L'arca olearia 13/12/2003

FITOFAGI MINORI DELL’OLIVO

L’oliveto è un agroecosistema complesso dove vivono immumerevoli specie di insetti, 140 sono parassiti. Alcune note di bioecologia e difesa, con particolare attenzione al controllo integrato


L’oliveto è un agroecosistema complesso, molto spesso ancora consociato ad altre coltivazioni, è una delle colture a più basso impatto ambientale. Se teniamo conto di tutte queste considerazioni possiamo affermare che è un ambiente in cui la biodoversità entomologica è preservata.
Questo implica che, eccezion fatta per la mosca delle olive (Bactrocera oleae), raramente la popolazione di un insetto nocivo alla coltura raggiunge livelli critici, manifestandosi con danni che superano le soglie economiche di intervento, costringendo quindi l’agricoltore a prendere provvedimenti. Tuttavia, non si può escludere che in particolari circostanze, dovute a fattori climatici o a pratiche agronomiche errate, l’equilibrio naturalmente presente nell’oliveto si spezzi e si verifichino eventi parassitari anche significativi. Risulta quindi utile avere una panoramica dei principali fitofagi minori dell’oliveto e delle modalità di difesa maggiormente compatibili con l’ambiente. Presenterò quindi delle brevi schede in cui sintetizzerò i dati salienti per ciascuno dei fitofagi minori che possono creare i maggiori danni negli oliveti italiani.

Da una recente revisione, ad opera del greco Tranakakis, sugli artropodi dannosi associati all’olivo risulta che le specie fitofaghe ammontano a oltre 140 di cui 116 insetti e 30 acari.
In tabella riporto il numero di specie fitofaghe per ordine o sottordine di insetti.



Cocciniglia mezzo grano di pepe
Ordine: Rincoti
Sottordine: Omotteri
Famiglia: Coccidi
Specie: Saissetia oleae
Descrizione:
La femmina adulta ha il dorso simile a un mezzo grano di pepe, di colore grigio-brunastro, e di dimensioni variabili dai 2 ai 5 mm. Le larve (neanidi) hanno tre stadi di sviluppo (età) e si presentano di colore giallastro e di minuscole dimensioni ( Danni:
L’insetto colonizza foglie e rametti, si nutre della linfa della pianta. Il danno risulta trascurabile con basse popolazioni, mentre può dar luogo a deperimento vegetativo e scarse fioriture e/o allegagione dei frutti. Inoltre sulla melata prodotta dall’insetto possono insediarsi vari funghi, dando così luogo alla “fumaggine”.
Difesa:
Generalmente i danni maggiori si riscontrano negli oliveti abbandonati o in quelli sottoposti a eccessi di concimazioni azotate. Umidità elevate e scarsa circolazione d’aria favoriscono lo sviluppo di Saissetia oleae. Nel caso fosse necessario intervenire con prodotti chimici, al di sopra della soglia di 4-5 neanidi per foglia, si consiglia l’uso di regolatori di crescita (buprofezin), olio bianco e polisolfuro di baio a bassi dosaggi (3 Kg/hl). È consigliabile intervenire contro le neanidi delle prime età poiché sono le più sensibili ai trattamenti. La schiusa delle uova avviene già nel periodo primaverile, anche se generalmente le massime fuoriuscite si verificano all’inizio dell’estate.

Tignola dell’olivo
Ordine: Lepidotteri
Famiglia: Yponomeutidae
Specie: Prays oleae
Descrizione:
L’adulto è una farfalla di colore grigio-giallo, lungo 7 mm, con un’apertura alare di 13-14 mm. La larva ha un dimensione a maturità di 7-8 mm, di colore nocciola con due sottili fasce, l’una gialla e l’altra verde, per ogni lato.
Danni:
Svolge tre generazioni l’anno. La prima antofaga (sui fiori), la seconda carpofaga (sui frutti) e la terza litofaga (sulle foglie). Generalmente, anche se la generazione antofaga, è maggiormente visibile per le sescrezioni sericee che avvolgono il bottone fiorale, è quella carpofaga che può creare i maggiori danni.
Difesa:
L’intervento chimico va eseguito solo al superamento della soglia di intervento del 15% e verso la fine di giugno-inizi di luglio quando è massima la schiusa delle uova. Si interviene con prodotti sistemici o citotropici contro la larva che si sta addentrando nell’oliva: dimetoato, fenitrothion, fenthion…

