Gastronomia 23/04/2021

La ristorazione riparte: l'olio extra vergine d'oliva sia messo al centro

La ristorazione riparte: l'olio extra vergine d'oliva sia messo al centro

I magnifici dieci per creare diverse esperienze di gusto, profumi ed emozioni. L'olio extra vergine non si sceglie sulla base del prezzo, nè su base geografica, nè grazie alle amicizie ma per sentori e abbinamenti


Si vede la luce?

Sembra che la situazione si stia sbloccando e finalmente la ristorazione ripartirà, più di 13 mesi di sofferenza e difficoltà economiche per tutto il comparto e le filiere associate.

Mi chiedo con quale spirito si possano chiamare i fornitori, i collaboratori, ripensare alle proposte ristorative continuando ad avere il dubbio delle future chiusure e quindi ancora incertezza.

Abbiamo capito in questo lungo periodo quanto dipendiamo gli uni dagli altri e quanto rispetto dobbiamo rivolgere ai fornitori (e viceversa) e ai collaboratori.

La ricostruzione del rapporto di fiducia con i clienti sarà lunga e delicata.

Quanti devono ancora pagare fornitori o ricevere un pagamento?

Potrebbe essere l’occasione per capire i prezzi e il valore di alcuni prodotti, quanto possono essere importanti per completare la proposta emozionale della nostra ristorazione.

L’olio extravergine di qualità, come alimento, condimento e veicolo di emozioni è uno di questi prodotti.

Dovrebbe essere capito e sfruttato meglio.

Seppure in periodo di chiusura totale, in questo lungo anno, purtroppo ho sentito parlare a sproposito dell’olio extravergine.

Ho sento descrivere una “fantastica” pasta con olio vattelappesca senza raccontare i suoi sentori oppure cosa lo rende così fantastico: sono inorridito conoscendo la mediocrità di quell’olio, ha solo ingrassato la pasta, condita con belle parole, facendo una marchetta al “simpatico” commerciale che ti inganna dandoti un prodotto appena sufficiente e facendolo passare per il migliore al mondo; se lo si fa con l’olio, chi mi dice che non lo sarà fatto con tutto il resto?

Riapriamo ? Vogliamo accogliere i clienti con pane e olio?

E allora, ristoratori, partiamo con il piede giusto!

Quale olio?

L’olio non si sceglie per amicizia.

L’olio non si sceglie per il prezzo.

L’olio non si sceglie per un fatto geografico (a meno che non faccia parte del format).

Vi esorto a non scegliere l’olio per la presenza costante del produttore o commerciale nel vostro locale oppure per il post “lecchino”.

L’olio si sceglie per la sua funzione!

Volete regalare emozioni ? Volete coccolare i vostri clienti?

Distinguetevi per competenza e innovazione, scegliete il vostro olio per sentori, con il giusto abbinamento la vostra accoglienza sarà perfetta.

Vi suggerisco di assaggiare con gli occhi questi oli e creare una proposta per i vostri clienti.

10 oli della guida Extravoglio che dovreste assaggiare e offrire:

1. Il Finissimo, Az. Agr. Radatti, Molise, monocultivar di Gentile di Larino con sentori di pinoli, resina di pino ed erbe aromatiche.

2. La Berafatt, Az. Sabino Leone, Puglia, monocultivar Carolea con sentori delicati di mela, pomodori verdi e erbe aromatiche.

3. Olio Di Puglia , Az. Le Ferre, Puglia, monocultivar di Coratina con sentori di carciofo e rucola.

4. Nostrale di Rigali, Az. Agr. Giulio Mannelli, Umbria, monocultivar di Nostrale di Rigali con sentori di rucola , pomodoro, cardo e ravanelli.

5. Lazzero, Podere San Bartolomeo, Toscana,monocultivar di Lazzero con sentori di foglia di pomodoro, mandorla e mela verde.

6. Grignano,Az. Agr. Montenigo, Veneto, Monocultivar di Grignano con sentori di pera, pomodori ed erbe aromatiche.

7. Frantoio, Az. Fattoria Ramerino, monocultivar di frantoio con sentori erbacei, mallo di noce, cicoria e pepe nero.

8. Maestrale, Az. Casale San Giorgio , blend con sentori lattuga fresca, mandorle dolci e fagiolini.

9. Picholine , Tenuta Allegretti, Monocultivar di Picholine con sentori di pomodoro, mela verde e rucola.

10. Athos, Az. Agr. Boni Francesca, Lazio, blend di Frantoio e Moraiolo con sentori di mallo di noce,cardo e cicoria.

Non è una questione di punteggi e, meno che mai, di amicizie, ma solo di funzionalità. Si può usare l’olio più premiato o con più bollini attaccati alla bottiglia ma se non è l’olio giusto per il tuo pane o il tuo piatto hai sbagliato!

Se ripartissimo tutti con il piede giusto?

di Piero Palanti

Commenta la notizia

Per commentare gli articoli è necessaria la registrazione.
Se ancora non l'hai fatto puoi registrati cliccando qui oppure accedi al tuo account cliccando qui

Commenti 0