Italia 07/01/2012

Il nostro pane quotidiano

Il nostro pane quotidiano

Il futuro scenario d’accesso al cibo, la struttura della filiera agroalimentare, le abitudini alimentari, i modelli agricoli, il benessere delle persone sono solo alcune delle tematiche affrontate al Barilla Center for Food and Nutrition


Dolorosamente ho rinunciato alla prima giornata di apertura ufficiale del terzo forum Barilla Center for Food and Nutrition, la “plenaria” con i personaggi più seguiti: con la figura di Carlin Petrini, aleggiante nella giornata successiva nella mente di ospiti e protagonisti del Forum dei fratelli Barilla, patron dell’evento, nonché di altri personaggi e protagonisti di scienza e moda dell’alimentazione, pubblica e privata, nazionale e internazionale che si sono alternati nell’agorà delle sessioni plenarie e di approfondimento del BFN 2011.

Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, si è fatto fautore dei prodotti tipici legati al territorio, che rifiutano di essere omologati come prodotti industriali d’enormi quantità e caratteristiche ripetibili e tracciabili, per una distribuzione in tutto il globo.

L’Italia si caratterizza, in contrapposizione, per i prodotti propri d’altissima qualità, legati a piccoli territori che il mercato mondiale sembra gradire nella tipicità promossa nel mondo dal Ristorante Italiano. Non sempre è vero.

A tal proposito Petrini afferma:“Abbiamo bisogno di proteggere le culture locali, che hanno in sé molte informazioni utili in questi tempi di crisi ambientale, sociale ed economica; abbiamo bisogno di proteggere le economie locali, e i mercati di prossimità, che possono rivitalizzare le nostre aree rurali e farle tornare ad essere luoghi di benessere, di produzione di reddito, di occupazione giovanile; abbiamo bisogno di mantenere alte le bandiere del turismo, che non si nutre solo di visite alle città d´arte ma soprattutto di paesaggi agrari e di territori accoglienti”.

Una rivoluzione è parzialmente in atto. Le piccole comunità, i piccoli paesi, le produzioni tipiche per eccellenza non solo sono vivaci e importanti, ma smuovono anche il panorama politico, decretando la rinascita dei piccoli comuni, delle fiere del territorio, delle manifestazioni storiche che conservano le tradizioni. Ancora: anche questo paesaggio non sempre è vero

Le issue critiche, ma mai nuove, sono toccate e aggiornate nel Forum sono arricchite da dettagliate informazioni dai relatori attraverso misurati comunicati stampa dell’organizzazione ed i C.V. di tutti. Buona parte dei temi primari sono compendiati da brochure editoriali significative (Obesità e malnutrizione, Nuovi modelli per un’agricoltura sostenibile) e da una dozzina abbondante di documenti di sintesi. Il sito  aggiornerà in breve lasso di tempo la pubblicazione dei testi integrali della maggior parte delle lezioni e studi presentati.

All’apertura il lettore è accolto dall’invito: “Grazie a tutti di aver partecipato! Anche quest’anno l'affluenza e l’interesse per il Forum 2011 dimostrano quanto ti stiano a cuore le questioni importanti del nostro Pianeta. Puoi guardare i video nel nostro archivio. Continua a seguire i BCFN durante l'anno.”.

Lungi dalla tentazione di farne una sintesi, preferisco mettere in risalto alcune osservazioni e suggerimenti appuntati nel corso dell’audizione. Mi sono costruito una sceneggiatura personale per i loro riflessi sia sulla mia curiosità scientifica e piacere personale oltre che sulla missione esplicita rivolta a Milano EXPO 2015 che di tanto in tanto balenava più nei titoli che nei commenti alla regia ancora tutta – o quasi tutta – da costruire. Da tre anni meno pochi mesi me ne occupo personalmente, ritrovandomi completamente isolato nell’interesse.

