Mondo 20/02/2020

Il mondo olivicolo spagnolo punta l'indice contro le importazioni di olio dal Maghreb

Il mondo olivicolo spagnolo punta l'indice contro le importazioni di olio dal  Maghreb

Finisce l'unità della filiera, si spacca il mondo olivicolo-oleario spagnolo con Coag Andalusia che parla di “disprezzo dell'industria nei confronti degli olivicoltori” e minaccia di diffondere i nomi degli imbottigliatori che imbottigliano olio dal nord Africa


L'unità della filiera olivicolo olearia iberica è solo un mito, visto le parole dei rappresentanti agricoli andalusi ma soprattutto le iniziative e le proteste che verranno poste in essere a marzo dagli olivicoltori.

Il settore olivicolo spagnolo sta preparando un mese caldo di marzo, inasprendo il calendario delle proteste contro il basso prezzo dell'olio d'oliva alla fonte.

Le nuove azioni saranno sviluppate in modo consensuale in tutta l'Andalusia e le organizzazioni chiedono di essere sostenute da tutto il settore primario in Spagna. Si sta addirittura valutando la possibilità di creare un presidio permanente nella capitale, Madrid.

Le iniziative avranno anche del clamoroso, visto che è previsto il ritorno della marcia degli olivicoltori, sospesa qualche settimana fa, dopo l'annuncio degli aiuti allo stoccaggio privato.

Le principali organizzazioni olivicole, Upa, Asaja, Coag, Infaoliva e Cooperative Agro-alimentarias, invitano ancora una volta tutti gli agricoltori e la società in generale a sostenere queste nuove mobilitazioni che si stanno preparando nel mese di marzo. Queste mobilitazioni continueranno "fino a quando non si inizierà a vedere una ripresa dei prezzi e non si troveranno soluzioni al problema strutturale di cui soffriamo da due anni".

Da parte sua, il settore olivicolo della COAG-Andalusia, "visto il disprezzo dell'industria nei confronti degli olivicoltori", visto che sta proseguendo le importazioni di olio, diffonderà nome e cognome alle aziende che lo imbottigliano e che contribuiscono a "schiacciare" il tessuto produttivo iberico.

L'organizzazione sta adottando queste misure di fronte alla situazione disperata in cui versano gli olivicoltori andalusi, che - secondo le stime - stanno perdendo circa 3 milioni di euro al giorno a causa dell'import di olio. Inoltre, e come ulteriore misura di pressione, tutti i porti sono considerati obiettivi prioritari nell'ambito delle mobilitazioni, dove si creeranno gruppi per monitorare gli oli importati.

Inoltre, chiederà una revisione dell'accordo sul libero ingresso del petrolio dal Marocco, "che è diventato un setaccio per il petrolio di tutto il Maghreb".

di C. S.