Turismo 01/07/2013

Turismo lunigianese in difficoltà causa terremoto


Un ruggito ed il gregge che si sparpaglia. In tanti anni di “transumanza” i pastori della famiglia Paolini che da 160 anni vivono in estate quei territori a confine tra il Passo del Lagastrello ed i ruderi di Linari, versante toscano, e l’Emilia Romagna, non avevano mai visto il loro gregge comportarsi così se non all’arrivo del lupo. Eppure non è la prima volta che le scosse di terremoto agitano e mettono paura alla Lunigiana. La cronaca ne è piena. E’ probabilmente questa l’immagine più efficace del terrore che in queste settimana sta tenendo la Terra di Luni con il fiato sul collo. Gli ultimi scossoni, gli ennesimi tra il pomeriggio ed la sera di domenica 30 giugno: il primo alle 16,40, 4,4 gradi, forte, deciso, avvertito anche nella costa e nella Garfagnana; poi poco dopo, 2,6 gradi e alle 20,30, 3,6 gradi. Decine le abitazioni civili inagibili, soprattutto a Casola ed in parte a Fivizzano, centinaia le persone che hanno passato la notte in tenda per non lasciare incustodite le proprie case. Pronte, per ogni occorrenza, anche diversi campi della protezione civile per ospitare la popolazione che, dopo le necessarie verifiche, non potrà tornare a casa. Danneggiati i bei borghi ed i piccoli centri abitati che sono uno degli elementi distintivi ed attrattivi dell’offerta turistica della Lunigiana. Per fortuna nessuno si è fatto male. Al momento è in corso la ricognizione dei danni subiti dall’agricoltura, in particolare a strutture e annessi agricoli presentinel perimetro interessato.

Intanto il più colpito, fa sapere Coldiretti, è il turismo. Le prenotazioni negli agriturismi sono crollate in maniera ingiustificata un po’ in tutta la Lunigiana nonostante il “fenomeno sismico” sia concentrato nella parte orientale tra Fivizzano, Casola in Lunigiana e Minucciano dove sono presenti molte attività agrituristiche per il 50% frequentate da stranieri, ed allevamenti. L’allarmismo, in alcune occasioni eccessivo anche se comprensibile, ha cancellato centinaia di prenotazioni provocando un danno economico diretto per le aziende agrituristiche che si trovano nella fase stagionale più importante e delicata, ed indiretto con i turisti che mancano all’indotto. Un copione già visto durante l’ultima alluvione, lo scorso inverno, quando la “cattiva pubblicità” aveva allontanato i turisti anche dalle aree della Lunigiana che non erano state ne danneggiate, ne minimamente interessate dall’evento calamitoso. La Lunigiana, va detto, è un territorio molto vasto che si estende dagli Appennini alla zona del fiume Magra: Casola, è il comune più orientale, Pontremoli, al confine con l’Emilia Romagna, il più settentrionale; l’ultimo della Toscana. “Siamo appena entrati nella stagione turistica che è molto importante per le imprese agricole e per il turismo in generale che rappresenta, insieme all’enogastronomia, il settore più importante; – spiega Vincenzo Tongiani, Presidente Provinciale Coldiretti – tutti abbiamo sentito il terremoto e tutti lo temiamo ma l’eccessivo allarmismo sta danneggiando anche quei territori che non sono stati interessati dagli effetti delle scosse. Indirettamente comuni come Pontremoli che sta a 34 chilometri di distanza in linea aerea, così come la zona di costa, hanno subito delle ripercussioni: i turisti devono essere rassicurati e rasserenati sul fatto che la situazione è sotto controllo e che le situazioni critiche sono concentrate fortunatamente in una parte, una piccola parte, del territorio”. A giustificare le preoccupazioni di Coldiretti i dati diffusi dalla Camera di Commercio sul turismo in occasione dell’11° Giornata dell’Economia (-10,7% nel 2012 a livello provinciale) in un’area che è fortemente caratterizzata dalla presenza di escursionisti ed amanti della montagna che scelgono la Lunigiana per il suopaesaggio, i suoi borghi e castelli. “Consigliamo ai turisti – suggerisce Francesco Ciarrocchi, Direttore Provinciale Coldiretti - che hanno prenotato in Lunigiana e a chi sta pensando di farlo di informarsi contattando direttamente le strutture agrituristiche, mentre agli operatori di settore di evitare di creare ulteriore panico che danneggia anche quella parte di Lunigiana non interessata dagli eventi sismici”. Coldiretti sta procedendo in queste ore ai sopralluoghi nelle aziende agricole: “al momento – conclude Ciarrocchi – non ci risultano situazioni particolarmente gravi per strutture e edifici”.

di C. S.