Massime e memorie 08/07/2006

CI SARA' ABBONDANZA DI FRUTTI DI BOSCO QUEST'ANNO, PAROLA DI KNUT HAMSUN

Ecco la limpida voce di uno tra i più grandi scrittori della letteraura mondiale. Premio Nobel nel 1920, il narratore norvegese è venuto alla ribalta con il volume dal titolo perentorio di "Fame". Lo presentiamo all'attenzione dei lettori con l'apertura del romanzo "Un vagabondo suona in sordina"


Di sicuro ci sarà abbondanza di frutti di bosco, quest'anno. Mirtilli rossi, bacche di moretta e di camemoro. Per carità, non che si possa campare a frutti di bosco. Però è bello che siano lì, tra l'erba: è un piacere guardarli. E a volte danno anche un po' di ristoro, quando hai sete e fame.
Stavo pensando a questo, ieri sera.
Ci vorranno ancora due o tre mesi prima che le ultime bacche dell'autunno siano mature, lo so. Ma la terra dà anche altre gioie, oltre alle bacche. In primavera e in estate le bacche sono ancora soltanto dei fiori, ma ci sono le campanule e i ginestrini, i boschi fitti e senza vento, il profumo degli alberi, il silenzio. Dal cielo viene come il lontano mormorio di un fiume, in tutta l'eternità non esiste suono altrettanto persistente. E se un tordo si mette a cantare, mio Dio, quali altezze può raggiungere la sua voce, e quando è su, al culmine, la melodia disegna all'improvviso un angolo retto, una linea limpida e pura che pare intagliata con il diamante, e torna a cantare su toni più bassi, dolcemente, in modo incantevole.


Knut Hamsun



Testo tratto da: Knut Hamsun, Un vagabondo suona in sordina, traduzione di Fulvio Ferrari, Edizioni Iperborea, 2005

di T N