Dopo Brunellopoli e i casi oleari il pm Natalini sale in cattedra per spiegare le responsabilità amministrative da reato agroalimentare
Chi paga se a sbagliare sono Consorzi di tutela e organi di controllo? E' il decreto legislativo 231/2001 a fornirci una guida sull'apparato sanzionatorio e l’applicabilità delle misure interdittive e cautelari
Sembra sia iniziata l'epoca della tolleranza zero in campo agroalimentare. Dopo un periodo in cui tutto era, più o meno tacitamente ammesso, le maglie si sono ristrette. Le norme si sono inasprite e così anche le sanzioni e il quadro amministrrativo.
Un percorso che ha avuto necessità di rodaggio e di una messa a punto. Nei tribunali e nelle procure della Repubblica si è dovuto studiarne l'applicabilità e tutti i possibili risvolti.
Da qualche anno, tuttavia, le procure sono molto più attente e attive in campo agroalimentare.
Tra le più vitali c'è quella di Siena con il sostituto procuratore Aldo Natalini che è diventato titolare di inchieste scottanti in ambito agroalimentare. Ricordiamo Brunellopoli, il caso Valpesana e l'operazione Fuente.
Sorge quindi anche la necessità di illustrare ai soggetti interessati, primi tra tutti Consorzi di tutela e organismi di controllo, le linee guida, alla luce della legislazione esistente, che vengono e verranno seguite dalla magistratura.
Il 12 maggio prossimo il pm Aldo Natalini, a Roma, illustrerà i più recenti sviluppi investigativi e giurisprudenziali in materia di responsabilità amministrativa da reato agro-alimentare ai sensi del D.lgs. 231/2001 per i Consorzi di Tutela, gli Organismi di Controllo e gli enti privi di personalità giuridica. L’apparato sanzionatorio e l’applicabilità delle misure interdittive e cautelari
Per ulteriori informazioni www.irvea.org