L'arca olearia 08/05/2004

LA RIVOLUZIONE CULTURALE DEL CONSORZIO NAZIONALE DEGLI OLIVICOLTORI? ARRUOLARE LO CHEF VISSANI QUALE TESTIMONIAL

Prende il via la Campagna di informazione a cura del Cno. Con la presenza, quale “celebrity chef”, dell’uomo di Baschi. Ovvero di colui che ha dato un forte scossone alla storia sostenendo che l'olio di oliva sia giunto nel 1492 dall’America. Con Cristoforo Colombo. Poveri noi che ci siamo illusi per tanti millenni pensando ai Paesi del Mediterraneo


Da un comunicato stampa diffuso nei giorni scorsi, apprendiamo la notizia dell’avvio, a breve, di una campagna di informazione e promozione circa – si legge testualmente nel testo – “le potenzialità e le varietà delle produzioni oleiche europee - olive e olio d’oliva - che hanno ricevuto la certificazione Dop e Igp”.
L’iniziativa, promossa dal Cno, il Consorzio nazionale italiano degli olivicoltori, con il prezioso apporto finanziario dell’Unione europea, avrebbe dovuto essere presentata ai giornalisti giovedì 13 maggio a Roma, ma è stata rimandata, a data da definirsi, dopo quanto è accaduto all’Hotel Parco dei Principi a seguito del tragico incendio dei giorni scorsi.

Il presidente del Cno Paolo De Carolis avrebbe illustrato i contenuti e i propositi di un’iniziativa certamente lungimirante in se stessa, in quanto rivolta, con differenti azioni strategiche, sia ai Paesi comunitari, sia ai Paesi terzi. D’altra parte, l’idea di favorire la conoscenza di un prodotto come l’olio di oliva non è mai fuori luogo, se fatta bene e con onestà d’intenti.

Ma ecco quanto si legge nel comunicato: “La sicurezza alimentare, l’igiene e il concetto europeo di qualità sono le caratteristiche che contraddistinguono le produzioni comunitarie e che costituiscono il concept dell’intera campagna pianificata per la promozione delle produzioni oleiche”. Paroloni poco persuasivi, senza dubbio, ma il principio di fondo è chiaro: si tratta di diffondere la cultura della qualità e della sicurezza. Niente da eccepire; il testo del comunicato lo riportiamo per conoscenza del lettore nella sua versione integrale in coda all’articolo. Ma ora, largo invece alle nostre osservazioni, tra l’indignazione e la denuncia.

Perché l’indignazione? Semplice. C’è qualcosa che infastidisce, anzi qualcuno: un certo Gianfranco Vissani. Sia chiaro: non abbiamo riserve pregiudiziali sul suo nome. E’ sicuramente bravo e geniale ai fornelli, forse, ma non è altrettanto convincente quando si abbandona a dichiarazioni strampalate e senza senso, minacciando quanto si è scritto e detto, finora, intorno all’olio di oliva.
Perché la nostra denuncia? Perché all’incontro di presentazione del progetto “Olio di oliva. Salute e benessere. Il gusto della vita”, l’uomo di Baschi figura quale “celebrity chef” (proprio così!) con il compito di deliziare i difficili palati dei giornalisti al termine della conferenza stampa.

Vi chiederete: perché tale disapprovazione verso un omone così simpatico (ma sarà proprio vero?)? Bene, ciascuno di voi è a conoscenza delle molte polemiche che hanno visto in più occasioni protagonista lo chef televisivo. Addirittura Luigi Veronelli lo ha escluso dalla sua guida ai ristoranti in più di un’edizione. La notizia dell’esclusione ha suscitato ovviamente stupore, visto che altre guide lo eleggono puntualmente ai massimi livelli (ma sarà proprio vero?). Si sa, i personaggi televisivi possono dichiarare tutto quanto passi loro nella testa, senza nemmeno preoccuparsi di verificare l’esattezza delle proprie dichiarazioni; e senza nemmeno doversi scomodare a smentirle. Ciò che passa la TV è sempre vero, anche quando è sfacciatamente falso o errato quanto si va dichiarando di fronte alle telecamere. E così, sull’onda delle emozioni, con la morbosa teledipendenza tipica degli italiani, i personaggi assunti agli onori del video hanno sempre ragione, anche quando rappresentano il vuoto culturale più estremo.

Chi è dunque Vissani? Un tale che veste i panni dello chef, e magari lo è pure, ma non certo quelli della persona che si documenta e studia, per rispetto di chi lo prende sul serio. In un dspaccio di agenzia del novembre 2002 si legge: “Il ristorante di Gianfranco Vissani e' stato escluso dalla Guida Veronelli 2003. Lo annuncia in una nota Veronelli Editore, addebitando l'esclusione del cuoco di D’Alema dalla guida alle ultime dichiarazioni rilasciate dal famoso chef sull'olio d'oliva. In una recente intervista, infatti, Vissani avrebbe affermato che l'olio è un prodotto antico portato da Cristoforo Colombo nel 1492. ''L'ignoranza di questa dichiarazione - afferma Veronelli Editore - è evidente a tutti: l'olivo, infatti, è una tipica pianta mediterranea a differenza della patata, del mais e del pomodoro, portate in Europa dopo la scoperta dell'America''. Lo chef di D'Alema avrebbe inoltre affermato che ''c'è un abuso dell'olio d'oliva: per friggere, ad esempio, si deve usare l'olio di semi o di girasoli. E questo poche cucine lo capiscono''. Anche questa affermazione ha sollevato le proteste di Veronelli Editore, per il quale ''l'olio d'oliva per le fritture è assolutamente più indicato di altri oli, sia dal punto di vista salutistico sia dal punto di vista dell' abbinamento gastronomico''.

