Articoli 13/01/2007

“I PEGGIORI DEL 2006”. ABBIAMO ASSEGNATO IL CONSUETO “CARBONE” A QUANTI SI SONO CONTRADDISTINTI IN NEGATIVO

E’ diventata ormai una tradizione, cui non ci sottraiamo di certo, visto lo spirito libero che ci anima. Solo una premessa ci appare doverosa: non c’è alcuna connotazione ideologica nelle nostre valutazioni. Quindi, coloro che si sentono feriti per alcuni giudizi, sorridano, la vita è fatta anche di spensieratezza




Bartolini Anna: è membro del Consiglio dei Consumatori dell’Unione europea, d’accordo, ma ciò non significa che possa pontificare su tutto, avvalendosi di tale carica. La sua rubrica sul settimanale “Oggi” ospita diversi svarioni, soprattutto in materia di vino e olio. E’ ora che studi e si informi.

Candeloro Mauro: di Federdop, e del suo Presidente, si è persa ogni traccia. Dopo un interessante studio condotto nel 2005, la Federazione che riunisce le Dop dell’olio ha lasciato passare il 2006 senza lasciare traccia. Da segnalare a “Chi l’ha visto?”

Forleo Clementina & Woodcock Henry John: ovvero la spettacolarizzazione della giustizia nel nuovo millennio. Vip e sentenze scioccanti, così le aule di tribunali finiscono in televisione, rendendo prim’attori giudici e pubblici ministeri.

Fischer Boel Mariann: va bene l’austerity, ma la cura dimagrante per l’agricoltura rischia di essere eccessiva. La Commissaria europea spinge sull’acceleratore e annuncia che “gli agricoltori europei avranno bisogno di un secondo reddito”. E se invece si dedicasse lei, part time, all’agricoltura europea?

De Petris Loredana: dopo aver scippato a “Teatro Naturale” la battaglia contro le ampolle anonime d’olio sui tavoli dei ristoranti, disinteressandosi poi completamente di dare il via a una campagna di sensibilizzazione e di informazione nei confronti dei pubblici esercenti, eccola di nuovo impegnata in prima linea per un altro fatuo obiettivo: l’indicazione obbligatoria in etichetta dell’origine dell’olio e delle olive. Lettera morta. Le auguriamo di occuparsi sempre di agricoltura, sia ben chiaro, ma con uno spirito diverso, meno frettoloso e più attento verso chi nell’agricoltura ci crede per davvero.

Disoccupati d’Italia: al di là di quelli veri, che meritano il massimo rispetto, esiste una quota inventata che vive di indennità non meritate. Non è l’ora di fare le opportune distinzioni e agire di conseguenza? Perché si assiste alla grande contraddizione di un’agricoltura senza forze lavoro e una lunga lista di disoccupati?

Hughes Stephen: rilascia un’intervista al settimanale “l’Espresso” dichiarando che finché l’Italia non dimostrerà di reagire allo sfruttamento dei braccianti agricoli, è bene che siano sospesi i sussidi destinati ai coltivatori italiani. Molto bene. Quest’uomo è stato presidente, e oggi membro, della commissione Occupazione e affari sociali a Bruxelles. Il razzismo verso l’Italia non si esaurisce mai. Lo sfruttamento della manodopera esiste, anche se numericamente marginale; è esecrabile sempre e in ogni caso, ma generalizzare accusando e minacciando gli italiani ci sembra intellettualmente ridicolo. Tale Hughes, è arrivato a sostenere che "la Commissione europea dovrebbe incriminare il governo italiano e inviare l'intera materia con procedura d'urgenza alla Corte europea di Giustizia". Si svegli, e vada a lavorare nei campi piuttosto.

Mastella Clemente: e lo chiamano ministro. Che vita dura essere italiani oggi, con personaggi siffatti. “L’indulto è un insulto” è stato detto e scritto, ma lui è troppo lontano da tutto, vola troppo in alto per noi comuni mortali. Speriamo non si illuda, tuttavia, di sentirsi il nuovo Francesco d’Assisi. Speriamo proprio di no, altrimenti ci dimettiamo da cristiani.