Margaronia
(o piralide o tignola verde dell’olivo)

Ordine: Lepidotteri
Famiglia: Pyraustidae
Specie: Palpita unionalis
Descrizione:
Adulti di piccole dimensioni, 2-3 cm di apertura alare. Larva di colore verde chiaro, capo giallastro, lunga poco più di 2 cm.
Danni:
Le larve, che compaiono a primavera inoltrata, mangiano germogli e foglie giovani, molto più raramente le drupe. In particolare si sviluppano su secchioni o polloni. I danni su piante adulte non sono mai significativi, mentre possono essere anche ingenti su piante in vivaio, giovani o olivi ricostituiti.
Difesa:
Raramente occorre intervenire anche perché gli stessi trattamenti contro la mosca delle olive hanno una buona efficacia contro questo lepidottero, tuttavia qualora l’infestazione fosse ingente due interventi con Bacillus thuringensis distanziati di 6-8 giorni nelle prime fasi di sviluppo risultano altamente efficaci.

Rodilegno giallo
Ordine: Lepidotteri
Famiglia: Cossidae
Specie: Zeuzera pyrina
Descrizione:
Aduti con ali bianche e numerosi segni di colore blu. La femmina presenta un’apertura alare di 5-7 cm, mentre il maschio di 3-5. La larva, che si sviluppa spesso nel corso di più anni, a maturità è di colore giallo, lunga 5-7 cm.
Danni:
È altamente polifagia, potendo attaccare molte specie arboree (melo, pero, susino, albicocco..) tra cui anche l’olivo. La larva giovane penetra attraverso la nervatura principale delle foglie e quindi scava una galleria nella zona midollare di rametti, rami fino al tronco. A causa di questa azione trofica procura forti deperimenti e disseccamenti dei rami, fino alla rottura. La presenza del parassita è segnalata sia dall’avvizzimento di apici vegetativi e foglie sia dal disseccamento di rami, inoltre escrementi larvali di colore rossastro fuoriescono dai fori delle gallerie.
Difesa:
Alquanto difficoltosa a causa della grande scolarità di ovideposizione e del periodo di volo, e quindi anche di chiusura delle larve. Su olivo è possibile, nei confronti delle larve già penetrate, ucciderle dentro le gallerie con un filo di ferro oppure iniettando nei fori spray a base di DDVP e propoxur. In Puglia sembra avere buona efficacia il sistema della confusione sessuale, meno valido pare invece la cattura massale.

Floetribo
Ordine: Coleotteri
Famiglia: Scolytidae
Specie: Phloetribus scarabaeoides
Descrizione:
Adulto di colore nero con antenne e tarsi rossastri. Lungo poco più di 2 mm.
Danni:
Questo scolitide si sviluppa a spese dei rami d’olivo di 1-3 anni poco vigorosi, qui scava brevi gallerie di prolificazione trasversali rispetto alla galleria d’entrata che intaccano profondamente l’anello legnoso e causano il disseccamento di rametti o interi rami.
Difesa:
Essenzialmente preventiva sfruttando la naturale propensione dell’insetto a insediarsi su legno secco. Deponendo quindi fascine di legno di potatura nei pressi dell’oliveto in gennaio-febbraio e rimuovendole e bruciandole a maggio, l’infestazione può essere facilmente controllata.

Una curiosità: Cantaride dell’olivo
Ordine: Coleotteri
Famiglia: Meloidae
Specie: Lytta vesicatoria
Descrizione:
Adulto di colore verde brillante con capo cuoriforme. Lungo 1,5-2 cm.
Danni:
Gli adulti, in primavera, prima che le temperature si innalzino troppo si radunano in gran numero su gruppi di piante di cui divorano il lembo fogliare. Intere piante possono essere quindi defogliante nel giro di qualche ora, qualora la popolazione sia alta.
Difesa:
L’intervento deve essere molto tempestivo, in caso di piccole infestazioni si può ricorrere alla scollatura della pianta e alla raccolta e uccisione degli adulti caduti sul terreno. Nel caso di infestazioni elevate si consiglia l’uso di piretroidi localizzando l’intervento solo sulla pianta o sulle piante dove si concentra la popolazione dell’insetto.

di Alberto Grimelli