Italia 29/05/2015

Epap: i geologi pronti a uscire se verranno riconfermati i vertici

Alla vigilia della tornata elettorale il Consiglio nazionale dei geologi dirama un durissimo comunicato: "Se i nostri risparmi sono gestiti come queste elezioni, dobbiamo cominciare davvero a preoccuparci." Durissime accuse ai vertici dell'Epap ma anche ai Consigli nazionali di agronomi, chimici e attuari


Come è noto Via Vicenza è la sede dell’EPAP. È qui che si sono (dis)organizzate le elezioni, terminate per i collegi dei chimici e degli attuari, ancora in corso per quelli dei geologi e degli agronomi forestali.

È questo un contrattempo grave che mina la credibilità di tutta la cassa. Se i nostri risparmi sono gestiti come queste elezioni, dobbiamo cominciare davvero a preoccuparci.

Per prima cosa, ci si sarebbe aspettati un comunicato di scuse che invece, almeno a noi, non risulta sia stato emanato. Sarebbe stato un atto di rispetto e di cortesia. Ma così va il mondo, soprattutto con coloro che si credono onnipotenti e, nei loro atteggiamenti, rasentano l’arroganza.

Ma il pasticciaccio si sta vieppiù complicando visto che:

1) Il CdA, scaduto o in scadenza poco importa, ha proceduto al cambiamento in corsa del RUP per le elezioni; e nel CdA giova ricordare che 4 componenti su sei sono candidati, quindi fortemente interessati al risultato di queste elezioni;

2) sempre il CdA ha proceduto a nominare un nuovo RUP nella persona dell’avv. Giannitti, che aveva già espresso per la Cassa almeno un parere circa la (ri)candidabilità dell’attuale Presidente e in posizione perciò di dubbio conflitto di interesse; a questo hanno deciso di affiancare un informatico esterno all’ente, scelto però sulla base delle segnalazioni del CdA.

Così il brutto affare si trasforma in pasticciaccio. Si sta cercando di mettere toppe in un tessuto già abbondantemente lacero. E il risultato è quello di indignare ancora di più il corpo elettorale.

Un strada maestra c’era, ma nessuno ha voluto percorrerla, tanto meno il Presidente dell’Ente che, preso atto dell’accaduto, avrebbe dovuto chiedere ai Consigli Nazionali prima ed al Ministero vigilante poi, di assumersi l’onere di completare la tornata elettorale. Con uomini terzi rispetto a tutto e tutti. Se poi questa richiesta fosse stata accompagnata da una rinuncia alla candidatura, ci saremmo levati “tanto di cappello” per rispetto di chi avesse voluto assumere questa decisione.

Questo, ovviamente, non avrebbe evitato una riflessione post elettorale sulle responsabilità oggettive e soggettive, ma almeno avrebbe salvaguardato l’onore dell’Ente. Ma non crediamo che i responsabili del pasticciaccio abbiano a cuore l’onore dell’Ente. Certamente non ce l’hanno quei Consigli Nazionali che cercano disperatamente di tenere sotto traccia l’avvenuto e si ostinano disperatamente a non prendere posizione. Così come non crediamo che l’onore dell’Ente non stia a cuore neanche al Ministero vigilante, giacché non sembra, nonostante le segnalazioni ad esso certamente pervenute, che abbia espresso un qualche parere, ovvero che abbia assunto una qualche decisione. Anzi risulterebbe, il condizionale è d’obbligo, visto che praticamente l’Ente è come una società segreta e le cose non si sanno, che il Sindaco Revisore di nomina ministeriale ci vada con i piedi di piombo, come se il “morto non fosse nella bara”.

Abbiamo apprezzato in questi mesi lo stile del Ministro dell’Economia e delle Finanze, ma qualcuno dovrebbe pur dirgli che è anche in questo che si misura la credibilità dell’uomo di governo. Tollerare uno stato di cose così allo sbando, dove nessuno ha certezza di nulla, dove sono i candidati che scelgono il RUP responsabile delle elezioni, dove per riprendere una situazione si commettono errori ancora più mastodontici dell’originario che ha creato questa situazione, dove i responsabili sono liberi di andare e venire per gli uffici come se nulla fosse accaduto, crediamo sia davvero un bruttissimo biglietto da visita.

Ma quello che lascia davvero perplessi è l’assoluto silenzio da parte dei Consigli Nazionali dei Chimici, degli Agronomi e Forestali, degli Attuari.

A questi Consigli Nazionali vogliamo dire che se i nuovi organi dell’Ente, che prima o poi verranno eletti, dovessero essere presieduti da gente che ha soltanto tollerato questa situazione all’interno della categoria dei geologi, si aprirà una seria riflessione se rimanere all’interno della cassa o andare altrove.

Abbiamo fatto, noi del Consiglio Nazionale Geologi, della correttezza e della legalità il motivo dominante di tutta la nostra consiliatura e ora, grazie alla loro pavidità e Dio non voglia interessi, dovremmo rinunciarci?

Noi non possiamo avere compagni di strada che si adattano al pressapochismo né, tanto meno, vogliamo avere a che fare con chi, per amore del quieto vivere e per salvaguardare rendite di posizione, è disposto a chiudere tutti e due gli occhi su una situazione che rivela, oltre ogni ragionevole dubbio, l’assoluta inadeguatezza dei vertici della Cassa.

Alla luce di tutto quanto sopra questo Consiglio Nazionale si riserva di avviare una seria riflessione ad elezioni concluse dal momento che, a stretta osservanza dello statuto, sono i Consigli Nazionali a designare i componenti del CdA ed il CIG a nominarli.

di C. S.