Articoli 21/05/2011

Gli italiani la preferiscono bionda

Nove italiani su dieci scelgono la birra chiara, con la benedizione dei nutrizionisti Un'affermazione non solo italiana. E' anche prediletta all'estero con 1,7 milioni di ettolitri esportati


Chi dice birra, dice… “chiara”. Anche se nei negozi specializzati, nei pub e negli scaffali della grande distribuzione si può ormai scegliere tra 1.500 marchi di birra, sempre più diversificati per stili e gradazione, resta un dato di fatto, che può per certi versi apparire sorprendente. I 30 milioni di italiani (58,5% del totale) che consumano birra, secondo una ricerca Makno/AssoBirra, quando decidono di berla, la scelgono “chiara” 9 volte su 10. E lo fanno anche 12 milioni di donne che rappresentano il 42% del totale dei consumatori di questa bevanda.

La birra chiara piace soprattutto nella sua versione in bottiglia, formato che assorbe oltre i tre quarti delle sue vendite, il 15% delle volte viene spillata dai fusti con la classica spina, mentre circa una volta su 10 la versiamo dalla lattina in alluminio.

Fatto sta che beviamo oltre 15 milioni di ettolitri di birra chiara all’anno, in pratica più di 25 litri a testa (su un totale di 28) e il suo colore biondo, le trasparenze seducenti, i cromatismi dorati e la sua schiuma bianca e compatta ci fanno sempre più spesso compagnia in tante occasioni e momenti della giornata: l’aperitivo al bar o la serata con gli amici a vedere la partita in tv, la cena a casa o quella fuori, in pizzeria o al ristorante, il pranzo nel segno della leggerezza o il drink per rinfrescare la calura delle serate estive.

“È un dato di fatto che la birra chiara, leggera e poco alcolica, ha per oltre un secolo accompagnato gli italiani e continua ad essere la tipologia preferita dai nostri connazionali – dichiara Filippo Terzaghi, direttore di AssoBirra, l’Associazione che riunisce produttori industriali e artigiani della birra e del malto. Ma rileviamo con piacere che la ‘chiara’ sta diventando sinonimo di birra italiana anche all’estero. Le aziende associate ad AssoBirra ne esportano oltre 1,7 milioni di ettolitri, il doppio rispetto a 5 anni fa e viene apprezzata maggiormente proprio in quei paesi a forte tradizione birraria: una su 3 viene bevuta in Europa, soprattutto in Gran Bretagna, Francia e Olanda, il resto viene assorbito da Paesi Terzi a forte tradizione birraria, come Stati Uniti, Australia e Sudafrica. Ci auguriamo che questo trend possa proseguire.”

Assieme al gusto, è nella sua lavorazione un’altra chiave del successo della birra chiara: una ricetta semplice e naturale che conquista per leggerezza e la rende compatibile con il nostro stile di vita, come rivela il dietologo dei VIP Nicola Sorrentino, medico e specialista in scienze dell’alimentazione: “Un bicchiere da pasto di birra chiara da 200 cc apporta solo 68 kcal, circa le stesse di un’analoga quantità di succo d’arancia, meno di un bicchiere di vino rosso o bianco, la metà di un qualsiasi soft drink. Con i suoi semplici ingredienti - acqua, orzo o altri cereali e luppolo - se bevuta in quantità moderata e abbinata ad uno stile di vita corretto e ad un’alimentazione di tipo mediterraneo, è adatta a quanti, sia uomini che donne, sono attenti alla propria forma fisica e non vogliono aumentare di peso. E poi, non gonfia: l’anidride carbonica contenuta nella bevanda resta imprigionata nella sua schiuma quando la birra viene versata o spillata e quindi non viene ingerita.”

Una buona notizia per quei 22 milioni di nostri connazionali che non bevono mai una birra senza le sue proverbiali “due dita” di schiuma…

Al basso apporto energetico, la birra chiara aggiunge il plus di essere, tra gli alcolici, la bevanda meno alcolica, con un contenuto medio in alcol di 4,5% vol. Senza contare che da diversi anni sono disponibil anche versioni meno alcoliche e caloriche, fino alle birre analcoliche.

E in una società sempre più sedentaria - anche per esigenze lavorative - dove è sempre più sentita la necessità di poter consumare pasti nutrienti ma equilibrati e leggeri, la birra chiara è un’ottima scelta per chi non volesse rinunciare al piacere di gustare il cibo con una bevanda alcolica.

Spiega Andrea Ghiselli, medico internista e ricercatore I.N.R.A.N.: “Il basso contenuto alcolico, il sapore caratteristico e la presenza di anidride carbonica permettono alla birra chiara di esaltare il sapore degli alimenti con pochi sorsi. Un bicchiere da tavola da 200 cc di birra chiara contiene circa mezza Unità Alcolica, permettendo di tornare al lavoro dopo averla bevuta. È molto probabilmente per questi motivi che la birra chiara è la birra più consumata dagli italiani e la più apprezzata dalle italiane. Una birra chiara, conclude Ghiselli, può quindi accompagnare pranzi di lavoro, pasti leggeri o spuntini veloci, come un panino o un insalata, per la sua bassa concentrazione alcolica, unita al gusto versatile, che la rende adeguata anche al sesso femminile, particolarmente sensibile sia alle calorie, che ai danni dell’alcol.”

di C. S.