L'arca olearia 27/11/2010

Principi attivi bio per l'olivo: le novità presto vengono cestinate

Ecco come e perchè alcune molecole, come l'efficace rotenone, vengono eliminate dall'elenco di quelle ammesse in agricoltura organica. Presto toccherà al caolino?


I principi attivi biologici contro la mosca delle olive, almeno quelli realmente efficaci, sembrano aver vita breve sul mercato.

C'era una volta il rotenone
Il Rotenone, è un insetticida e acaricida di origine naturale, ad ampio spettro di azione, estratto dalle radici di piante della famiglia delle leguminose. Data la sua origine vegetale, è stato da sempre incluso nell’elenco dei prodotti ammessi per la difesa delle colture in agricoltura biologica, inizialmente nel Regolamento CEE 2092/91 e successivamente nel Regolamento CE 889/2008.
Recentemente, secondo il parere del Comitato Permanente Europeo per la catena alimentare e la salute degli animali, è stato rilevato che l’utilizzo del Rotenone, seppure di origine naturale, esercita un forte impatto ambientale, in quanto poco selettivo con un’elevata tossicità verso i pesci e le api.
Pertanto, la Commissione Europea, con decisione del 10 Aprile 2008, ha comunicato la non iscrizione di tale sostanza nell’allegato I della Direttiva 91/414/CEE, relativa all’immissione in commercio dei prodotti fitosanitari, e la conseguente revoca delle autorizzazioni dei prodotti fitosanitari contenenti Rotenone, a partire dal 10 ottobre 2008, con gli usuali 12 mesi per lo smaltimento delle giacenze.. Secondo tale decisione viene concesso un periodo di dodici mesi per lo smaltimento e l’utilizzo delle giacenze dei prodotti fitosanitari ritirati.

Il caso caolino
Il caolino ha mostrato, in diverse prove in campo effettuate negli ultimi anni, una buona azione preventiva contro gli attacchi di mosca delle olive, anche se la capacità di reprimerre tale fitofago dipende molto dalla durata della copertura con effetti variabili nelle diverse situazioni ambientali
Potenzialmente, inoltre, il caolino può ridurre gli stress da alte temperature aumentando la fotosintesi, la pezzatura e la colorazione dei frutti agendo anche sulla produttività.
A titolo esemplificativo si riportano i dati ottenuti presso l'azienda sperimentale Santa Paolina (CNR) di Follonica.





Ora però anche il caolino è sotto accusa perchè ridurrebbe in maniera significativa la popolazione di imenotteri, aracnidi e lepidotteri presenti nell'ecosistema oliveto ma non fitofagi.
La scarsa selettività del caolino è quindi fonte di dibattito, come lo fu il rotenone qualche tempo fa, e, già in Svizzera, il suo utilizzo non è più consentito in agricoltura biologica.

di R. T.