Mondo 23/01/2015

La Francia bacchettona insiste: il vino non rende felici

No, il nettare di Bacco non può essere associato al gusto della vita. Non almeno a parole ma l'Alta Corte di Parigi apre uno spiragio nella legge Evin sulla commercializzazione di prodotti alcolici: le immagini "di qualità artistica" possono andar bene


La legge Evin, quella che proibisce la pubblicità di prodotti alcolici, ivi compreso il vino, in Francia continua a piacere poco e, giorno dopo giorno, i vitivinicoltori provano a eluderla o piegarla.

E' il caso del manifesto pubblicitario realizzato da Côtes du Rhône che inneggia al gusto della vita, con la U che ha l'inconfondibile tratto di un buon calice di rosso. Allo slogan è stata accompagnata un'immagine suggestiva, con un uomo in giacca e cravatta che sale spinto da un palloncino rosso.

L'azienda è stata citata in giudizio dall'Anpaa (Association Nationale de prévention en alcoologie et addictologie) che ha messo sotto accusa l'intera pubblicità, rea di associare il vino alla felicità e, appunto, al gusto della vita.

Una vicenda che è stata risolta dall'Alta Corte di Parigi che, in modo molto italiano, ha dato un colpo al cerchio e un colpo alla botte. Ha infatti dichiarato illegittimo lo slogan ma non ha sancito l'illegittimità dell'immagine, definita “non priva di qualità artistica”.

La campagna pubblicitaria, insomma, può rimanere, purchè la Côtes du Rhône cambi lo slogan.

“Una mezza vittoria - ha commentato Arnaud Pignol, direttore generale d’Inter-Rhône - che accogliamo come un progresso nel clima attuale, anche se si poteva fare di più. Il giudice è stato molto equilibrato guardando le due parti della campagna separatamente, ma la sua decisione dimostra che la legge Evin è ancora applicata troppo rigorosamente e che resta molto lavoro da fare. Per quanto riguarda la nostra campagna pubblicitaria possiamo decidere di usare l'immagine senza slogan, o pensarne ad uno nuovo”.

Insomma, molto presto l'immagine tornerà sui cartelloni pubblicitari di Parigi e di tutta la Francia, con la pubblicità avuta grazie al ritorno mediatico della causa legale.

di C. S.