Massime e memorie 28/10/2006

LE VITE CURIOSE DEI CADAVERI


Per come vedo io, essere morti è un po' come andare in crociera. Passi la maggior parte del tempo sdraiato sulla schiena, con il cervello in pappa e le carni che iniziano a rammolirsi; non succede nulla di speciale e non ci si aspetta niente da te.
Personalmente però, se dovessi fare una crociera, preferirei fosse una di quelle scientifiche, dove i passeggeri - invece di trascorrere quasi tutto il giorno sdraiati, la testa fuori uso - possono pure cimentarsi con le ricerche che intanto uno scienziato porta avanti. Crociere del genere conducono chi le compie in contrade ignote e inimmaginabili, offrendogli la possibilità di fare cose che altrimenti non farebbe.

Mary Roach



Testo tratto da: Mary Roach, Stecchiti. Le vite curiose dei cadaveri, Einaudi Stile libero, Torino 2005

di T N