Mondo Enoico 16/11/2018

Nuovi vitigni nelle denominazioni d'origine francesi, con moderazione

Approvato dal Comitato vitivinicolo francese un protocollo che permette di utilizzare i vitigni resistenti a malattie e ai cambiamenti climatici nelle Aoc, ma solo a scopo sperimentale e per un periodo di dieci anni


Il Comitato vitivinicolo francese ha appena aperto la possibilità di introdurre nuove varietà nei disciplinare dell'AOC (denoninazioni di origine controllata) ma solo ad alcune ben precise condizioni.

I nuovi vitigni non potranno essere subito iscritti nei registri ma andranno indicati in una sezione a parte, quella dei vitigni sperimentali ("varietà d'uva per l'adattamento climatico e ambientale"). Le varietà che possono essere incluse nella terza categoria sono di origine Vitis vinifera e quelle definitivamente incluse nel catalogo francese delle varietà di vite. Sarà ammessa l'iscrizione a questa sezione di massimo venti vitigni, di cui al massimo dieci per tipologia di bacca (bianca o nera).

Questi vitigni, prima di poter essere utilizzati in campo da parte del viticoltore, devono esssere oggetto di un preciso protocollo sperimentale tra il Comitato, il Consorzio e il viticoltore.

Inoltre, l'introduzione di queste varietà di uve può essere effettuata solo entro il limite del 5% dei ceppi di vite del vigneto.

Il protocollo sperimentale tra Comitato vitivinicolo, Consorzio e produrre avrà durata di dieci anni. Al termine di questo periodo, sarà valutato l'interesse del o dei vitigni per la Doc. Se i vitigni sono soddisfacenti, entreranno a far parte della categoria dei vitigni accessori o della categoria dei principali vitigni. Nel caso in cui la varietà o le varietà non diano soddisfazione, saranno escluse dal disciplinare e non potranno essere vinificate al fine dell'ottenimento di vini a denominazione.

di T N