Italia 19/06/2010

Ecco come il Made in Italy agroalimentare riesce a darsi la zappa sui piedi

Cavaliere del Lavoro è stato recentemente un imprenditore australiano che fa dell’Italian sounding un business milionario. Mr Mozza Bella Cheese se la ride, il vero agroalimentare italiano un po’ meno


Quanto vale l’orgoglio nazionale per i prodotti tipici italiani?
A poche settimane dalla denuncia di Confagricoltura, Coldiretti e Cia riguardo agli 80 miliardi di euro che vengono guadagnati ogni anno alle spalle della nostra nazione dai prodotti “italian sounding” arriva la risposta decisa dello stato italiano che ha premiato quegli imprenditori che hanno tenuto alto il nome dell’Italia.

Ed ecco che tra i fantastici 25 insigniti al titolo di Cavaliere del Lavoro troviamo diversi esponenti dell’agroalimentare italiano tra i quali Aldo Balocco (industria dolciaria) e Carlo Pontecorvo (che ha riportato in patria il marchio Ferrarelle), Gian Domenico Auricchio (formaggi tipici italiani) e Sebastiano Pitruzzello (formaggi della tradizione italiana…made in Australia!).
Formaggi tipici italiani prodotti e venduti in Australia? Ma no, non solo! Il suo “Italian style” cheese è distribuito con successo anche nel sud est asiatico.
Va bene, Sebastiano Pitruzzello ha messo su un signor business, però cosa c’entra con i Cavalieri del Lavoro da poco insigniti da Giorgio Napolitano?
Cerchiamo di capirlo leggendo qual’è l’identikit del “Cavaliere del Lavoro” sul sito ufficiale www.cavalieridellavoro.it:
“La Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro ha come soci gli imprenditori che sono stati insigniti dell'Ordine al "Merito del Lavoro" per essersi distinti nei diversi settori dell'economia, contribuendo allo sviluppo sociale, occupazionale e tecnologico e alla crescita del prestigio del made in Italy".

Per conoscerlo meglio i meriti di Sebastiano Petruzzello relativi alla crescita del prestigio del made in Italy siamo andati a curiosare sul sito web della sua società: www.pantalica.com.au .
Ed ecco che appaiono subito i prodotti caseari della tradizione italiana, tutti fasciati nel bel tricolore e con accattivanti nomi di fantasia: “Ricotta”, “Pecorino cheese”, “Parmesan cheese”, “Provole cheese”, “Mozza Bella fresca cheese”... Tutti prodotti e confezionati rigorosamente nei suoi stabilimenti nello stato di Victoria, con materie prime locali, nel sud dell’Australia.
Pitruzzello ha costruito la sua fortuna su questi prodotti “Italian Sounding”. Ed è stato sicuramente un bravissimo imprenditore che ha saputo fare il proprio lavoro: ma come è possibile che sia stato dato il riconoscimento più importante che possa ricevere un nostro imprenditore a chi si è arricchito con l’imitazione di prodotti italiani?

Vediamo cosa altro dice il sito della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro:
“Gli imprenditori insigniti di questa onorificenza, dalla sua istituzione ai nostri giorni, rappresentano l'élite imprenditoriale del paese.
L'Ordine al "Merito del Lavoro" premia l'insignito non solo per una specifica attività intrapresa, ma lo vincola ad un impegno etico e sociale volto al miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro del paese”.

