Mondo Enoico 28/07/2017

E' caos annunciato sulla Ocm vino, ma il governo va avanti lo stesso

Il provvedimento varato in Consiglio dei Ministri, con l'incognita Tar sempre presente e ora anche il pressing di Bruxelles. L’approvazione è avvenuta con deliberazione motivata per la mancata intesa raggiunta in Conferenza Stato Regioni, dove la sola Lombardia aveva votato contro


La commissione Ue scrive una nota al Mipaaf che mette in discussione alcuni aspetti del decreto Martina sull'Ocm vino.

Nonostante il caos generato sulla questione, con la mancata intesa in Conferenza Stato-Regioni, il Ministro Martina ha portato il decreto in Consiglio dei Ministri, facendolo approvare.

Il fatto avviene dopo la filiera vino ha deciso di scrivere direttamente al premier Gentiloni (la seconda, la prima è partita dieci giorni fa).

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto sulle modalità attuative dell’OCM Vino.
L’approvazione è avvenuta con deliberazione motivata per la mancata intesa raggiunta in Conferenza Stato Regioni, dove la sola Lombardia aveva votato contro.
Il decreto, che riguarda l’assegnazione dei fondi comunitari per la promozione del vino nei Paesi terzi per il 2017/2018, riguarda un budget complessivo di risorse gestite a livello nazionale e regionale di circa 102 milioni di euro.

Il decreto, però, ha già strada difficile.

Nei giorni scorsi, a tutti gli stati membri dell'Unione è stata notificata una informativa relativa l'applicazione dei nuovi regolamenti comuntari che disciplinanno tutto l'Ocm vino (regolamento Ue 1149 e 1150/2016 entrati in vigore il primo luglio 2016) i cui contenuti sembrano mettere in discussione l'impianto del decreto appena approvato.

In tutto questo rimane in sospeso la spada di Damocle dei ricorsi al Tar. Basta anche un solo ricorso accolto per mandare in tilt tutto quanto fatto finora dal Ministero delle Politiche agricole.

Al momento si sa solo che, col decreto approvato, sono ammissibili le seguenti azioni di comunicazione e promozione da attuare in uno o più Paesi terzi:
- azioni in materia di relazioni pubbliche, promozione e pubblicità;
- partecipazione a manifestazioni, fiere ed esposizioni di importanza internazionale;
- campagne di informazione, in particolare sui sistemi delle denominazioni di origine, delle indicazioni geografiche e della produzione biologica vigenti nell'Unione;
- studi per valutare i risultati delle azioni di informazione e promozione.

La promozione potrà riguardare:
- vini a denominazione di origine protetta;
- vini ad indicazione geografica protetta;
- vini spumanti di qualità;
- vini spumanti di qualità aromatici;
- vini con l’indicazione della varietà.

L'importo del sostegno a valere sui fondi europei è pari al massimo al 50% delle spese sostenute per svolgere le azioni promozionali. Questo sostegno europeo può essere integrato con fondi nazionali o regionali.

di C. S.