Monte dei Paschi di Siena: la difesa dell’italianità sta molto a cuore alla banca più politicizzata d’Italia. Detentrice di una buona fetta di Carapelli, non ci ha pensato due volte a vendere a uno spagnolo, non appena si fosse presentata l’occasione. Detto fatto, salvo poi versare lacrime di coccodrillo

Padoa Schioppa Tommaso: era proprio necessario forzare la mano e stritolare gli italiani a più non posso con quella che tutti ricorderanno come la Finanziaria più terribile della storia repubblicana? Ciò che stupisce, è che un serio professionista di tale livello non abbia avuto il coraggio di effettuare i necessari tagli, soprattutto nell’ambito di quella pubblica amministrazione dove abbondano i nullafacenti, quelli di cui riferisce, in uno splendido libro, Pietro Ichino. Niente da fare, Padoa Schioppa ha deluso tutti, indipendentemente dalle appartenenze politiche. Ha preferito sacrificare gli italiani e far man bassa delle risorse familiari attraverso un carico eccessivo delle tasse. Troppo facile. A lui va perciò un grande carico di carbone, indipendentemente dai risultati futuri di questa Finanziaria. Come per il calciatore Zidane, crolla tutto ciò che di positivo ha fatto in passato: ha sferrato anche lui una dura e volgare testata agli italiani. Un vero peccato.

Palermo Ambiente: un eclatante esempio dell’Italia degli sprechi. 70 persone assunte per contare tombini. 800 euro al mese e la qualifica di ispettori ambientali. Una storia d’ordinaria follia.

Regione Calabria: l’attentato all’azienda agricola Frutti del Sole è stato un vile e indiretto attacco a monsignor Bregantini e al suo impegno morale in una terra difficile. L’agricoltura, insieme ad altri settori dell’economia, può salvare la Calabria, ma i calabresi dove sono? Perché non reagiscono? Perché la società cosiddetta civile non si impone per rompere il muro dell’omertà?

Regione Puglia: mette la propria faccia nel film televisivo Rai “Il padre delle spose”, con Lino Banfi, e pur sforzandosi di valorizzare l’olio di oliva e il mondo che vi sta dietro, riesce solo a comunicare una serie di errori a ripetizione. Perdindirindina, perché sprecare occasioni di visibilità così importanti! Alla fine il messaggio che si coglie nel film è che la grande qualità degli extra vergini si ottiene alla maniera antica, con l’olio che si estrae con le macine a trazione animale! E dov’è l’evoluzione della tecnologia? La lasciamo da parte pur di mettere in evidenza la genuinità e la tradizione? Poveri noi. In tutti gli uffici agricoli della Regione Puglia non c’era nessuno in grado di fare una consulenza seria durante la preparazione del film?

Ruggiero Nicola: l’ex presidente di Unaprol ha perso anche la guida della Coldiretti della provincia di Bari, oggi commissariata. Il carbone? Tanto carbone.

Sardella Luca: la sagra degli errori continua. Il Sardella ci ha regalato “perle” di saggezza. La cultura degli italiani in materia oliandola è lacunosa e scarsa, è evidente, prendendo spunto da certi soggetti cosa si può pretendere mai?

Turco Livia: la sua campagna contro gli alcolici ha tutta l’aria della scelta ideologica. Non c’è intanto alcuna distinzione tra super alcolici e vino. E’ la classica situazione in cui per risolvere i problemi sociali se ne creano altri. Nessuno ha mai in mente la pedagogia: impegnarsi a educare anziché reprimere. Qualcuno però ha detto: “più canne per tutti e meno vino”, certo, tanto la salute con lo spinello ci guadagna.

Veronafiere: grande delusione per la scarsa attenzione verso il Sol 2006, il Salone internazionale dell’olio di oliva di qualità. Troppe distrazioni, ma il comparto oleario non merita forse un’impegno diverso e più qualificato, pari a quello destinato al vino? Coraggio, vertici di Veronafiere. Mutate atteggiamento per il 2007. L’olio italiano ha bisogno di una vetrina importante.

Visco & Bersani: vanno in coppia, come Gianni e Pinotto. Dalle “liberalizzazioni” estive, che non hanno prodotto alcun tangibile risultato (nessuna diminuzione sensibile delle tariffe professionali e dei taxi) né hanno minimamente inciso sui veri centri del potere (banche, assicurazioni, energia), all’anagrafe tributaria, ovvero F24 on line, registro clienti/fornitori. Grazie! Un po’ di burocrazia in più ci mancava proprio

di Gelso Lo Scimmione