Mondo Enoico 29/09/2012

Un biosensore per scoprire l'odor di muffa nel vino

Un biosensore per scoprire l'odor di muffa nel vino

La rilevazione di piccole concentrazioni di 2,4,6-tricloroanisolo risulta molto difficile. Spesso i sensi umani riescono a percepirne la presenza meglio dell'analisi


Uno studio tra Spagna, Grecia e Cipro ha permesso di mettere a punto un biosensore capace di riscontrare la presenza di 2,4,6-tricloroanisolo (TCA) anche a quantità molto basse, con una soglia di sensibilità superiore rispetto ai sensi umani.

Il problema del TCA è infatti sempre stato quello di essere rilevabile analiticamente ma solo per quantità relativamente elevate.  In altri termini, l'odor di muffa, tipico del composto, veniva avvertito ma non certificato da un'analisi.

I metodi cromatografici e elettrochimici non avevano la sensibilità necessaria ad individuare il composto che deriva dall’attività di numerosi ceppi fungini naturali presenti nella corteccia della quercia da sughero. Il TCA è infatti il principale responsabile dello sgradevole odor di tappo.

I ricercatori hanno messo a punto un Bioelectric Recognition Assay (Bera).

Il sensore misurava la risposta elettrica di fibroblasti con membrana modificata sospesi in una matrice di gel di alginato indotta dal cambiamento del loro potenziale di membrana in presenza del composto. Le cellule con membrana modificata venivano preparate mediante inserzione osmotica di 0.5µg/l di specifici anticorpi TCA nella membrana delle cellule.

Il sensore Bera era in grado di rilevare il TCA in pochi minuti (3-5min) a concentrazioni estremamente basse (10-1ppt), dimostrando una sensibilità superiore alla soglia di percezione umana. 

Il sensore è stato testato con campioni di vino bianco con tappi imbevuti. In questo test reale, il sensore Bera era in grado di rilevare il TCA dai tappi rapidamente (3-5min) a concentrazioni molto basse (1.02-12ng/l), coprendo l’intero range per la soglia di rilevamento dei vini (1.4-10ng/l).

Questo biosensore risulta rapido , sensibile e poco costoso e offre nuove prospettive per il monitoraggio del TCA nel sughero e nel vino ma anche in altre bevande.

di Graziano Alderighi