Italia 25/09/2017

Promuovere il vino laziale nella Capitale, la sfida di Vigne di Roma

Nelle carte dei vini dei ristoranti a Roma ci sono pochi vini laziali, per questo quindici aziente vitivinicole si sono unite in una rete d'impresa per promuoversi sul territorio. Rivendicano spazio e visibilità, forti della qualità e della vocazione dei territori di produzione dove si fa vino da 1800 anni


Nelle carte dei vini della Capitale mancano i vini laziali. Nel capoluogo regionale i vini del luogo non vengono considerati preferendo vini toscani, piemontensi, veneti, pugliesi e siciliani. Ma laziali no.

Quindici aziende vitivinicole laziali hanno così deciso di creare una rete d'impres, con il nome esemplificativo di "Vigne di Roma", per rivendicare spazio e visibilità, forti della qualità e della vocazione dei territori di produzione dove si fa vino da 1.800 anni.

"Vigne di Roma" è l'unico esempio ad oggi di rete di imprese presente nel panorama vitivinicolo regionale e raccoglie aziende a carattere familiare, attive dalla Tuscia alla piana pontina e persino sull'isola di Ponza, tra le più importanti realtà produttive con l'obiettivo di innalzare il livello di conoscenza della qualità prodotti, nonché la percezione positiva dei rispettivi territori produttivi che abbracciano tutte le province del Lazio. ''Soddisfazione - è espressa dal presidente dell'Arsial Antonio Rosati - per un'iniziativa nata da privati che investono capitali privati, in dialogo e sinergia con le politiche di promozione regionali. Felice anche la scelta del nome che richiama Roma, brand al terzo posto per i giovani, secondo una ricerca Nielsen su 50mila ragazzi, dopo Ferrari e Coca Cola. "Roma - ha detto Antonio Santarelli - è una miniera d'oro dove siamo scarsamente presenti. La cucina romana è una istituzione alla quale va accostata una "carta dei vini" che privilegi il territorio, dal momento che le cucine romana, ciociara, viterbese, pontina e reatina ben si sposano con i vini che vengono prodotti nella regione laziale".

"Vigne di Roma è una importante strategia di promozione del vino - ha scritto in un messaggio Carlo Hausmann, Assessore all'Agricoltura della Regione Lazio - frutto di tante riflessioni e idee condivise e sviluppate insieme. Oggi quelle idee sono diventate una realtà, con traguardi condivisi e vantaggi evidenti per tutti". Vigne di Roma è una realtà che unisce - ha concluso Paolo Perinelli, titolare dell'azienda associata Casale della Ioria - i diversi territori. Non c'è provincia che è rimasta indietro. L'unione è per crescere''. Il network tra le aziende Marco Carpineti; Casale del Giglio; Casale della Ioria; Castello di Torre in Pietra; Cincinnato; Consoli; Famiglia Cotarella; Federici; Donato Giangirolami; Papalino; Poggio Le Volpi; Principe Pallavicini; Tenuta Sant'isidoro e Terre di Marafisa, non ha un presidente o vertici designati perché, ha detto il produttore Marco Carpineti, ''uno vale uno''

 

di C. S.