Salute 24/09/2014

Vietata l'etossichina per conservare la frutta

Italia e Spagna ai ferri corti dopo che i nostri Ministeri dell'Ambiente e dela Salute, in accordo con le risultanze dell'Istituto superiore di sanità, hanno deciso di vietare sempre l'uso della molecola per "rilevanti criticità relative al valore degli attuali residui rispetto al rischio per la salute degli utilizzatori e dei consumatori"


I ministeri della salute e dell’smbiente, sulla base di un'ampia e documentata istruttoria e tenendo conto in particolare delle determinazioni formulate dall'Istituto Superiore di Sanità (Iss), hanno "escluso di poter consentire il ricorso all'uso eccezionale della molecola etossichina, già utilizzata per consentire la conservazione per lungo periodo della frutta". Sono state, infatti, sollevate "rilevanti criticità relative al valore degli attuali residui rispetto al rischio per la salute degli utilizzatori e dei consumatori", riporta una nota del dicastero della Salute.

La sostanza è stata ufficialmente vietata in Europa nel 2011, ma sarebbe ancora presente in frutta di provenienza extraeuropea e anche in quella che arriva da alcuni stati Ue, come la Spagna. I ministeri auspicano che tutti gli stati membri dell'Unione Europea seguano un percorso comune nel mettere al bando tale molecola, utile per la conservazione dei prodotti ma ritenuta non sicura per la salute dell'uomo.

Nelle motivazioni dei rappresentanti dei due dicasteri vi è anche un'effettiva preoccupazione che l'etossichina, ai valori degli attuali residui riscontrati, possa risultare tossica per l'organismo.

L'etossichina, comunemente utilizzata per scongiurare la perdita di colore nelle spezie a causa dell'ossidazione dei pigmenti carotenoidi o nelle pere per eludere il cosiddetto «riscaldo» post-raccolta, aveva già sollevato dubbi sulla sua effettiva sicurezza in quanto largamente applicata ai cibi per animali per evitare l'irrancidimento dei grassi. Alti livelli di questa molecola sono stati correlati a numerosi problemi di salute nei mammiferi, connessi soprattutto a livello di enzimi del fegato.

di C. S.