Mondo 13/03/2020

La politica agricola europea è in una fase di transizione ma occorrono norme chiare

La politica agricola europea è in una fase di transizione ma occorrono norme chiare

La Commissione ha proposto norme transitorie per la Pac nel 2021. I ritardi rinvieranno di almeno un anno l’applicazione di una politica agricola più ambiziosa, secondo la Corte dei conti europea


La Commissione ha proposto di prorogare l’attuale quadro normativo e di continuare a finanziare la politica agricola in base agli importi proposti per il QFP concernente il periodo successivo al 2020. Il regolamento transitorio proposto mira a fornire certezza e continuità nella concessione del sostegno e ad agevolare la transizione dal periodo in corso a quello successivo. Le norme transitorie proposte per il 2021 partono dal presupposto che l’entrata in vigore della nuova PAC – inizialmente prevista per il 1° gennaio 2021 – sarà posticipata di un anno. La Corte ha esaminato se le norme proposte siano chiare sul piano giuridico e prudenti sul piano finanziario, analizzandone anche le implicazioni per la PAC post 2020.

“Considerata la situazione del dibattito in corso fra il Parlamento europeo e il Consiglio, potrebbe risultare difficoltoso applicare il nuovo quadro normativo e i piani strategici per la PAC a partire dal 2022”, afferma João Figueiredo, il Membro della Corte responsabile del parere. “Il tempo disponibile prima di allora dovrebbe essere usato per affrontare le questioni sollevate dalla Corte, specie riguardo alle sfide in materia di clima e ambiente”.

La proposta della Commissione offre agli Stati membri la possibilità di prorogare di un anno i rispettivi programmi di sviluppo rurale, fino alla fine del 2021. La Corte sottolinea che gli Stati membri dovrebbero continuare ad affrontare le problematiche climatiche e ambientali puntando a livelli di risultato almeno pari, se non superiori, a quelli perseguiti fino ad ora, utilizzando eventuali nuove risorse finanziarie secondo le vecchie norme. La Corte osserva inoltre che si è prestata un’attenzione crescente ai pagamenti erogati ad agricoltori che non sono realmente tali ma che acquistano terreni agricoli per ricevere i pagamenti PAC; invita la Commissione e i responsabili delle politiche a usare l’anno supplementare per valutare i rischi correlati e la necessità di rivedere i criteri stabiliti nelle proposte legislative relative alla PAC post 2020. Precisa infine che la valutazione ex post dell’attuale periodo è rinviata alla fine del 2026; ne consegue che la Commissione preparerebbe la propria proposta per la PAC successiva al 2027 senza aver pienamente valutato la performance della PAC del periodo 2014‑2020.

di C. S.