Salute 21/11/2013

Pericoli e insidie nascoste in una bottiglia d'acqua minerale

Nitriti e fluoruri sono composti tossici ma presenti nelle acque imbottigliate. Per ottenere il riconoscimento da parte del Ministero della salute sono necessarie solo 4 analisi chimiche e microbiologiche stagionali. E' così che l'arsenico può arrivare a sfiorare i 9 microgrammi per litro


Il riconoscimento  della qualifica di acqua minerale naturale prelevata alla sorgente viene effettuato dal Ministero della Salute. La domanda va inviata al Ministero e corredata da documentazione che consenta una completa conoscenza dell'acqua:
- 4 analisi chimiche e chimico fisiche stagionali effettuate dai laboratori di cui al D.C.G. 7.11.1939, con i relativi verbali di prelevamento
- 4 analisi microbiologiche stagionali effettuate dai laboratori di cui al D.C.G. 7.11.1939, con i relativi verbali di prelevamento
- relazione idrogeologica
- permesso di ricerca o concessione mineraria
- eventualmente documentazione farmacologica e clinica
Terminata l'istruttoria dell'Ufficio incaricato, la documentazione viene trasmessa al Consiglio Superiore di Sanità per il  parere di competenza.
Acquisito il parere favorevole, il Ministero emana il decreto di riconoscimento.

Ma sono davvero sicure le acque minerali italiane?
Abbiamo imparato a conoscere e riconoscere la mineralità dell'acqua sulla base del residuo fisso che, più è elevato, più è indice di un'acqua fortemente mineralizzata.
Le tipologie delle acque minerali in commercio  sono:
acque fortemente minerali  con residuo fisso 1.500 mg/L
acque mediamente minerali  con residuo fisso > 500 e ≤ 1.500 mg
acque oligominerali con residuo fisso  > 50 e ≤ 500 mg/L
acque minimamente mineralizzate con residuo fisso  ≤ 50 mg/L
Sono però in pochi a sapere che per poter essere definita "da sorgente” l'acqua in questione deve essere imbottigliata a caduta naturale, ovvero non ci devono essere pozzi o punti di stoccaggio. Delle circa 250 etichette, il 90% circa non è di sorgente. Si tratta di un'informazione importante perchè l'acqua prelevata da pozzi e stoccata, prima dell'imbottigliamento, subisce dei trattamenti, assolutamente leciti, per abbattere o tenere sotto controllo i microrganismi che naturalmente prolificano nella acque ferme e “stagnanti”.
Vi sono poi i composti potenzialmente tossici contenuti nelle acque minerali. Tra questi segnaliamo:
- nitriti sono sostanze tossiche che, legandosi all’emoglobina, ostacolano l’ossigenazione. Particolarmente a rischio sono i neonati, nei quali la scarsa ossigenazione può causare difficoltà respiratorie e, in casi estremi, asfissia.
Il limite per legge nelle acque minerali è di 0.02 mg/litro.
- nitrati sono dei composti a base di azoto e ossigeno,e sono frutto di una modificazione dell'ambiente indotta dall'uomo: eccessiva concimazione del suolo con fertilizzanti chimici, forte concentrazione di capi di bestiame in piccoli appezzamenti, dispersione nel sottosuolo degli scarichi civili o industriali.
- arsenico è classificato dall’Agenzia Internazionale di Ricerca sul Cancro come elemento cancerogeno certo di classe 1 e posto in diretta correlazione con molte patologie oncologiche, e in particolare con il tumore del polmone, della vescica, del rene e della cute. Il limite di legge è di 10 microgrammi per litro.
- fluoruri: una certa minima quantità di fluoro può avere un’azione preventiva sulla carie dentale ma una quantità eccessiva può risultare molto dannosa.
Ottimi risultati per la prevenzione delle carie si hanno nei bambini che bevono acque contenenti fluoro a una concentrazione compresa tra 0,5 e 1 mg/l.

