protegga l'ambiente.
- Incrementare gli investimenti per l'irrigazione
- Fermo impegno nel marketing, nella promozione dei consumi, nella concentrazione dell'offerta, nella differenziazione e nell'associazionismo.
- Garantire la tracciabilità, la purezza e la qualità dell'olio d'oliva.

di C. S.