L'arca olearia 22/03/2008

Colpo di scena, l'extra vergine tunisino preferito in degustazione anonima a quello italiano

L'olio più apprezzato all'assaggio è quello di Sfax. Uno strano risultato agli "orientamenti del gusto" organizzati per Olio Capitale a Trieste. Tra i quattro campioni in prova si piazza al secondo posto quello di Andria, il meno amato dalle donne


E’ materia che scotta e che fa riflettere. Intendiamoci, gli “orientamenti del gusto” sono stati pensati per comprendere e valutare le preferenze di un campione di consumatori non selezionato, ma giunto liberamente in un gazebo approntato per l’occasione a Trieste nei giorni della manifestazione fieristica Olio Capitale.

L’evento, che si è svolto dal 7 al 10 marzo scorso, è giunto quest’anno alla seconda edizione e ha raccolto un buon esito di pubblico, con oltre sei mila visitatori. Un successo ragguardevole, considerando che si tratta di una manifestazione riservata al solo olio extra vergine di oliva quale protagonista assoluto e unico.

La gente che ha accolto l’invito a degustare i quattro differenti campioni d’olio – del tutto anonimizzati, così da non essere riconosciuti – è quello confluito spontaneamente in un apposito gazebo collocato in piazza della Borsa.

L’iniziativa, denominata molto opportunamente “orientamenti del gusto”, si è svolta dunque in contemporanea con Olio Capitale, dal 7 al 9 marzo, nel centro di Trieste, nonostante le difficoltà per la grande bora, con punte di 151 Km orari, che ha creato non pochi problemi, ma che ha attratto ugualmente l'interesse e la curiosità di numerosi passanti.

Va inoltre precisato che i risultati ottenuti non hanno come tali una piena valenza scientifica, dal momento che si tratta di una rivelazione non effettuata su un campione appositamente selezionato per categorie di persone omogenee, ma si tratta in ogni caso di una prova importante, visto che sono state prestate tutte le accortezze del caso.

Intanto, per renderci conto di chi è entrato nel gazebo, forniamo alcuni dati indicativi. Ha prevalso il pubblico maschile (66%) sopra quello femminile (34%), e, tra le varie categorie professionali, ad aver aderito all’iniziativa sono stati in particolare i pensionati (31%), quindi, a seguire, gli impiegati (23%), i liberi professionisti (10), gli insegnanti (9%) e, solo per il 6%, le casalinghe.

La distinzione dei partecipanti agli “orientamenti del gusto” per sesso

Gli oli che invece sono stati selezionati, di qualità omogenea e dalla tipologia di fruttato per quanto possibile assimilabile alla categoria del “fruttato medio”, sono stati posti in confezioni anonime e catalogati con i numeri 1 (Andria, Italia), 2 (Cordoba, Spagna), 3 (Creta, Grecia) e 4 (Sfax, Tunisia).

Le professioni di chi ha compilato le schede di valutazione

La scelta e selezione degli oli è stata effettuata da Marcello Scoccia, vicepresidente dell’Onaoo, l’Organizzazione nazionale assaggiatori olio di oliva. I campioni sono stati anonimizzati dal personale dell’Ente Fiera Trieste Spa e a curare il rapporto con il pubblico convenuto nel gazebo è stata invece Olea Friuli Venezia Giulia.

Ed ecco in particolare il profilo sensoriale dei quattro oli tracciato dal vicepresidente Onaoo Marcello Scoccia, con le rispettive specifiche relative al Paese di provenienza e, più dettagliatamente, l’area di produzione con le cultivar da cui l’olio è stato ottenuto.

Tunisia
Sfax: 100% Chemlaly
Il profilo sensoriale: fruttato maturo di media intensità. Retrogusto piacevole di mandorla e frutto di oliva. Rotondo ed equilibrato con note di amaro e piccante contenute. Armonico ed equilibrato

Italia
Andria: 100% Coratina
Il profilo sensoriale: fruttato verde intenso, fragrante con profumo netto e deciso di foglia ed erba fresca appena tagliata, leggera sensazione di carciofo , amaro e piccante intenso .

Grecia
Creta: 100% Koroneiky
Il profilo sensoriale: fruttato erbaceo, con note di foglia e di erba fresca appena tagliata, retrogusto piacevole di carciofo e di sentori vegetali. Amaro e piccante di media intensità, equilibrato ed armonico.

Spagna
Cordoba: 50% Picual, 50% Picudo
Il profilo sensoriale: fruttato maturo aromatico e floreale, note vegetali molto marcate a livello olfatto gustativo, sensazione decisa e netta di frutta matura . Amaro e piccante di media intensità

Ed ecco invece, in ordine, le indicazioni delle preferenze accordate dal pubblico che ha aderito agli “orientamenti del gusto”: la prima preferenza è accordata all’olio tunisino (36%), e, a seguire, l’olio italiano (25%), l’extra vergine greco (20%) e, infine, l’olio extra vergine di oliva spagnolo (19%).

Le preferenze espresse agli “orientamenti del gusto” a Trieste

E’ divertente notare come di fatto l’olio extra vergine di oliva italiano sia piaciuto molto poco alle donne, mentre l'olio tunisino è risultato essere il più unisex tra tutti e quattro i campioni. Evidentemente l’olio tunisino avrà colpito di più le donne per il gusto rotondo ed equilibrato, oltre che per le note amare e piccanti più contenute.

Curiose le contraddizioni di chi ha compilato le schede.

Nel caso dell’olio tunisino, per esempio, all’assaggio è stato ritenuto “più delicato”, “più morbido”, “più amabile”, “più malleabile”, ma anche “più forte”, “più fisso”, “più saporito”, “più pieno di gusto”, “più intenso”, “più fruttato”, quindi anche “dolce”, “equilibrato”, “leggero”, “armonico”, “dal buon profumo”, “migliore per gusto e densità”, eccetera.

Nel caso dell’olio italiano di Andria, è piaciuto perché “più forte e amaro”, “più fruttato”, “molto amaro”, “più pieno e profumato”, e anche perché “più armonico e più ricco di aromi”, “più gustoso”, ma anche perché “più leggero”, “più morbido”, “più delicato”, “meno oleoso”, eccetera.

Nel caso dell’olio greco di Creta, è piaciuto perché “non oleoso”, “profumato”, “saporito ma non troppo forte”, perché “pizzica in gola” ed è “amaro”, “dolce”, “meno aggressivo”, “equilibrato”, eccetera.

Nel caso dell’olio spagnolo, è piaciuto perché ha un “buon fruttato e un sapore di mela”, “più corposo”, ma anche perché è considerato “delicato e armonico”, “più dolce degli altri”, “più leggero” e per il “sapore di carciofo”

Le preferenze tra i vari oli secondo i vari sessi

Inutile dire che nella scheda degli “orientamenti del gusto” tra i dati facoltativi comparisse la seguente voce: “preferisce l’olio italiano?”. Ed è dunque prevedibile che la quasi totalità degli interpellati abbia risposto affermativamente.


Che dire? Tali “orientamenti del gusto” sono da leggersi soltanto come un’indicazione di tendenza. La qualità dei campioni era omogenea e di fatto la scelta è stata espressa solo in funzione del gusto personale. Nulla di strano, accade anche questo, quando la qualità è di alto profilo. Nessuna sorpresa, dunque, ma il colpo di scena lascia di certo stupefatti.

di Luigi Caricato