L'arca olearia 18/12/2013

Superato anche il talco. In frantoio è meglio il carbonato di calcio

Già brevettato il nuovo materiale in attesa del via libera del Ministero della sanità spagnolo. Tra i benefici la diminuzione dell'emulsione acqua-olio, con conseguente aumento delle rese anche a temperature pià basse


L'Università di Jaen ha sperimentato il carbonato di calcio, anzichè il talco, nel processo di estrazione olearia per migliorare le performance estrattive.

Il Dipartimento di Chimica e Ingegneria ambientale ha riscontrato che il materiale, abbondantemente presente in natura, fornisce buoni risultati “senza interferire con la qualità dell'olio o le proprietà salutistiche e nutrizionali.”

Il vantaggio del carbonato di calcio, rispetto al talco, oggi il coadiuvante di estrazione più utilizzato è essenzialmente economico, essendo talmente abbondante in natura da poter essere utilizzato in quantità a costi molto competitivi.
Il carbonato di calcio potrebbe venire utilizzato nello stesso modo e maiera del talco, quindi inserito nella gramola al momento dell'ingresso della pasta, grazie anche a miscelatori automatici.
Secondo il team leader del gruppo di lavoro che ha eseguito la sperimentazione, il carbonato di calcio aiuta la separazione anche nel caso di emulsioni acqua-olio. Tutto questo si traduce in un aumento dell'efficienza di separazione e quindi anche delle rese.
Inoltre, secondo i primi riscontri, avrebbe anche positivi effetti per una migliore separazione dei liquidi con i solidi, così riducendo la quantità di residui solidi sia nell'olio sia nelle acque di vegetazione.

Un ulteriore vantaggio dell'utilizzo del carbonato di calcio è che, per ottenere effetti positivi, non sarebbe necessario tenere alte temperature di gramolazione, essendo sufficiente un range compreso tra 24 e 25 gradi centigradi. Si avrebbe così un aumento delle qualità salutistiche e sensoriali dell'olio senza diminuzioni di resa.
Lo sponsor principale del progetto, ovvero l'azienda sivigliana Minera de Santo Angel, ha brevettato questo nuovo coadiuvante, in attesa cdel via libera all'utilizzo da parte del Ministero della salute iberico che lo dovrebbe iscrivere nell'elenco delle sostanze liberamente utilizzabili come coadiuvanti nei processi alimentari.
Il carbonato di calcio non sarebbe però utile solo in frantoio ma anche in altre attività più o meno correlate con la filiera olearia.

L'obiettivo del gruppo di ricerca di Moya è di fare dei frantoi delle bioraffinerie. Il carbonato di calcio così potrebbe risultare utile nei processi di estrazione di antiossidanti naturali e in quelli per generare alimenti probiotici. Diverse sono inoltre le possibilità di utilizzarlo per depurare le acque di vegetazione ma anche nel settore dei biocarburanti.

di R. T.

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