Gastronomia 01/05/2015

StreetFood lancia gli Artigiani del Gusto

Dieci regole essenziali per poter vantare il bollino di autenticità. Dall'utilizzo di ingredienti tipici al rispetto per la storia del prodotto, passando per l'attenzione all'igiene e al rispetto dell'ambiente


StreetFood, associazione culturale del cibo da strada, lancia il proprio decalogo.

Dieci semplici regole per poter vantare il bollino Artigiani del Gusto, per far riconoscere al consumatore gli ambulanti e itineranti di cui può fidarsi.

Le regole prevedono:

1.Rispetta storia e tradizioni - per una garanzia di tracciabilità e appartenenza storica del cibo di strada e suoi ingredienti e l’esecuzione tradizionale della ricetta del cibo di strada

2.Utilizza ingredienti tipici e tradizionali - del territorio di appartenenza per la produzione del cibo di strada

3. Adotta un’etica - nello svolgimento della professione e nel rispetto di un sapere e saper fare tramandati, senza corromperli

4.Rispetta il legame con il territorio – di appartenenza del cibo di strada

5.Utilizza strumenti artigianali - originali o rivisitati per la preparazione, cottura e somministrazione del prodotto (padelle, testi in terracotta, refrattaria, metallo, teglie etc…)

6.L’igiene al momento giusto – Adeguati alle misure minime di rispetto delle normative sull’igiene impartite dalle Leggi Regionali per:

a) garantire sicurezza al consumatore

b) non alterare le caratteristiche organolettiche di ingredienti e della ricetta finale

c) non contravvenire alla normativa

7.Abbinamenti genuini – bevande realizzate con prodotti come acqua, vino, birra artigianale, succhi di frutta; senza aggiunta di ingredienti che ne modifichino il gusto – accettata (con riserva) l’aggiunta di CO2;

8.Rispetto dell’ambiente - sia durante il processo di produzione, somministrazione e consumo sia nella gestione dei locali (mantenimento della pulizia dentro e fuori il locale, smaltimento di oli, scarti organici e inorganici usufruendo di servizio smaltimento rifiuti differenziato);

9.Promozione del territorio (di appartenenza) – in virtù del fatto che solo i cibi di strada possono e devono essere consumati in loco per non modificare le caratteristiche tradizionali del loro consumo (temperatura, friabilità, croccantezza, morbidezza e sofficità, …) e promuovere in tal modo anche aree subalterne (zone montane o difficilmente frequentabili);

10.Cibo di strada in rete (no individualismo e asocialità) - sinergia con altre attività di produzione enogastronomica, associazioni, enti o altro per la costituzione di una rete di prodotti e servizi che promuovano in maniera integrata il cibo di strada con il territorio e tutti i suoi valori aggiunti.

Dal 2005 ad oggi, complice anche un sistema burocratico e normo-igienico rigido si sarebbe assistito a un calo dell'8% dei cosiddetti ambulanti, mentre sul fronte degli itineranti (cioè dotati di furgoni a norma) si parla di una crescita (+18% nello stesso periodo).

''L'idea è nata qualche anno fa quando il cibo di strada ha cominciato a diventare una moda, forse abusata - spiega il presidente di StreetFood, Massimiliano Ricciarini - ed è per questo che abbiamo deciso di promuovere solo quegli operatori che hanno fatto la scelta di legarsi al territorio e attivarsi per promuoverlo, l'utilizzo di antichi ferri del mestiere, l'etica di base, l'igiene ma non l'asetticità, il rispetto delle regole del commercio nel senso di una sinergia in rete con altri operatori e con le attività di promozione turistica ed enogastronomica e alle istituzioni, unitamente all'utilizzo di prodotti agroalimentari tradizionali e il rispetto delle leggi fanno degli operatori stessi dei veri e propri Artigiani del Gusto che possono fregiarsi di tale denominazione solo ed esclusivamente rilasciata dall'Associazione Culturale "StreetFood" con il suo logo esposto nello spazio commerciale dell'attività."

di C. S.