Mondo 30/08/2017

L'Italia vitivinicola fa bene in Cina

Alla fine del 2017 l'Italia potrebbe rientraree nella top 5 dei Paesi esportatori di vino in Cina. Meglio di noi fanno Australia e Cile, mentre in volume e in valore risulta ancora irraggiungibile la Francia


La Cina continua ad amare il vino. In attesa che diventi una potenza viticola essa stessa, la Cina consuma molto vino di importazione e il trend positivo non si ferma.

A dirlo i dati delle dogane cinese, pubblicati da “Decanter China”, da cui emerge come, nel complesso, nei primi sei mesi 2017, siano arrivati in Cina 336 milioni di litri di vino (+12,08% sullo stesso periodo 2016), di cui 253 di vini in bottiglia (+13,9%), 75 sfusi (+6,8%) e 6,7 di spumanti (+5,4%), per un valore di 1,2 miliardi di dollari (+4,8%), di cui 1,1 grazie all’imbottigliato (+3,3%), 64 milioni di sfuso (+24,6%) e 34 milioni di dollari di sparkling wine (+28,2%).

L'Italia fa bene, superando la media, con il 16,9% di crescita in volume e il 18,1% in valore.

Meglio di noi, nei sei mesi fanno Australia con un incredibile +30% in quantità a fronte però di un +1,7% in valore, segno evidente che le esportazioni di questo Paese riguardano specialmente lo sfuso e i vini a bassissimo prezzo.

Meglio, e bisognerà stare attenti perchè rappresenta un agguerrito concorrente, anche il Cile con un incremento del 17,7% in quantità e del 26,6% in valore, sintomo evidente di un'esportazione sempre più accentuata di vini di pregio.

Irraggiungibile la Francia che esporta cinque volte tanto il nostro export in volume, +15,6%, e quasi otto volte tanto in valore, -3,6%.

Male la Spagna che perde sia in volume sia in valore.

Nel complesso l'Italia, se verrà confermato il trend, potrebbe superare la Spagna nell'export nel gigante asiatico.

di C. S.