Un cerchio senza mura su cui tenacemente e ingenuamente insisto a fare breccia. Recente è l’iniziativa di DRAFT Agorà Ambrosiana con l’appoggio di Teatro Naturale e delle associazioni presiedute da Alfonso Pascale che ci ha consentito l’accesso all’osservatorio dei lavori del GFS di FAO, sul tema Cibo e Sicurezza. Questo inserimento vanta orgogliosamente l’apprezzamento del piano di dibattiti pubblicato in Teatro Naturale ai primi di settembre (Link: Cibo e sicurezza, il futuro è qui).

In occasione del Forum BCFN sono state le nuove generazioni numericamente e validamente giunte a formare la maggioranza degli studiosi e curiosi delle tematiche scientifiche e delle conferenze plenarie. La generazione più matura era contenuta nel novero dei docenti e di qualche visitatore dall’estero. Per la mia missione ho così avuto poca opportunità di confrontare interessi esterni: un collega professionale, ex Bocconiano, mi ha promesso una verifica all’interno del corpo dell’Università Bocconi; per nazionalità il Presidente della NYam.org, intervenuto in seconda giornata, già Direttore dell'Ageing and Life Course Programme, World Health Organization e Direttore, International Centre for Policies on Ageing di Rio de Janeiro. Più avanti riprenderò alcuni suoi concetti che meritano ripresa, anche il testo della sua presentazione quando comparirà nel sito.

 

Parte finale della sessione plenaria del 1 dicembre

E’ stata la presentazione conclusiva della tavola rotonda sui paradossi della globalizzazione:

Childhood malnutrition and obesity, di Rajen Anand (executive director of USDA's Center for Nutrition Policy and Promotion. Subentrato a Eileen Kennedy, nota in questa materia). Il tema dell’Obesità infantile si presenta nella sua criticità non solo apparente in dinamica progressione geometrica: è fonte di disturbi della crescita e ostacolo alla piacevolezza della vita di movimento a cui l’organismo fisico trova capacità di convivenza con la mente. Diciamo che in alcuni territori del mondo è diventato chiaramente un indice di opulenza.

Socialmente più che scientificamente è sinonimo di spreco: in netto contrasto con le aree di sofferenza per malnutrizione o sottonutrizione, l’obesità ha raggiunto quasi la stessa dimensione in numerosità dell’affezione. Grosso modo oggi ci sono più obesi che malnutriti. I dati statistici danno conto di ben 36 milioni di morti a fronte di 925 milioni di persone denutrite. D’altra parte si contano 29 milioni di decessi dovuti a sovralimentazione, ma che vedremo essere in contestazione quale causa di morte, ma con ben 155 milioni di bambini obesi...

Mentre contro la malnutrizione sono stati fatti passi avanti nella maggior parte dei paesi emergenti, attraverso formazione ed educazione, restano ancora bacini ad alto rischio: un grande paese come l’India e territori a rischio cronico, come oggi si trova a soffrirne il Corno d’Africa. A queste colonie di criticità s’aggiungono fasce di territori in cui la “fame” resta nascosta.

La “fame nascosta” (hidden hunger) è così definita: una condizione in cui a parità di calorie assunte è riscontrabile la carenza di micronutrienti e dì nutrienti fondamentali. Più che effetti di malnutrizione o denutrizione presenta basilari anomalie di funzionalità, problemi di crescita e tendenza a malattie psichiatriche particolarmente gravi, soprattutto nei più giovani. Si stima che siano interessati più di due miliardi di individui. Si tratta di una delle cause di maggiore pericolo socioeconomico nei paesi in via di sviluppo che sono generatori al contempo di molteplici conflìtti civili negli ultimi decenni!!!

Eileen Kennedy, propone un documento di rara forza di comunicazione. Il caso esplose a Roma nel 1992.

Eileen Kennedy è oggi Global Executive Director at the International Life Sciences Institute in Washington D.C. E-mail: kennedy759@aol.com.

Oggi stima 250 milioni di bambini con deficienza di vitamina A (porta alla cecità infantile) e infettive come measles (morbillo).Una delle strade più promettenti d’intervento è rappresentata dalla varietà di diete (Dietary diversity).

