Italia 26/09/2023

Una zona agricola speciale per il Salento colpito da Xylella

Una zona agricola speciale per il Salento colpito da Xylella

Dal 2013 Xylella ha contagiato oltre 21 milioni di olivi. E' urgente la nascita di una zona agricola speciale finalizzata allo snellimento degli iter burocratici per l'espianto ed il reimpianto


La Puglia chiede l'aiuto del governo e delle altre Regioni italiane per l'istituzione di una Zona agricola speciale per il Salento colpito da Xylella fastidiosa.

Di un piano di rigenerazione agricola, si è discusso a Lecce, presso la Camera di Commercio, alla presenza dell’assessore regionale all’Agricoltura, Donato Pentassuglia e di alcuni dei parlamentari del territorio.

"Servono azioni concrete. Non è più il tempo delle parole dopo 10 anni di promesse, spesso disattese, la speranza è che stavolta il sud della Puglia possa rinascere e voltare pagina per davvero." ha affermato l'assessore Pentassuglia.

A causa del batterio sono andate perse 3 olive su 4 solo in provincia di Lecce con il crollo del 75% della produzione di olio di oliva. In provincia di Taranto si registrano ulivi secchi a macchia di leopardo, con un calo della produzione in quelle aree del 15%. In provincia di Brindisi la raccolta ha subito una riduzione generale del 20-25% a causa degli eventi atmosferici, con particolare riferimento al lungo periodo di mancanza di precipitazioni e temperature elevate che hanno stressato e indebolito gli oliveti con la continua avanzata della Xylella fastidiosa.

La presidente del consiglio regionale, Loredana Capone ha insistito sulla necessità di uno sguardo di prospettiva che tenga conto anche di altri importanti questioni come quella della disponibilità delle risorse idriche, fondamentali “sia per la produzione, soprattutto se diversificata, sia per la trasformazione agricola. Il progetto di Carpignano Salentino e Martano per l’utilizzo delle acque depurate in agricoltura, per esempio, progetto su cui da tempo insieme all’assessore Pentassuglia siamo impegnati perché sia presto finanziato, dovrebbe essere realizzato in ogni luogo possibile”.

“Faccio appello, quindi, - ha aggiunto - perché il piano di rigenerazione agricola del Salento non sia solo difensivo ma costruttivo di una nuova identità diffusa, che coinvolga i produttori piccoli e grandi e li aiuti nelle scelte, sia nella valutazione delle produzioni sia in quelle di trasformazione e forestazione, attribuendo velocemente le risorse che devo essere necessariamente aumentate e presto erogate a chi investe. E perché si realizzino quelle infrastrutture indispensabili perché il piano possa funzionare”.

di C. S.