Tale gaffe di Vissani (se proprio vogliamo essere buoni e camuffare con benevolenza un’ignoranza reiterata) si allarga ad altre dichiarazioni, sempre fuori senso e del tutto prive della benché minima decenza, tanto che l’indomabile chef di Baschi sembra non rendersi nemmeno conto della gravità. Per esempio la lode all’olio di soia quale liquido di frittura, una posizione veramente sconsiderata sul piano scientifico; ma tant’è, non c’è mai limite all’impudenza.

Ora, prima di chiudere tale digressione circa le uscite intelletual-gastronomiche del guru Vissani, ricordiamo a Paolo De Carolis che la libertà di affidarsi a chicchessia resta sempre legittima, ma tali decisioni non lo affrancano di certo, nel suo ruolo di presidente del Cno, oltre che dell’Interprofessione, dal ricevere eventuali critiche sulle proprie o altrui scelte, da lui comunque condivise e accettate. Promuovere la cultura dell’olio di oliva, seppure indirettamente attraverso una cena, chiamando quale testimonial della serata Vissani, equivale a sostenere una causa che con l’olio di oliva non ha nulla a che fare.
Una scelta così poco convincente mette a nudo una classe dirigenziale senza prospettive e povera di idee, ma anche una realtà del tutto inadatta a rappresentare un comparto che avrebbe bisogno di testimoni attenti e sensibili, meno facili a essere suggestionati dai pur allettanti divi televisivi.

Lo scenario che si presenta ai nostri occhi è triste. In Italia figure radiose e propositive come i compianti Mario Solinas e Piero Antolini, che all’olio di oliva hanno dedicato cuore, anima e pensiero, sono stati troppo presto dimenticati, proprio per la scarsa sensibilità di quanti ricoprono incarichi di alto livello, senza però esserne all’altezza. Così succede che non si è più in grado di offrire voci nuove, in grado di scoprire talenti che hanno solo bisogno di visibilità e di essere sufficientemente valorizzati e sostenuti. Per questo alcuni si abbandonano con troppa disinvoltura alla superficialità delle proposte, senza sapere che vi è invece un’Italia diversa da quella, inconsistente, che appare più in evidenza e che si vuole ad ogni costo mantenere in essere. E’ con tale spirito che noi denunciamo uno stato della realtà dai meccanismi perversi e sgradevoli, di basso profilo. Per questo disapproviamo in toto ciò che è il segno di una decadenza culturale davvero poco esaltante e lusinghiera. E chissà cosa ci riserverà mai il futuro, poste tali premesse.


Il testo del comunicato stampa, tal quale
Ed ecco, per la soddisfazione dei lettori, il testo che abbiamo ricevuto: L’olio di oliva riesce a coniugare la soddisfazione del palato con un corretto modo di nutrirsi, perché il gusto si sposa idealmente con la dieta equilibrata.
Alle caratteristiche percepite con i sensi che rendono l’olio d’oliva un prodotto di alta gastronomia, si affiancano numerose proprietà nutrizionali che centinaia di ricerche scientifiche hanno dimostrato in maniera sempre più evidente. La caratteristica che forse più di altre, oggi, catalizza l’attenzione di tutto il mondo scientifico e di riflesso dei consumatori, è il ruolo attivo dell’olio d’oliva nella prevenzione delle patologie cardiocircolatorie e nel mantenimento di un buono stato di salute.

La campagna intende rivolgersi al mercato comunitario interno con l’obiettivo di consolidare e sviluppare il consumo migliorando l’informazione sugli aspetti meno noti dell’olio d’oliva e delle olive da tavola con particolare attenzione rivolta alle fasce più giovani della popolazione. L’olio di oliva ha il vantaggio di essere benefico per tutte le età. E’infatti ottimo per i bambini perchè contribuisce positivamente nei processi di formazione delle ossa e nello sviluppo cerebrale. Ma l’olio d’oliva fa molto bene ai giovani e agli sportivi perché garantisce un adeguato “rifornimento” di sostanze nutritive e contribuisce a ridurre i tempi del processo digestivo.

Il progetto, realizzato in sinergia con l’Ice, Istituto per il Commercio Estero, è destinato sia al paese membro di appartenenza dell’organismo proponente e abituale consumatore quale l’Italia, che a tre paesi comunitari non abitualmente consumatori quali Austria, Olanda e Danimarca.

La modernità di un prodotto naturale di antica origine e tradizione nel quale si coniugano valore nutrizionale e pregi gastronomici verrà valorizzata attraverso la promozione dei differenti possibili usi degli oli di oliva e delle olive da tavola entrando in contatto diretto, anche, con i consumatori dei Paesi Terzi.
Svizzera e Norvegia sono i due paesi terzi selezionati e scelti per attuare l’iniziativa denominata L’isola dei Sapori d’Europa .
Grazie alla partnership con gli Ipermercati Carrefour la campagna di informazione e promozione interesserà la Svizzera sulle città di Ginevra, Berna, Locarno, Lugano e Zurigo.
La localizzazione geografica della campagna riguarderà anche la Norvegia ed in particolare le città di Oslo, Bergen e Stavanger dove le iniziative saranno portate avanti in sinergia con l’Ice, Istituto per il Commercio Estero.

L’olio d’oliva è un elemento da millenni riconosciuto prezioso, la cui valenza cosmetica e soprattutto nutrizionale è oggi ampiamente confermata grazie alle numerose ricerche scientifiche.
Consumare l’olio d’oliva e le olive significa non dover scegliere tra gusto e salute, tra sapore e benessere, tra piacere ed equilibrio
.

di Luigi Caricato