Mondo 13/06/2019

Ora la Spagna pensa di tornare al frantoio a tre fasi

Ora la Spagna pensa di tornare al frantoio a tre fasi

In quest'annata record le industrie che producono olio di sansa hanno gestito 10,3 milioni di tonnellate di sottoprodotto ma il prezzo sta rapidamente scendendo al punto critico di 600 euro/tonnellata. Finisce il mito del costo zero per la gestione della sansa


La sfida dell'aumento della produzione di olio d'oliva nei prossimi anni non si esaurisce nei prezzi dell'olio d'oliva alla fonte, come si è visto durante tutta la campagna. Ma solleva anche altre questioni e sfide che il settore della produzione e dei frantoi dovrà affrontare: dai colli di bottiglia tra capacità di raccolta e di trasformazione, allo stoccaggio di centinaia di migliaia di tonnellate di olio. E tra le maggiori sfide del settore è la gestione della sansa.

Il 24 maggio, i rappresentanti dei produttori di noccioli di Extremadura, Andalusia e Portogallo si sono incontrati presso il Centro Tecnológico Nacional Agroalimentario de Extremadura (CTAEX) insieme ai frantoi e alle organizzazioni di produttori per affrontare la prevedibile situazione futura di elevata produzione di olive e, di conseguenza, un elevato volume di sansa che potrebbe creare problemi ai frantoi nelle principali zone di produzione spagnole.

Nel corso dei lavori la Asociación Nacional de Empresas de Aceite de Orujo (Associazione dei produttori di olio di sansa) ha ricordato che i suoi associati hanno ricevuto 10,3 milioni di tonnellate di sansa in questa stagione, quando la media degli ultimi 5 anni è stata di 5,9 milioni di tonnellate. Secondo l'Associazione ciò è la dimostrazione che l'industria spagnola è in grado di sostenete una stagione record con gli impianti esistenti oggi.
Joaquín López, presidente dell'associaizone, ha sottolineato che per ogni litro di olio d'oliva si producono 5,78 kg di sansa, la media più alta dei principali paesi produttori. Egli ha inoltre sottolineato che il settore della sansa di oliva non solo vende tutto il suo olio di sansa di oliva, ma anche importa molto e lo esporta dopo averlo valorizzato. Il prezzo è arrivato, come sta accadendo con gli oli d'oliva, a un punto critico perché si teme che possa raggiungere valori di 600 €/t che sarebbero molto dannosi non solo per il settore della sansa d'oliva ma per l'intera catena del valore degli oli d'oliva.

Nel corso dell'incontro però sono stati presentati anche altri sbocchi commerciali: dalla combustione in caldaia, all'utilizzo per l'estrazione di antiossidanti, biogas, compost.
Troil Vegas Altas è l'industria di gestione della sansa di oliva più innovativa in Spagna (fertilizzanti, elettricità, sansa di oliva, idrossitirosolo....), in quanto fornisce numerosi sbocchi diversi per quasi 100.000 tonnellate di sansa di oliva. José Calama, direttore di Troil, ha affermato che il settore olivicolo dovrà pagare per la gestione dei sottoprodotti in quanto con una sansa denocciolata, con meno dell'1,6% di grassi su umido e un'umidità molto elevata, non vi è sostenibilità economica per l'azienda che volesse dedicarvicisi.
Tra le opzioni offerte da José Calama c'è quella di tornare ad un sistema trifase in cui i frantoi gestiranno le acque di vegetazione come nutriente liquido. In questo modo si risparmierebbero 10.000 viaggi in Estremadura, riducendo le emissioni inquinanti, il deterioramento delle strade, ecc. Le acque di vegetazione ben gestite potrebbero fornire 250.000 tonnellate di fertilizzante che porterebbe 3.000 tonnellate di K2O e 25-30 mila tonnellate di materia organica al suolo, tutti elementi che scarseggiano nei terreni agricoli.

di C. S.