Articoli 06/06/2009

Libri sì, libri no. Promosso Massimo Montanari, bocciata Licia Granello

Facciamo le opportune distinzioni. Non tutte le pubblicazioni meritano di giungere in libreria. Alcuni libri sono davvero impubblicabili




Ci sono tanti libri sul cibo, alcuni dei quali sono da sconsigliare in senso assoluto, perché banali o insignificanti. Come quelli di alcuni improvvisati cultori ed esperti di gastronomia. Uno tra tutti, il libro Mai fragole a dicembre, di Licia Granello, edito da Mondadori nella collana "Strade blu". Da bocciare perché troppo fondato sull’emotività e addirittura con errori gravi e imperdonabili. Matita rossa, dunque, per un libro dal respiro corto, seppure gradevole per la scrittura fluida e la capacità di raccontare il buon cibo. Perché allora non si è compiuto quello sforzo in più per farlo diventare un buon libro? Dove sono andati a finire coloro che si occupano di editing? E perché l'autrice non si è avvalsa di un consulente alimentarista?



A questo libro discutibile, sicuramente non necessario, di una giornalista che è disinvoltamente passata dallo sport all'alimentazione, contrapponiamo volentieri quello di Massimo Montanari, edito da Laterza con il titolo La fame e l’abbondanza. Storia dell’alimentazione in Europa. Finalmente un testo che lascia qualcosa al lettore, ma Montanari ha pubblicato molti altri utili e corposi volumi sul tema.
Ciò che emerge in questo libro, sono per lo più i comportamenti alimentari, analizzati in un periodo che va dal terzo secolo dopo Cristo sino alla contemporaneità, considerando sia le inevitabili mutazioni del gusto, sia i condizionamenti epocali e sociali.

di L. C.