“La UN Food and Agriculture Organization (FAO) e WHO, hanno messo il rilievo le strategie di diversità tra le diete di alimentazione che hanno riconosciuto la priorità primaria alla necessità di lenire le carenze di micronutrienti in tutte le diete. La differenza tra le diete appare sottovalutata da molti governi e gruppi di salute pubblici tanto che non stato possibile dimostrare l’ottenimento finora di risultati affidabili a breve termine. (*)

(*) Il 7 dicembre, un vivace dibattito a Porta a Porta ha messo in evidenza come serpeggi una perversa gara alla supremazia di due diete capaci di trascinamento ed imitazione, mentre tra l’altro si trovano più punti di convergenza che di conflitto. Sono la “Dieta mediterranea” e la “Dieta a zona”. Non certo con l’offesa anche da parte di dietologi e professori si creano le condizioni per il progresso di salute e benessere, da cui emerge una ulteriore riconferma della necessità di dibattiti serenamente necessari a cui dare la massima divulgazione, sostenuti da un codice etico sconosciuto o quasi in Italia, che diventa fondamentale per trasformarsi in immagine di “senato delle riflessioni utili” alla salute mondiale a cui si ispira DRAFT AA, il progetto del GFS di FAO e la promessa dell’occasione di Milano EXPO 2015.

Il Dr. Barry Sears ha avuto la saggezza di mantenere la propria calma, aiutata da una traduzione che ha sempre conservato una quieta neutralità, di fronte alle smorfie di nostri esperti, tra cui, l’insofferenza insopprimibile violentava gli sforzi d’imbrigliare civilmente dell’esperto mediatore del talk shaw...! L’ignoranza nonostante i titoli era evidente, un cattivo esempio di regia. Non certo favorevole alla pretesa di essere di riferimento al piacere della comunicazione e del dibattito. Non avere conoscenza del MIT di Boston e dei suoi riconoscimenti di saggezza scientifica fa a pugni con la spocchia d’inneggiare alla “santità derivante” da una docenza in alimentazione alla Sapienza di Roma...

Barry Sears, incassati gli insulti, ha messo in evidenza quanto l’ambiente scientifico ed accademico europeo non abbia ancora acquisito in termini quantitativi e non solo qualitativi di un malessere diffuso e misurabile derivato da diete alimentari che nella comunicazione è definito come “grado di infiammazione”, “level of flamming”. Il fenomeno è misurabile con misure di rapporti di presenza in organi vitali di animali e oggi anche in organi umani, di alcuni acidi grassi degli stessi.

In grande rilievo, per entrambe le diete, “olio extravergine di oliva”, preferibilmente “crudo”

Appendice per l’approfondimento

“The dietary ratio of arachidonic acid (AA) to EPA was also estimated in this article and was found to be about 2. Since the dietary intake of these fatty acids would be reflected in the blood, then we can assume the... One such example is the study of insulin responses induced by the diet without studying the impact of fatty acid composition on insulin secretion and vice versa....

Equally important, it was estimated that the intake of long-chain omega-3 fatty acids (EPA and DHA) was about 6 grams per day.

This is similar to my recommendations in “The OmegaRx Zone,” published in 2002 (4). The dietary ratio of arachidonic acid (AA) to EPA was also estimated in this article and was found to be about 2. Since the dietary intake of these fatty acids would be reflected in the blood, then we can assume the AA/EPA ratio in Paleolithic man was about 2. This AA/EPA ratio is again strikingly similar to the recommendations in my various books about what the best AA/EPA ratio should be for optimal control of the cellular inflammation, which leads to the acceleration of chronic disease (4-6).

