Associazioni di idee 24/07/2023

No del TAR all'abbattimento di un olivo monumentale affetto da Xylella fastidiosa

No del TAR all'abbattimento di un olivo monumentale affetto da Xylella fastidiosa

L'Italia può decidere, per scopi scientifici, di non rimuovere le piante infette nei siti di piante che presentano particolare valore culturale e social


Dopo l’udienza pubblica del 5 aprile 2023, il Tar Bari con sentenza del 15 luglio scorso definisce il ricorso proposto da una longeva proprietaria di Monopoli, rappresentata dall’Avv. Rosa Fanizzi del Foro di Lecce, per salvare il suo albero monumentale dall’abbattimento disposto dalla Regione Puglia ad ottobre 2022.

Dopo la sospensione dell’espianto disposta dai Giudici baresi a febbraio 2023 e la conferma della sospensione proveniente dal Consiglio di Stato nel successivo mese di marzo, arriva la pronuncia definitiva sul monumentale di Monopoli che, rinvenuto positivo al batterio della xyllela fastidiosa lo scorso autunno, ha resistito – con più di 600 anni di vitalità – all’abbattimento imposto dall’ente regionale e versa oggi in buono stato vegetativo e produttivo.

Concludendo un’annosa vicenda, la sentenza pubblicata sabato in tarda mattinata, in accoglimento della prospettazione della proprietaria di Monopoli, ritiene che la nuova disciplina dettata dalla determina regionale n. 127/2022 per l’area di Monopoli, qualificandola nuova “zona infetta”, segna l’obbligo della Regione Puglia di rideterminare le misure di contenimento da applicare anche all’albero monumentale colpito dalla determina di ottobre 2022, “valutando la possibilità di misure alternative all’eradicazione” in diretta attuazione dell’obbligo imposto dal Regolamento comunitario n. 1201/2020 all’art. 13 co. 2, letto in combinato disposto con l’art. 4 dello stesso regolamento.

È quanto espressamente concluso dal Tar di Bari che: “Alla luce di tale normativa europea, immediatamente applicabile in quanto di natura regolamentare” statuisce che “nessuna utilità ulteriore la ricorrente potrebbe trarre dall’eventuale accoglimento del presente ricorso all’indomani dell’inclusione del terreno di sua proprietà nell’area infetta”, essendo ormai superato l’obbligo dell’abbattimento precedentemente disposto.

La risposta dei Giudici pugliesi segna un altro traguardo importante nella lotta degli agricoltori e dei proprietari contro gli abbattimenti dei propri alberi risultati positivi al batterio della xylella fastidiosa, confermando la possibilità di applicare misure alternative all’eradicazione in attuazione dello stesso Regolamento comunitario che al citato art. 13 comma 2 recita: “In deroga al paragrafo 1, lo Stato membro interessato può decidere, per scopi scientifici, di non rimuovere le piante che sono risultate infette dall'organismo nocivo specificato nei siti di piante che presentano particolare valore culturale e sociale di cui all'articolo 15, paragrafo 2, lettera b)”.

Il richiamo normativo conferma l’orientamento già espresso dal Collegio barese con le sei sentenze pronunciate sul territorio di Ostuni, che hanno sancito la salvezza di ben n. 39 alberi monumentali di olivo, legittimando la strada delle misure alternative all’espianto e della ricerca scientifica promossa dal Comitato Scientifico Multidisciplinare Indipendente costituito a Bari nel 2019, e composto da professori universitari, ricercatori, tecnici e sperimentatori in campo.

È lo stesso Comitato che ha comunicato all’Osservatorio fitosanitario pugliese la propria intenzione di estendere il proprio progetto di studio e ricerca nel territorio di Monopoli e che non ha potuto iniziare i lavori a causa del diniego opposto dalla Regione per il fatto di trovarsi in zona in cui è previsto l’obbligo di adottare misure di eradicazione.

Arrivata la smentita del Tar di Bari, si aprono nuove strade anche per la ricerca scientifica condotta da questo gruppo di studiosi coordinato dal dott. Giorgio Doveri che, come il monumentale di Monopoli, vuole solo combattere e vincere la sua battaglia contro il disseccamento degli alberi di olivo in Puglia, studiando il fenomeno nella sua complessità e promuovendo soluzioni adeguate per mitigare e fermare la fitopatia.

Negli ultimi 10 anni l'Osservatorio Fitosanitario e gli enti di ricerca incaricati hanno imposto la medesima misura drastica, rilevatasi controproducente per la gestione del fenomeno.

Auspichiamo ancora una volta che le risorse pubbliche stanziate vengano reindirizzate per il recupero e la tutela degli oliveti autoctoni ed il ripristino della fertilità e la rigenerazione dei terreni.

Ed ancora una volta rinnoviamo all'Osservatorio fitosanitario la nostra disponibilità al confronto.

di Angelo Cardone