Associazioni di idee 11/09/2017

La Cina ferma il gorgonzola alla frontiera


Sono circa 15mila i chili di gorgonzola consumati nel 2016 dai cittadini della Cina dove è in atto un ingiustificato stop ai formaggi erborinati dall’Unione Europea. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento alle dichiarazioni del vice direttore del Dipartimento per i Rapporti con l'Unione Europea del Ministero del Commercio di Pechino, Wu Jingchun che, parlando all'Ambasciata Italiana a Pechino ha sostenuto che la stretta sui formaggi con le muffe in arrivo in Cina "non e un problema politico, ma di procedure interne". Occorrerà del tempo – precisa la Coldiretti – dal momento che Pechino intende ridefinire i parametri sulle muffe nei formaggi, sino ad oggi applicati in modo flessibile. Sono numerose le misure di carattere fitosanitario che impediscono ai prodotti Made in Italy di raggiungere il gigante cinese con il quale – sottolinea la Coldiretti - sono in corso numerose trattative, dalle mele alle pere, dalla farina di frumento al riso da risotto. Una anomalia se si considera che la Cina ha fatto scattare in Europa ben 256 allarmi per prodotti alimentari pericolosi nel 2016 secondo il rapporto del sistema di allerta rapido dell’Unione Europea e si colloca – spiega la Coldiretti - tra i Paesi piu’ insicuri dal punto di vista alimentare. Il Made in Italy a tavola in Cina ha registrato un balzo del 17% del valore delle esportazioni agroalimentari nazionali nel primo bimestre del 2017. Il prodotto Made in Italy piu’ richiesto dal gigante asiatico - continua la Coldiretti - è il vino per un importo di 101 milioni di euro nel 2016 mentre il prodotto alimentare cinese piu’ importato in Italia è il concentrato di pomodoro per un valore di 63 milioni di euro nel 2016 che viene poi spacciato come italiano per la mancanza di un sistema di etichettatura di origine obbligatorio.

di C. S.