Massime e memorie 27/02/2010

Ci voleva una vergine per darci l'extravergine

Marino Niola ci apre alle imprese mitologiche di Atena. Fu una giuria popolare a maggioranza femminile a decretare il successo dell'astuta e illibata figlia di Zeus


Marino Niola

Ci voleva una vergine per darci l'extravergine. Così almeno la pensavano i greci che attribuivano la nascita dell'ulivo alla dea Atena, l'illibatissima figlia di Zeus.

La divina guerriera si contendeva con lo zio Poseidone il diritto di dare il nome alla città più importante dell'Ellade. Ciascuno dei due offrì un dono prezioso per mostrarsi degno del titolo.

Ad aprire la gara fu il dio del mare che colpì la terra col tridente facendo scaturire una pozza d'acua salata. La sua offerta consisteva dunque nel dominio dei mari.

Agli effetti speciali del suo rivale l'astuta vergine rispose con una pensata geniale. Fece spuntare il primo ulivo della storia.
Davanti a quell'albero carico di frutti verdissimi, la giurìa popolare, a maggioranza femminile, non ebbe dubbi e pebliscitò Atena. Che legò per sempre il suo nome ad Atene, la città simbolo della democrazia occidentale. Il mito attribuisce dunque all'ulivo e all'olio un valore dietetico e insieme politico.

Marino Niola



Testo tratto da: Marino Niola, Si fa presto a dire cotto. Un antropologo in cucina, il Mulino, Bologna 2009


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di T N