Kuipers RS, Luxwolda MF, Dijck-Brouwer DJA, Eaton SB, Crawford, MA, Cordain L, and Muskiet FAJ. “Estimate macronutrient and fatty acid intakes from an East African paleolithic diet.” British J Nutr 104: 1666-1687 (2010)

Fontani G, Corradeschi F, Felici A, Alfatti F, Bugarini R, Fiaschi AI, Cerretani D, Montorfano G, Rizzo AM and Berra B. “Blood profiles, body fat and mood state in healthy subjects on different diets supplemented with omega-3 polyunsaturated fatty acids.” Eur J Clin Invest 35: 499-507 (2005)

 

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Roma, convegno di GSSD per iniziativa che rientra nell’egida FAO (05 December 2011)

http://www.beta.undp.org/undp/en/home/presscenter/pressreleases/2011/12/05/south-south-expo-showcasing-successful-solutions-to-food-insecurity.html

Human Development Report 2011 - http://www.beta.undp.org/content/dam/undp/library/corporate/HDR/2011%20Global%20HDR/English/HDR_2011_EN_Complete.pdf

The Fourth Annual Global South-South Development Expo (GSSD Expo) opened today in Rome, with more than 600 delegates from 150 countries

Since its inception in 2008, the GSSD Expo has featured contributions from hundreds of partner countries, United Nations agencies, private sector enterprises and civil society organizations. The six thematic areas of GSSD 2010 are: (1) Agriculture, Food Security and Capacity Development; (2) Social Protection and Food Security; (3) Climate Change, Environment and Food Security; (4) Nutrition and HIV/AIDS; (5) Global Health and Food Security; and (6) Agribusiness, Renewable Energy and Food Security.

Food fortification efforts need to be integrated within the context of a country’s public health and nutrition situation and as part of an overall micronutrient strategy that uses other interventions as well. Effective and sustainable fortification will be possible only if the public sector (that has the mandate and responsibility to improve the health of population), the private sector (that has experience and expertise in food production and marketing) and the social sector (that has the grass-roots contact with the consumer) collaborate to develop, produce and promote micronutrient fortified foods.

.... Guidelines on these issues should then gain acceptance and be implemented at the country level. A multi-sectoral group within each country should define a feasible and affordable fortification strategy designed for the target population, identify opportunities for the involvement of the food industry and assist in promotional and educational efforts to reach the target population. Such collaboration could benefit all sectors: national governments could reap national health, economic and political benefits; food companies could gain a competitive advantage in an expanding consumer marketplace; the scientific, development and donor community could gain impact and recognition for achieving global goals to eliminate micronutrient malnutrition. With adequate awareness to balanced nutrition and by choosing foods fortified at appropriate nutrient levels, consumers empower themselves to achieve their full social, physiological and economic potential.

Ne deriva la tendenza a facilitare “Making the right food choice: the success of fortification in

improving micronutrient status and/or in eliminating a micronutrient deficiency depends on three key factors.” Sarebbe auspicabile un approfondimento psico-somatico-genetico?

BCFN: una sigla ricca di contenuto per la misura del wellfare.

Un moderatore professionista, inglese e 4 relatori-esperti partecipano alla tavola rotonda, ciascuno in lingua diversa. Il tema era lo scorso anno una novità assoluta: ora nel meeting l’aria abbastanza fritta si è miscelata con qualche riflessioni creativa, facendone una schiuma anche con proprietà strutturali. La tavola era formata da Jean Pauk Fitoussi (lo sento partecipare ai dibattiti socio economici in Francia), Enrico Giovannini (creativo presidente di ISTAT, simpaticissimo, fedele alla collaborazione con l’attuale presidente del Consiglio), Antonio Marzano (saggio presidente di CNEL) e Nic Marks (membro e fondatore del Centre of Wellbeing, UK).

Di fatto mi ritrovo con pochi appunti. Degradazione culturale incombente, equilibri avanzati di Svezia e Danimarca, priorità alle risorse d’acqua e cibo, empatia sociale, misura della vulnerabilità dell’uomo, cioè il rischio, dibattiti tramite Facebook con questionari... che sono, su questi temi, poco frequentati...

Talk Show e il piano dei dibattiti di riferimento di EXPO 2015.

