Mondo Enoico 06/09/2016

Una vendemmia più povera ma qualitativamente ottima

Il millesimo 2016 è stimato da Assoenologi qualitativamente ottimo con alcune punte di eccellente, in particolar modo per i vini ottenuti da uve a bacca rossa che saranno vendemmiate a fine settembre


Al 5 settembre è stato raccolto circa il 10% dell'uva. Le prime tre re-gioni a tagliare i grappoli sono state la Puglia a fine luglio, la Sicilia e Sardegna nei primi giorni di agosto. Per contro in Piemonte, Alto Adige, Toscana, Mar-che, Lazio, Emilia, Campania e Sardegna la vendemmia non è ancora iniziata. In buona parte del Veneto, in Lombardia, in Romagna, in Toscana, in Friuli Venezia Giulia e in Abruzzo ha preso il via da qualche giorno solo per le varietà precoci (Chardonnay, Pinot, Sauvignon). In tutto il Nord e Centro dell’Italia si riscontra un ritardo dell’inizio delle operazioni di raccolta di circa 5/10 giorni ri-spetto allo scorso anno ma in linea rispetto ad un’annata normale.

Il pieno della raccolta in tutt'Italia avverrà nella terza decade di settembre, per concludersi tra la fine ottobre e l’inizio di novembre con i conferimenti degli ul-timi grappoli di Nebbiolo in Valtellina, di Cabernet in Alto Adige, di Aglianico del Taurasi in Campania e dei vitigni autoctoni sulle pendici dell'Etna.

Quantità di poco inferiore al 2015. Al di là delle percentuali matematiche certe Assoenologi non ritiene, alla data attuale, di poter dare dei numeri assoluti, ma stima un quantitativo compreso tra -5% e uguale rispetto allo scorso anno. Le prime stime (5 settembre 2016) dicono che quest'anno si produrranno meno di 49 milioni di ettolitri di vino e mosto, a fronte della media quinquen-nale (2011/2015) di 44,6 milioni di ettolitri e di quella decennale (2006/2015) di 45,4 milioni di ettolitri. L'elaborazione di Assoenologi fa infatti ipotizzare che la produzione di uva possa oscillare fra i 66 e i 68 milioni di quintali che, applican-do il coefficiente medio di trasformazione del 73%, danno tra i 48 e i 49 milioni di ettolitri di vino, un quantitativo inferiore dell’1% rispetto a quello dello scorso anno (49,4 milioni di ettolitri di vino) ma superiore del 10% se riferito alla media quinquennale (2011/2015).

L’Emilia Romagna, l’Abruzzo e la Puglia fanno registrare un incremento della produzione del 10%, segue con +5% il Friuli Venezia Giulia. Per contro la Sici-lia e la Campania produrranno ben il 20% in meno rispetto al 2015, quindi il Trentino Alto Adige, il Veneto, la Toscana, le Marche, il Lazio/Umbria con -5%. Solo in Piemonte e in Sardegna si stima una produzione pressoché uguale a quella della scorsa campagna. Una situazione, pertanto, piuttosto eterogenea caratterizzata da alti e bassi a seconda delle zone, influenzate alcune anche dall’entrata in piena produzione di nuovi vigneti.

Un quantitativo che si pone al terzo posto nella classifica degli ultimi dieci anni superato solo nel 2006 (49,6) e nel 2015 (49,4).

Il Veneto rimane la regione più produttiva. Il Veneto, con ben 9,3 milioni di ettolitri, si conferma la regione italiana più produttiva seguita dalla Puglia (8,7) e dall’Emilia Romagna (8,1). Queste tre regioni insieme nel 2016 produrranno ol-tre 26 milioni di ettolitri, ossia il 53% di tutto il vino italiano.

Qualità ottima in tutt'Italia. A un inverno mite e con scarse precipitazioni ha fatto seguito una primavera e un inizio estate caratterizzati da piogge abba-stanza abbondanti che hanno ripristinato le riserve idriche. La vera estate è iniziata il 21 giugno, in perfetta sintonia con il solstizio estivo, ed è stata caratte-rizzata da giornate calde ma generalmente non torride con escursioni termiche giornaliere importanti e determinanti sulla qualità della vendemmia 2016, con-dizioni che hanno sancito un percorso decisamente positivo della maturazione dei grappoli con l'accumulo di sostanze aromatiche e polifenoliche.

Il millesimo 2016 è stimato da Assoenologi qualitativamente ottimo con alcune punte di eccellente, in particolar modo per i vini ottenuti da uve a bacca rossa che saranno vendemmiate a fine settembre. Il 2016 potrebbe essere incorniciato come un millesimo da ricordare; tale auspicio potrà essere però confermato solo a raccolta ultimata, visto che ad oggi (5 settembre) è stato vendemmiato circa il 10% del prodotto. Sarà l'andamento climatico e meteorico del mese di settembre e di quello di ottobre, per alcune varietà tardive, a decidere il livello qualitativo della produzione. Infatti, se le prossime settimane decorreranno nel modo più opportuno, ossia con giornate ricche di sole e giuste precipitazioni, le possibilità di mantenere l’ottima qualità sinora registrata, con la produzione di vini bianchi profumati, con un giusto equilibrio di acidità, alcolicità, finezza, e vini rossi armonici, ricchi di struttura, dai profumi complessi e da lungo invecchiamento, ci sono tutte.

Le previsioni di mercato. Le contrattazioni sono ancora minime. Tutti stanno alla finestra e vogliono capire come effettivamente si evolverà la produzione vi-tivinicola 2016. Allo stato attuale delle cose (5 settembre) l'interesse è focaliz-zato sulle prenotazioni di vini richiesti dal mercato, mentre risultano ancora piuttosto deboli quelle di vini comuni e senza denominazione di origine.

di C. S.