Italia 21/07/2015

Sicilia, Lazio e Campania. I tentacoli della mafia sui mercati ortofrutticoli

Ben 30 i clan mafiosi censisti in questi anni da Legambiente e presi con le mani in pasta. Il tutto per un giro d’affari pari a 4,3 miliardi di euro che supera di 8 volte la cifra dell’anno precedente


Associazione mafiosa, illecita concorrenza, estorsione: sono solo alcuni dei reati contestati a una ventina di persone nell’ambito dell’operazione portata avanti dal Centro Operativo Dia di Roma, coadiuvato dalle articolazioni di Napoli, Salerno, Palermo, Caltanissetta, Catania e Bologna. L’operazione ha svelato la gestione monopolistica, operata dai clan Casalesi e Mallardo con quelli appartenenti a Cosa nostra catanese, negli approvvigionamenti di prodotti ortofrutticoli e nell’imposizione dei connessi servizi di trasporto da e per i maggiori mercati del centro e del Sud Italia.

Eseguite diverse perquisizioni e un decreto di sequestro preventivo riguardante compendi aziendali di 10 società di trasporto per un valore di circa 100 milioni di euro.

“La maxi operazione di questa mattina della Dia in Campania, Lazio e Sicilia contro la gestione monopolistica di alcuni mercati ortofrutticoli operata dai clan Casalesi e Mallardo nel sud e nel centro Italia, dimostra ancora una volta come il settore agricolo e il Made in Italy gastronomico siano diventati il fronte prediletto della criminalità organizzata – commenta Stefano Ciafani, vicepresidente nazionale di Legambiente – Le ecomafie ormai puntano sempre di più alla terra e alle varie filiere agroalimentari, ne detengono il monopolio, agiscono dalla coltivazione alla vendita, alterano la libera concorrenza, influenzano il prezzo di mercato e dei beni di prima necessità e sfruttano il mercato del lavoro. E alla fine a pagare in termini di salute e di denaro, sono sempre i consumatori e i cittadini. Per questo è fondamentale liberare il cibo e la terra dalla presa delle agromafie e aprire una nuova stagione, con maggiori controlli e pene più severe, per valorizzare e difendere in nome della legalità il settore agricolo” conclude Ciafani.

Stando all’ultimo Rapporto Ecomafia 2015, nel 2014 sono state 7.985 le infrazioni penali accertate nelle varie filiere agroalimentari, oltre 21 reati al giorno, ben 30 i clan mafiosi censisti in questi anni da Legambiente e presi con le mani in pasta. Il tutto per un giro d’affari pari a 4,3 miliardi di euro che supera di 8 volte la cifra dell’anno precedente.

di C. S.