Che impressione lascia fa il talk show? In confronto con le lezioni... è più uno show per il presentatore e per un pubblico di neofiti che per una serie di conferenze d’approfondimento. E’ di moda e sveglia o stanca l’attenzione. In pratica le sessioni plenarie hanno accolto questa scelta di regia, nuova per l’Italia, con show d’effetto e di rilassamento artisticamente piacevoli e connessione scenica con i temi della presentazione. L’insieme è in tono con la scelta del motivo grafico di accompagnamento del Forum e l’Albero delle Parole che accompagna copertina, il sito e alcune pagine del programma cartaceo descrittivo.

Lette attentamente riportano tra i rami: childhood malnutrition, healthy growth, climate change, water shortage, well being, childhood obesities, food policies in primo apparire di chioma. All’interno i rami principali di dibattito come Food prices, education, people&peace, biodiversity, food access, eating habits, planet’s resources, food waste e infine Mediterranean diet.

Sono in buona parte temi di dibattito presi in considerazione in AA DRAFT e dal progetto FSN da parte di FAO GSF. La finalità di comunicazione è esplicita: “L’albero è cresce dalle idee, dalle proposte e dai temi approfonditi dal BCFN (Barilla Centre Food and Nutrition). Il futuro scenario d’accesso al cibo, la struttura della filiera agroalimentare, le abitudini alimentari, i modelli agricoli, il benessere delle persone sono solo alcune delle tematiche che durante il Forum sono affrontate con l’obiettivo di invitare tutti a partecipare, perché siano affrontate con impegno.” L’intenzione è buona, i tempi di dibattito troppo costretti dalla compressione dell’incontro collegiale.

Il programma esecutivo, già messo alla prova lo scorso anno nella nuova sede della Bocconi, accogliente, modernamente progettata ed attrezzata, ricca di mezzi di comunicazione e spazi è basato sulle Tavole rotonde e workshop di approfondimento in aula a cui si aggiungono le sessioni plenarie in auditorio e Talk show. La formula in aula è efficiente per gestire interattivamente lezioni e workshop, potrebbe esserlo anche per dibattiti su temi preceduti da un’esposizione di premessa, illustrabile con audiovisivi, come si vedrà nel workshop su cui mi soffermo. Ciascuno nell’aula dispone di collegamento wifi e ritengo che potrebbe anche interagire con microfono, al momento non impiegato.

Questo sarebbe uno schema efficace per la regia dei dibattiti da progettare per Milano EXPO, che auspichiamo non limitati alle strutture della Bocconi, ma dispersi in centri attrezzati delle sedi universitarie milanesi, nei centri congressi e convegni anche esterni a Milano (Varese, Bergamo, Brescia, Pavia, Novara, Malpensa Fiere, ecc oltre che in sedi alberghiere attrezzate).

Ovviamente la selezione e formazione mirata dei gruppi di dibattito come altrettanto la calendarizzazione dovranno essere elaborate tenendo conto delle lingue e delle competenze per ogni specifico filone di tematiche.

Si tratta di un lavoro meticoloso e complesso che non può essere lasciato all’improvvisazione ma è da affrontare e preparare con il supporto di prove pratiche sul campo per ottenere risultati di buona comunicazione e formazione delle popolazioni negli obiettivi che la strategia ad hoc definirà, sperando di conseguirli nell’occasione che si presenterà: un grande afflusso di cultura e di saperi, un programma di vera comunicazione ecumenica per tutti i paesi e le tematiche rilevanti di cibo ed energia per il pianeta Terra.

Le risorse di carattere organizzativo ed intellettuale necessarie non si possono raccogliere negli ultimi mesi, si richiede affiatamento ed empatia nella formazione di centinaia di studenti e altrettante di comunicatori per allargare la partecipazione. Capacità di confronto culturali e logistiche in eventi di questa dimensione trovano sedi idonee nelle organizzazioni internazionali che non mancano anche in Italia, dell’ONU e altre Agenzie, di poche università e centri pubblico-privati idonei, ma la città ambrosiana evidenzia soprattutto una carenza di capacità organizzativa di livello nelle strutture ed associazioni private, tranne nelle facilities di Fiera di Milano Rho e Fiera, in Università. D’altro canto poche sedi nazionali sono capaci di disporre di attrezzature fisse a larga partecipazione di congressisti per oltre 200 posti, sale multiple, avanzate attrezzature di traduzione, audiovisivi, sale stampa attrezzate, punti di accoglienza.

