Italia 19/02/2011

I produttori di Pachino vogliono due milioni di euro dalla Rai

La richiesta è stata avanzata dal Consorzio di tutela. I fondi sarebbero destinati a una campagna promozionale che rilanci il prodotto dopo il danno d'immagine subito


Non si placa la rabbia dei produttori del Pomodoro Pachino dopo la proposta del boicottaggio del prodotto fatta durante la trasmissione Rai “Bontà Loro”.

I produttori del consorzio Igp Pomodoro Pachino nell’incontro nel siracusano con il ministro per le Politiche agricole Giancarlo Galan e il ministro all’Ambiente Stefania Prestigiacomo hanno richiesto ''un intervento massiccio del ministero per una campagna pubblicitaria adeguata sulla Rai per riparare al danno subito''. "In particolare – ha sostenuto il presidente del consorzio Sebastiano Fortunato - una trasmissione di riparazione non basta, stiamo intraprendendo le vie legali chiedendo un risarcimento danni di 2 milioni di euro. Il prezzo del prodotto dal produttore è sceso gia' di 60 centesimi al chilo, e un'azienda ci ha segnalato un calo nelle vendite di oltre il 30%''.

A registrare le richieste avanzate e a cercare di calmare gli animi è stato il ministro Giancarlo Galan.

“Qualche giornalista - ha dichiarato il ministro - ha provato a farmi parlare male della Sicilia ma non ci è riuscito perché io amo questa regione, dove per molto tempo ho avuto anche una casa. Uno dei problemi più gravi che colpisce il pomodoro di Pachino è quello della lunghezza della filiera, una questione che penalizza i produttori che non riescono a guadagnare abbastanza rispetto a quanto spendono. Voglio difendere tutti i prodotti Igp e tipici d’Italia allo stesso modo, egualmente intendo tutelare il pomodoro di Pachino come l’asparago di Badoere – ha spiegato il ministro -. Perché i produttori del pomodoro di Pachino sono così deboli nelle trattative con i distributori, tanto da non riuscire a spuntare un prezzo più alto nella vendita del loro prodotto? A Pachino sono 900 i produttori, perché solo 140 fanno parte del Consorzio Igp? Per lo Stato è facile promuovere un prodotto tipico quando i produttori sono uniti come nel caso del Parmigiano reggiano, ma diventa più difficile con il pomodoro di Pachino, visto che il consorzio non rappresenta tutti coloro che lo producono”.

di C. S.