Italia 25/08/2016

Solidarietà e polemiche, a base di pasta alla amatriciana

L'iniziativa di una donazione di due euro per ogni piatto di amatriciana venduto ha suscitato applausi e qualche polemica. Affarismo o solidarietà? Intanto Slow Food decide di rilanciare l'iniziativa a livello internazionale e per un anno


La solidarietà passa anche attraverso la tavola. Su Facebook è stata lanciata un'iniziativa di raccolta fondi a sostegno dei terremotati con un appello ai ristoratori. Da domani e fino a domenica proprio ad Amatrice si sarebbe dovuto tenere l'annuale sagra dedicata agli spaghetti all'amatriciana che quest'anno festeggiava la 50esima edizione e per questo Paolo Campana, grafico e food blogger, ha lanciato un appello: "Bisogna muoversi veloci. Ci provo. Nei prossimi giorni ci doveva essere una festa e invece... lancio una proposta a tutti gli amici ristoratori. Nei prossimi giorni devolviamo tutti un euro per ogni piatto di amatriciana ordinato e consumato?!".

L'invito è stato subito raccolto e una serie di ristoratori hanno dato la loro disponibilità: un euro lo metteranno i clienti e un altro euro lo metteranno gli stessi ristoratori.

Sullo stesso social network, a proposito dell'iniziativa, tanti applausi e qualche polemica.

Dopo le terribili immagini delle abitazioni crollate e di interi centri distrutti, infatti, è scattata la mobilitazione solidaristica che ha preso varie forme. dalle raccolte spontanee di generi di prima necessità, da devolvere a chi ha perso tutto, fino alle donazioni di sangue. Non sono mancati lanci di raccolte fondi.

L'idea dell'amatriciana di solidarietà non è però andata giù a tutti che hanno intravisto nell'iniziativa una malcelata forma di affarismo, volta a trascinare al ristorante qualche avventore in più in nome della solidarietà ai terremotati.

Chi ha voluto estendere l'estemporanea iniziativa anche fuori dai confini nazionali è stata Slow Food. "In tutto il mondo, attraverso questo piatto simbolo della storia gastronomica di Amatrice, speriamo di poter diffondere anche i valori di solidarietà e condivisione propri della cultura contadina da cui nasce". Carlo Petrini, presidente di Terra Madre e Slow Food, avvia una campagna di solidarietà per sostenere le popolazioni colpite dal terremoto e pensare già da oggi al loro futuro. Aderiamo alle iniziative spontanee nate in queste ore in Italia e rilanciamo "chiamando in causa i ristoratori di tutto il mondo per un anno intero. Speriamo in questo modo che l’attenzione non svanisca e vada oltre l’onda emotiva del momento: superiamo l’emergenza e iniziamo già da oggi la ricostruzione. Chi ha vissuto questo dramma deve poter ritrovare la normalità il prima possibile, i fondi destinati devono essere durevoli e la raccolta costante". Con Un futuro per Amatrice (#unfuturoperamatrice) - chiude la nota di Slow Food - chiediamo ai ristoratori di tutto il mondo di inserire in carta il piatto simbolo della città colpita e di tenerlo per almeno un anno. E ai clienti chiediamo di sceglierlo. Per ogni amatriciana consumata verranno devoluti due euro, uno donato dal ristoratore, uno dal cliente. I fondi raccolti saranno direttamente versati al Comune di Amatrice.

di T N