Al momento alcune camere di commercio si sono attivate nella presentazione e preparazione delle proprie disponibilità, ma vedo poco fermento al centro e nei mass media, che raccolgono solo informazione di proposte troppo frammentarie e scoordinate da stakeholder che fanno fatica a trovare punti di riferimento.

Protagonisti del tema Cibo e sicurezza nel mondo

Prof. Alexandre Kalache

Alexandre Kalache ha esperienze e competenze significative a livello internazionale grazie alla sua attività di Direttore dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) dal 1994 al 2008. Durante il periodo ha promosso le attività dell'Assistenza Sanitaria per l’età avanzata e della Gerontologia con la diffusione d’informazioni, progetti di formazione e ricerca, istituendo nel 2002 Active Ageing Policy Framework. Sotto la sua guida, l'OMS ha anche lanciato il Global Movement on Age Friendly Cities.

Alexandre ha competenze dirette sui temi dell'invecchiamento: l'assistenza agli anziani, l'epidemiologia dell'invecchiamento, la promozione della salute, lo sviluppo della politica intersettoriale e gli atteggiamenti culturali verso l'invecchiamento. Attualmente è anche Presidente dell' International Longevity Centre (Brasile), Direttore dell' International Centre for Policies on Ageing di Rio de Janeiro, Senior Advisor al Presidente su Global Ageing alla New York Academy of Medicine, consulente per i governi municipali e statali a Rio de Janeiro e San Paolo così come per il governo federale di Brasilia.

E' ambasciatore internazionale di HelpAge (rete globale di organizzazioni no-profit con la missione di aiutare gli anziani svantaggiati in tutto il mondo), Consigliere dell'ufficio del Segretario Speciale per i Diritti Umani del Presidente del Brasile e membro del Gruppo di Lavoro Permanente sui Diritti Umani e del Gruppo di Lavoro Permanente sui Diritti delle Persone Anziane del MERCOSUR. Alexandre Kalache collabora con la Banca Mondiale e l'Unione Europea ancora sulle tematiche connesse all'invecchiamento. E' membro del Board del World Economic Forum on Ageing, del World Demographic Forum, dell' Associazione Internazionale di Gerontologia e di diverse associazioni professionali internazionali di Gerontologia, Salute Pubblica e Medicina Geriatrica. In precedenza, Kalache è stato fondatore e Responsabile della Unità di Epidemiologia dell'Invecchiamento presso la London School of Hygiene and Tropical Medicine dove ha anche istituito il primo Corso di Master europeo in Promozione della Salute. 
Nel periodo 1978-1984 è stato docente presso il Department of Community Health and Cancer Epidemiology dell'Università di Oxford.

Workshp Longevità e alimentazione

Dr Gabriele Riccardi – Medico e nutrizionista - Introduzione... e backgound information...

Gli stili di vita e i fattori critici dell’aspettativa di vita, longevità...

Panoramica degli ingredienti di successo dell’applicazione di diete del tipo mediterranea. I casi del Giappone, Australia... ottimi risultati...

Le sue ricerche sono pubblicate sulle principali riviste scientifiche internazionali di nutrizione, diabetologia e metabolismo.

Dr Pier Giuseppe Pelicci – Responsabile della pianificazione strategica dei programmi di ricerca clinica - Direttore Istituto Europeo di Oncologia.

Relazione tra longevity, diesease, and food...

Proporzionalità dell’introduzione di calorie... al di sopra della domanda di manutenzione dell’organismo - E’ possibile che ci sia un meccanismo come quello dell’invecchiamento... cioè regolato dalla capacità di riparazione del DNA?

