Turismo 05/05/2012

Agriturismi sotto l'occhio dei controlli fiscali

Agriturismi sotto l'occhio dei controlli fiscali

Agriturist punta il dito sulla concorrenza sleale. I controlli dell'Agenzia delle Entrate vanno bene, ma nessuno si preoccupa di colpire le strutture abusive. Situazione insostenibile: 20 per cento aziende ospita senza autorizzazione


Giudizio positivo di Agriturist (Confagricoltura) sugli annunciati controlli fiscali dell’Agenzia delle Entrate rivolti alle aziende agrituristiche in occasione del ponte del Primo Maggio: “Se c’è chi nasconde artificiosamente al fisco parte dei propri redditi - dichiara Vittoria Brancaccio, presidente dell’Associazione di Confagricoltura - fa concorrenza sleale alle aziende oneste e deve essere perseguito”.   Ma - osserva Agriturist - leggiamo dalla stampa che destinatari dei controlli sono coloro che dichiarano di svolgere una attività agrituristica e presentano anomalie fiscali molto significative. Gli abusivi, quelli che operano senza alcuna autorizzazione e si nascondono totalmente al fisco, ancora una volta sono salvi.   “Come ha recentemente dimostrato una indagine di Federalberghi Umbria - aggiunge la presidente di Agriturist - su cui anche l’associazione regionale di Agriturist ha preso posizione, c’è un 20% di imprese turistiche che opera senza autorizzazione, non paga le tasse, non assolve agli obblighi previdenziali, non si cura degli adempimenti di sicurezza previsti dalla legge. Questo comporta un dimezzamento dei costi di gestione che permette di praticare prezzi al pubblico inferiori almeno del 30% rispetto a chi opera secondo le norme. Il danno più grave al fisco e alle aziende oneste viene da qui!”.   E’ vero - conclude la nota di Agriturist - che scovare gli abusivi è più difficile che perseguire eventuali irregolarità delle aziende “ufficiali”; ma la dimensione e la gravità dell’abusivismo turistico ha raggiunto livelli non più tollerabili. E il turismo di campagna, spesso contrabbandato per agriturismo, è uno dei settori più avvelenati dall’impunità di chi ospita infischiandosene delle leggi. D’altra parte, i turisti hanno sempre meno soldi da spendere per le vacanze e difficilmente denunciano.

di C. S.

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