Bio e Natura 04/09/2014

La canapa nel futuro degli agricoltori del Mezzogiorno d'Italia

E' stato inaugurato uno stabilimento di lavorazione a Crispiano. Il piano di lavoro previsto mira al processamento della canapa prodotta da 250 ettari seminati tra Abruzzo, Molise, Basilicata, Campania, Calabria e soprattutto Puglia


Il settore della canapa industriale italiana ha fatto un altro passo verso il suo sviluppo. A Crispiano (TA) è stato messo in funzione il centro di prima trasformazione delle paglie di canapa, il secondo in Italia dopo quello di Carmagnola (AL), inaugurato il 30 agosto. Esso servirà per lavorare le bacchette di canapa e ottenerne canapulo e fibra.

L’impianto è stato progettato e costruito in Piemonte e la società proprietaria, South Hemp Tecno srl, ha posto l'impianto nella sua sede operativa di Crispiano. Il piano di lavoro previsto mira al processamento della canapa prodotta da 250 ettari seminati tra Abruzzo, Molise, Basilicata, Campania, Calabria e soprattutto Puglia.

In questo primo anno sarà lavorato il prodotto proveniente da 250 ettari, ma dal 2015 se ne prevedono 500/600, ettari implicati trasformando 4.800 tonnellate anno: per l’agricoltura del sud è un' importante occasione di lavoro.

L'impianto andrà a regime con 16 ore di produzione giornaliere a ciclo continuo, realizzerà principalmente un prodotto miscelato per la bioedilizia, attualmente il comparto più promettente per l'impiego della canapa. Esso sarà in grado di fornire il canapulo ed ulteriori derivati in differenti granulometrie, utilizzabili come inerti nel processo di costruzione per la realizzazione in opera di sottofondi, cappotti isolanti, intonaci. Il Presidente Vendola presente all'inaugurazione ha rilevato "che la bioedilizia, mirata ai processi di efficientamento energetico soprattutto delle periferie, è un mondo intero che apre davanti ai nostri occhi. La buona agricoltura, la buona edilizia, la buona economia, si nutre di ecologia".

Altro impiego interessante la pulizia dei terreni inquinati da metalli pesanti e, infatti, l'Assessorato alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia che sta predisponendo gli strumenti economico-finanziari per sostenere lo sviluppo dell'agricoltura anche nei territori a ridosso di grandi insediamenti industriali, prevede tra l'altro l'utilizzo delle piantagioni di canapa per permettere di purificare i terreni dalla diossina.

La pianta, funziona come una sorta di pompa che assorbe dal terreno le sostanze inquinanti, stoccandoli poi nelle foglie e nel fusto. Ora si attende che altri imprenditori s'impegnino a realizzare i necessari impianti nel Centro Italia e nel Nord Est, visto l'interesse degli agricoltori a coltivare la pianta in diverse regioni italiane.

di Marcello Ortenzi