Mondo Enoico 14/05/2005

VINO E SALUTE: UN BINOMIO VINCENTE, DI CUI L’ITALIA PUÒ GIOVARSI SU TUTTI I MERCATI. SIAMO LEADER INDISCUSSI IN QUESTO CAMPO

Il nettare di Bacco, si sa, va bevuto con moderazione. Non più di tre bicchieri al giorno per maschi adulti. A queste dosi gli effetti benefici per la salute sono stati accertati da numerose ricerche. Ciò che non si conosceva era che i vini rossi italiani, in media, contengono due volte le quantità di polifenoli dei californiani e ben quattro volte quella degli analoghi francesi


Se il vino scomparisse dai prodotti umani,
credo che nella salute e nell’intelletto
del pianeta si aprirebbe un vuoto,
un’assenza, una difettosità
molto più terribile di tutti gli eccessi
e le deviazioni di cui si attribuisce
la responsabilità al vino

Charles Baudelaire


Gli alcolici, in generale, non sono certo consigliati nell’ambito di una dieta sana ed equilibrata e per condurre una vita lunga e felice.
Eppure il vino, come componente dello stile di vita e di alimentazione mediterraneo, è sicuramente concausa dei positivi dati epidemiologici forniti dal Prof. Rotilio, direttore del corso di laurea in Scienza della Nutrizione all’Università di Tor Vergata di Roma. È infatti accertato che nei Paesi sviluppati dell’Occidente, l’incidenza della mortalità da infarto miocardico è 4-5 volte superiore in Paesi come Usa e Finlandia rispetto a Francia e Italia dove il consumo di vino è maggiore di circa 10-20 volte.
Sono ormai centinaia gli studi mondiali che dimostrano gli effetti benefici sulla salute di un consumo moderato di vino.
Tuttavia le credenze e le esperienze maturate da 7000 anni ai nostri giorni, ovvero da quando sono comparse per la prima volta delle bevande moderatamente alcoliche nell’alimentazione hanno portato più a mettere in risalto gli effetti negativi, sia di breve che di lungo termine, dovuti all’abuso di alcolici. È infatti noto che l’alcol etilico è una componente tossica e che l’uomo ha una innata ma limitata capacità di metabolizzarlo.
Per questa ed altre ragioni le proprietà salutistiche e nutraceutiche del vino per lungo tempo sono state divulgate solo parzialmente e poco diffusamente. Dovevano considerarsi fondate le preoccupazioni di medici e politici in un Paese, come l’Italia, in cui fino a pochi decenni fa, il ruolo del vino era più quello di alimento che di piacevole compagno del pasto. Non va infatti dimenticato che 1 grammo di alcol equivale a 7,3 calorie. Per fare dei paragoni 1 grammo di zucchero equivale a 4,1 calorie, 1 grammo di grassi a 9,3 calorie e 1 grammo di proteine a 4,4 calorie. L’alcol è quindi la sostanza energetica seconda solo ai grassi. Troppo facile era abusarne per sopperire agli alti fabbisogni nutritivi, specie nelle campagne.

Come calcolare l’apporto calorico di un vino
1 grammo di alcol = 7,3 calorie
1 grado alcolico = 7,9 grammi di alcol
1 litro di vino di 12 gradi = 96 grammi di alcol = 692 calorie
1 bicchiere di vino (circa 100 ml) = 69 calorie

Oggi la situazione è mutata radicalmente e solo nel 2004 si è arrestata la tendenza negativa nei consumi di vino in Italia. Secondo dati Ismea-Nielsen ogni famiglia italiana, l’anno passato, ha acquistato una quantità media di poco superiore ai cinquanta litri all’anno, pari a circa due bicchieri al giorno per famiglia, un livello che tutti gli studi indicano come parte integrante di una dieta equilibrata.
Sono i polifenoli contenuti nel vino i principali responsabili degli effetti positivi sulla salute umana.
Potenti antiossidanti contenuti non solo nel vino ma anche in molti altri alimenti, come l’olio extra vergine d’oliva, il loro ruolo non si limita alla sola difesa dei radicali liberi ma anche a effetti protettivi contro alcune forme tumorali, contro l’arteriosclerosi. Noti sono anche gli effetti benefici sugli apparati cardiocircolatorio e digestivo.
La poderosa attenzione verso tutti gli alimenti detti funzionali, ovvero dotati di composti farmacologicamente attivi, ovvero capaci di prevenire o curare una o più forme patologiche, nonchè migliorare alcune funzioni fisiologiche e metaboliche ha portato molti gruppi di ricercatori a concentrarsi sulla componente non alcolica del vino.
L’equipe del Prof Scienza dell’Università degli Studi di Milano in collaborazione con il Dipartimento di Farmacologia è stata in grado di evidenziare una classe di composti che sembra avere, oltre a proprietà antiossidanti, un ruolo predominante nel processo di vasodilatazione e quindi nella cardoprotezione. Questa classe le proantocianidine (tannini), è stata successivamente frazionata in 7 gruppi con diverso grado di polimerizzazione e ciò ha permesso di individuare i composti maggiormente responsabili di tale attività. Un dato interessante se correlato alla biodisponibilità e al grado di assimilazione da parte dell’organismo, fattori che però non possono non tenere conto della frazione alcolica.
Particolarmente interessante anche la recente scoperta, in estratti di bacca di Vitis Vinifera di melatonina, un composto indolico tradizionalmente considerato un neurormone prodotto dalla ghiandola pineale dell’ippotalamo. La melatonina svolge un ruolo fondamentale nella regolazione dei ritmi del sonno e della veglia, oltre a essere un potentissimo antiossidante. Pertanto il contenuto di melatonina, se fosse riscontrato anche nel vino, potrebbe contribuire a spiegare i numerosi effetti benefici che tale bevanda ha dimostrato di possere, proprietà che non si possono ascrivere al solo resveratrolo.
Proprio sui contenuti di rasveratrolo in diversi vitigni sono emerse anche altre importanti evidenze scientifiche. È infatti ormai stato accertato che le sostanze antiossidati sono contenute in misura doppia rispetto ai concorrenti californiani e addirittura quattro volte in più degli analoghi francesi.
Buone notizie anche sul fornte dei vitigni autoctoni. Dai dati presentati dal Prof Scienza il contenuto di resveratrolo nella Croatina è il doppio (2300 mg/kg) rispetto al Merlot e al Cabernet (circa 1000 mg/kg), anche l’italianissimo Sangiovese (1500 mg/kg) vince il confronto con i vitigni d’oltralpe. Dati simili sono emersi per quanto riguarda le proantocianidine il cui tenore è decisamente più elevato nei vitigni italiani (Nebbiolo, Croatina, Bonarda...) rispetto a quelli internazionali.

Le molte conferme scientifiche sugli effetti benefici di un consumo equilibrato di vino durante i pasti hanno sicuramente un impatto positivo sui consumi nei mercati esteri particolarmente sensibili agli effetti sulla salute.
Questi nuovi studi potrebbero dare ulteriore slancio al mantenimento della nostra leadership negli Stati Uniti (+4,2% nel 2004) e più in generale su tutti i mercati internazionali (+5,4% nel 2004).

Bibliografia

- AAVV, Atti della Tavola Rotonda su “Vino, benessere e salute”, Verona 7 aprile 2005
- Andrea Andreotti, 2005, Vino e Salute, Ed. Edagricole

di T N