Ma allora che c’entra Pitruzzello? Per fortuna ci viene in aiuto l’Ambasciata d’Italia in Australia.
Come riferito da Italia a Tavola, Pitruzzello, già Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica italiana nel 2000, era stato presentato dall’Ambasciata italiana a Canberra per concorrere al titolo di Cavaliere nel 2005 (in cui era stato considerato “non idoneo”) e poi ancora nel 2007 e nel 2009.
Italia a Tavola riporta quindi le ragioni relative alla candidatura date dall’Ambasciata italiana:
"Il neonominato Cavaliere del lavoro Sebastiano Pitruzzello - spiegano dall’Ambasciata di Camberra - è da anni uno degli industriali di origine italiana di maggiore successo presenti nello Stato del Victoria. Trasferitosi a Melbourne all’età di 23 anni, nel 1973 ha fondato la Pantalica Cheese Company che è attualmente la maggiore azienda di formaggi e latticini dello Stato del Victoria e che impiega numerosi dipendenti italiani e utilizza macchinari prevalentemente italiani. Il Cavaliere Pitruzzello, strettamente coinvolto e molto attivo nella comunità italiana di Melbourne si e’ sempre distinto per l’attaccamento alla sua terra d’origine e ha costantemente partecipato con generose donazioni e sponsorizzazioni alle numerose iniziative promosse nell’ambito della suddetta comunità e in particolare a quelle promosse dai suoi conterranei siciliani. In tale contesto il Cavaliere Pitruzzello ha sponsorizzato numerose associazioni, circoli, club e fondazioni siciliane e italiane in Australia.
Nel 2000 - continua la lettera dell’Ambasciata di Camberra - gli viene conferita l’onorificenza di Commendatore. Nel 2002 il ministro australiano dell’Economia inaugura, alla presenza del sindaco di Melbourne, una nuova ala dello stabilimento di produzione, che consente l’assunzione di nuovo personale, in maggioranza italiano. Nel 2002 alla presenza dello stesso Pitruzzello, dell’assessore della Regione Sicilia per i beni Culturali, del presidente della Provincia di Siracusa, di tutti i Parlamentari nazionali e regionali della Sicilia Orientale e del Sindaco, la città natale di Sortino, in provincia di Siracusa, gli intitola una piazza ove viene inaugurato un monumento dedicato ai Sortinesi nel mondo, donato dallo stresso Pitruzzello. Nel 2006 gli viene conferita la prestigiosa onorificenza australiana Oam. Nel 2006 gli viene assegnata dalla Regione Sicilia il “Premio Siciliani nel Mondo Ambasciatori di Cultura”.
Nel febbraio 2010 nel mezzo di una tenuta di 63 ettari dove sono stati piantati 14.500 vitigni e 13.500 piante d’ulivo, e’ stato inaugurato, alla presenza del Premier dello Stato del Victoria, John Brumby, uno stabilimento di 7.000 metri quadrati per la produzione di olio e vino, completamente attrezzato con i migliori macchinati italiani. Sulla base di quanto sopra - precisano dall’ambasciata italiana di Camberra - si può senz’altro affermare che il Cavaliere Pitruzzello, con il suo successo, la sua generosità nei confronti della comunità italiana di Melbourne e i ripetuti riconoscimenti che sia Autorità australiane che italiane gli hanno conferito negli anni, ha contribuito e contribuisce in maniera significativa a tenere alto il buon nome della comunità italiana e costituisce un simbolo del successo che tale comunità qui in Australia ha saputo conquistarsi con il duro lavoro. In fine, in merito ai prodotti “Italian Sounding” dell’azienda del Cavaliere Pitruzello - concludono - è da notare che in Australia non esistono norme ostative in materia. Inoltre i latticini prodotti dalla Pantalica Cheese hanno molto contribuito allo sviluppo del gusto degli australiani per i nostri prodotti tipici che infatti vengono qui importati con successo"
.
L’Ambasciata italiana dice quindi che visto che non esistono le leggi ostative in Australia non c’è niente di male nell’imitazione del made in Italy.
Ma che cosa è uno scherzo di cattivo gusto??? Come si chiamerà il suo futuro olio allora: DOP Sicilia? O bella Italia?

Sempre sul sito dei Cavalieri del lavoro viene specificato che la persona candidata a questa onorificenza “non deve aver svolto in Italia o all'estero attività economiche e commerciali lesive dell'economia nazionale”.

Basta dunque qualche buona azione e qualche donazione, povera Italia, e si passa sopra a tutto. Se vivessimo nel mondo del fantastico dove tutto è possibile, mi verrebbe quasi da canticchiare amaramente “basta un poco di zucchero e la pillola va giù…va giù…va giù”.

di Duccio Morozzo della Rocca