Articoli 24/04/2010

Perso il gusto del bere ora si pensa a sballare

Non è più il bicchiere di vino a pasto per godersi la compagnia degli amici. Giovani e anziani i più esposti al binge drinking. Un quadro preoccupante quello che emerge dai dati Istat


Fra i giovani si affermano modelli di consumo di alcol fuori dai pasti, spesso in modo non moderato, attraverso vere e proprie ubriacature e attraverso l'affermazione del fenomeno chiamato binge drinking, il consumo di più bicchieri di bevande alcoliche in un'unica occasione. È quanto rileva oggi l'Istat che ha pubblicato il rapporto "L'uso e l'abuso di alcol in Italia" relativo al 2009.

La fascia più a rischio va dai 18 ai 24 anni.
In questa fascia d’età gli automobilisti abituali presentano comportamenti di consumo a rischio in percentuali piùelevate rispetto agli automobilisti occasionali o alle persone che non guidano affatto. Per i maschi di questa fascia d'età gli automobilisti abituali con almeno un comportamento di consumo a rischio sono il 24,6%, contro il 17,9% di quelli occasionali o che non guidano.
Questa differenza nei comportamenti di abuso è dovuta in particolare al binge drinking (23,7% contro 16,8%). Per le donne di 18-24 anni si osservano analoghe differenze di comportamento, anche se con minore evidenza.

Tra chi frequenta assiduamente le discoteche (più di 12 volte nell'anno) la quota di quanti dichiarano un comportamento di consumo a rischio è più alta. Se consideriamo soltanto i maschi, sono il 35,1% (rispetto al 23,8% di coloro che non vanno in discoteca), mentre tra le donne tali quote sono, rispettivamente, il 14,5%, il 6,2%. Se si prendono in considerazione le sole ubriacature, queste riguardano il 29,1% tra gli uomini che vanno in discoteca più di una volta al mese, contro l'8,9% di quelli che non ci vanno e l'11,4% contro l'1,8%, rispettivamente, nel caso delle donne. Il fenomeno riguarda soprattutto i giovani fino a 24 anni e gli adulti fino a 44 anni.

Tra i guidatori abituali emerge una forte associazione tra la assiduità con cui si frequentano discoteche o, in generale, luoghi in cui si balla, e il consumo di alcol a rischio, soprattutto tra i giovani fino a 24 anni e gli adulti fino a 44 anni. Tra gli uomini di 18-24 anni guidatori abituali, infatti, la quota di consumatori a rischio passa dal 13,3% di chi non frequenta discoteche, al 39,2% di chi, invece, le frequenta più di una volta al mese. Analogamente tra le giovani guidatrici il dato passa, rispettivamente, dal 3,9% al 16,7%. Per quanto riguarda gli uomini di 25-44 anni, i guidatori abituali con consumo a rischio di alcol sono il 17,4% di chi non frequenta discoteche e il 31,4% dei frequentatori più assidui. Per le donne le corrispondenti percentuali sono il 3,9% e il 12,9%. Alle età successive tale associazione si indebolisce fino a scomparire.

Il 27% della popolazione di 11 anni e più (14 milioni 419 mila persone) beve almeno un tipo di bevanda alcolica al giorno. Molto elevate sono le differenze di genere, considerando che l'81% degli uomini consuma alcol, in particolare vino (67,5%), birra (60,8%) e altri alcolici come aperitivi, amari e superalcolici (53,4%), mentre le donne consumatrici sono il 56,9% e anche per loro il vino è la bevanda alcolica più diffusa (41,3%), seguita da birra (31,3%) e altri alcolici (26,2%).

Nel 2009 le persone di 11 anni e più con almeno un comportamento a rischio (consumo giornaliero non moderato o binge drinking) sono 8 milioni e 454 mila (15,8%), di cui 6 milioni e 434 mila maschi (25%) e 2 milioni 20 mila femmine (7,3%). Il consumo giornaliero non moderato riguarda il 14,8% degli uomini, anche se tra questi il 51,7% consuma solo durante il pasto secondo i canoni del modello tradizionale di comportamento; il 3,8% delle donne eccede le raccomandazioni relative ad un consumo moderato di alcol e, di queste, il 77,9% eccede solo durante il pasto. Il binge drinking riguarda il 12,4% degli uomini e il 3,1% delle donne.

Le fasce di popolazione in cui i comportamenti a rischio sono più diffusi sono gli anziani di 65 anni e più (il 44,7% degli uomini contro l'11,3% delle donne), per un totale di 3 milioni 17 mila, i giovani di 18-24 anni (il 22,6% dei maschi e 8,4% delle femmine), per un totale di 651 mila, e gli adolescenti di 11-17 anni (il 17,8% dei maschi e il 12,3% delle femmine), pari a 613 mila persone.

L'Oms raccomanda la totale astensione dal consumo di alcol fino ai 15 anni. Per questo motivo, per i minori di 11-15 anni viene considerato come comportamento a rischio il consumo anche di una sola bevanda alcolica durante l'anno. In quest'ottica, le quote di popolazione a rischio sono molto rilevanti e con differenze di genere meno evidenti che nel resto della popolazione: 18,5% dei maschi e 15,5% delle femmine.

Anche tra i ragazzi di 16-17 anni il quadro della diffusione di comportamenti di consumo a rischio è piuttosto critico: il 16,3% dei ragazzi e il 4,5% delle ragazze dichiara di adottarne almeno uno. Inoltre, gà a questa eà il binge drinking raggiunge livelli prossimi a quelli medi della popolazione: rispettivamente 11,8% per i maschi e 4% per le ragazze.

L'abitudine al consumo non moderato di bevande alcoliche da parte dei genitori, inoltre, sembra influenzare il comportamento dei figli. Infatti, è potenzialmente a rischio il 23% dei ragazzi di 11-17 anni che vivono in famiglie dove almeno un genitore adotta comportamenti a rischio nel consumo di bevande alcoliche. Tale quota, invece, scende al 14,7% tra i giovani che vivono con genitori che non bevono o che comunque bevono in maniera moderata.

di Graziano Alderighi