Ovviamente i valori di questi composti variano molto a secondo dell'acqua ma anche del luogo dove viene raccolta. Secondo i dati dell'Osservatorio laziale, per esempio, per quanto riguarda i nitrati l’acqua San Bernardo ad esempio, che viene raccolta in montagna dove ovviamente la presenza umana è più rarefatta, ne contiene 0,002 mg/litro mentre per l’acqua Appia, raccolta vicino alla capitale, 8,8 mg /litro.
Una indagine realizzata nell’ambito del progetto Atlante Europeo dell’EuroGeoSurveys Geochemistry Expert Group (pubblicata nel maggio 2010 dalla rivista ‘Le Scienze’) ha permesso di conoscere tutti i dati relativi alla composizione delle acque minerali europee. Nel caso di quelle italiane è stato quindi possibile conoscere tra gli altri, anche il valore per litro del tanto discusso arsenico che non ha mai superato i valori di legge anche se, in alcuni casi, come potrete leggere, c'è andato molto vicino.


Denominazione Acqua Minerale/Fonte con valore di arsenico (microgrammi per litro)
Acqua Gaudianello 0.619
Acqua Santa Croce 0.124
Acqua Leggera 4.650
Acqua Lilia 1.900
Acqua Sveva 2.740
Acqua Ferrarelle 6.810
 Acqua Lete 0.759
 Acqua Lieta (Conad) 0.238
 Acqua Galvanina 0.162
 Acqua Monte Cimone (Coop) 0.098
 Acqua di Nepi 5.710
 Acqua Claudia 0.059
 Acqua Egeria 8.910
 Acqua Fiuggi 1.850
Acqua Boario 0.056
 Acqua Coop (Sorgente Grigna) 0.390
Acqua Frisia 5.640
Acqua Levissima 6.200
Acqua Maniva 0.675
Acqua Norda (Sorgente Daggio) 3.730
Acqua Norda (Nuova Acqua Chiara) 0.161
Acqua San Pellegrino 1.380
Acqua Sant’Antonio 0.475
Acqua Vitasnella 0.117
Acqua Gaia 0.248
Acqua Nerea 0.102
Acque Alpi Cozie 1.040
Acqua Alte Vette (Iper) 0.407
Acqua Crodo Liesel 0.088
Acqua Cime Bianche 0.798
Acqua Lauretana 0.019
 Acqua San Bernardo 0.489
 Acqua Sant’Anna 1.310
Acqua Sant’Anna (Fonte Vinadio) 5.220
Acqua Candida 5.410
Acqua Funte Fria 5.690
Acqua Isola Antica 7.440
Acqua Pejo 0.091
Acqua Fonteviva 0.153
Acqua Panna 0.355
Acqua Uliveto 0.088
Acqua Fabia 0.404
Acqua Rocchetta 0.198
Acqua Sangemini 0.204
Acqua Viva 0.109
Acqua Dolomiti (Esselunga) 0.533
Acqua Guizza 0.428
Acqua Recoaro 0.054
Acqua San Benedetto 0.468
Acqua Vera 1.410

I controlli qualità

Con un avviso apparso sul proprio sito, Conad ha disposto in via precauzionale il ritiro dal mercato del lotto di acqua minerale frizzante L3 289 1, marchio Conad-Fonte Lieta, con scadenza 15 ottobre 2014.

A rendere necessaria la misura è stata una segnalazione di non conformità per sapore e odore. "La procedura di ritiro dai supermercati - scrive l'azienda - è in fase di completamento e sono in corso analisi chimiche, anche se dai risultati analitici non è fino ad ora emersa alcuna irregolarità".

La stessa azienda, comunque, raccomanda ai clienti di "non utilizzare il prodotto e di riconsegnarlo al responsabile del punto vendita, che provvederà a rimborsarlo o a sostituirlo con prodotto analogo".

di T N

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