Invecchiamento regolato geneticamente... e geni che regolano il processo di repair?

Carbon source food à Insulina à AKT.... FOXO.... Numero delle Cellule.... Conservazione dell’Energia à Life span...

Insulina regola la conservazione dell’energia proveniente anche dal cibo esuberante...

L’esubero di alimentazione indebolirebbe la potenza dell’insulina... che consuma bene tra gli zuccheri, meno le altre molecole (ad esempio il fruttosio!). Tutte queste sequenze lavorano coerentemente.

Nutriente à YOT à S6K àDimensione delle Cellule.... Conservazione dell’ Energia

AKT à FOXO à Numero delle Cellule.... Conservazione dell’ Energia...

Come influenzano la longevità e la manifestazione di malattie i geni TOR Sirt nel percorso vitale? Quindi la longevità?

Il meccanismo potrebbe derivare dalla attivazione metabolica che comporta maggiore o minore quantità di sostanze danneggianti come l’ossidazione... ROS...!!!

Il ciclo di disponibilità di cibo ha andamento sinusoidale... da molto poco cibo all’esubero... è una fluttuazione continua che implica e investe il meccanismo di riparazione e mantenimento... letargo e posposizione della riparazione... per la sopravvivenza!

Quando il cibo à abbondante si pone in azione un’accelerazione ossidante ROS inducendo un elevato grado d’invecchiamento dell’organismo, viceversa il ritardo-letargo di ROS...

Conclusione? E’ “safe” o “non-safe” intervenire su questi geni? In Nature 2009 un bell’articolo:

Caloric restrictions in humans...

Una strada percorribile passa attraverso il cosidetto “SMART FOOD”, o CIBO INTELLIGENTE. Al microscopio è oggi il “RTesveratrolo”. Ma ci si domanda: E’ AMMISSIBILE IL PERCORSO INVERSO?

Kalache prova ad ipotizzare una risposta: Global Ageing!!

Le aspettative di longevità nella varie nazioni o regioni del mondo è variabile, ma finora crescente. Notiamo tuttavia che si è accoppiato un meccanismo che provoca una diminuzione di fertilità. Il fenomeno è stato analizzato sia in Brasile che in Italia, paesi in cui dovrebbe esplodere dopo il 2032 una vera diminuzione della popolazione... PERCHE ????

Cambiare la dieta orientandola con maggiore decisione verso la dieta Mediterranea?

Dr. Sergio Pecorelli – Presidente della Agenzia Italiana del farmaco e Membro dello Eteering Committee per l’Italia del Pilot European Innovation Partnership on active and Healthy aging dell’Unione Europea. E’ inoltre Presidente del Comitato Scientifico Internazionale della fondazione Golgi, figura che mi è personalmente particolarmente cara. E’ Rettore dell’Università di Brescia.

L’intervento s’incentra sul rischio di sostenibilità di un sistema costoso come quello della Sanità per i governi nazionali.

SIMPATICAMENTE POLEMICO... PROGRAMMA QUADRO IEO: PREVENZIONE SANITARAIA - PILASTRO DELL VITA SOCIALE... Vedi: http://www.inpdap.gov.it/wps/wcm/connect/f92dbe004795f9c9a239e3c29e0d331c/comunicato_stampa_congiunto_inpdap_ieo.pdf?MOD=AJPERES&lmod=691094363&CACHEID=f92dbe004795f9c9a239e3c29e0d331c&lmod=691094363&CACHEID=f92dbe004795f9c9a239e3c29e0d331c

 

Dr Ross Macmillan – Docente alla Università Bocconi di Analisi delle Politiche e di Public Management.

Storia della crescita della popolazione del mondo... Ho mostrato l’equazione esponenziale di ricercatore Francese del 2006 che si adatta alla crescita della popolazione nel mondo per tutte le tappe a partire dalla sua presenza a tutto il 2060... Varie sono le previsioni... Tutte da verificare a cui non è possibile dare risposte con riflessioni certe...

 

di Enzo Lo Scalzo

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