Mondo 11/05/2020

La speranza dei produttori d'olio d'oliva spagnoli per l'e-commerce

La speranza dei produttori d'olio d'oliva spagnoli per l'e-commerce

Le previsioni indicano un crescente interesse degli spagnoli per gli acquisti on line, con una propensione che resterà alta anche nel post emergenza. Boom per le confezioni da 1, da 2, 3 e 5 litri, comode da ricevere direttamente a casa


Sono ormai un milione le famiglie spagnole che hanno fatto shopping di prodotti agroalimentari e di olio d'oliva durante l'emergenza Covid-19. Prima della crisi erano meno della metà.
Se poi guardiamo ai volumi di acquisto vi è stata una crescita dell'86% dal 15 marzo.

Nel breve periodo si prevede che le vendite online restino molto elevate, superiori del 50% rispetto alla media degli ultimi anni, soprattutto a causa del ridotto numero di punti vendita in bar, ristoranti e mense aziendali.

Ma lo scenario non è destinato a mutare significativamente nel breve termine visto che il 63% degli spagnoli ha dichiarato in un sondaggio che nei prossimi mesi uscirà meno per mangiare. Si preferirà quindi mangiare a casa, e il delivery sarà una delle formule di successo.

Tra i prodotti più richiesti attraverso lo shopping online quelli di maggior peso e volume, che a volte per certi tipi di acquirenti sono scomodi da trasportare. Anche se il contenitore da un litro è ancora molto richiesto dai clienti, e le stesse aziende di confezionamento hanno ideato nuovi formati come quello da due o tre litri, quello da cinque litri è ancora molto popolare, soprattutto nel caso dell'extravergine, poichè ha un prezzo più basso e maggiore frequenza di offerte. Ma è anche scomodo da trasportare quando si è già fatta una significativa spesa al supermarket. Lo stesso vale per alcuni prodotti freschi come le patate o le arance, che sono più pesanti, e la cui vendita attraverso il canale online è aumentata, così come alcune bibite analcoliche da due litri o lattine di birra.

Un altro dato che con il progredire dell'estate si noterà nel paniere della spesa è l'ipersensibilità al prezzo dei prodotti, come già accaduto nella crisi del 2008. Vi sarà una crescita delle private label, di fronte alla guerra commerciale prevista dalle super e iper catene per vincere la quota persa durante la pandemia in alcuni casi e per mantenerla se è stata vinta. Secondo Nielsen, la sensibilità dei prezzi è cresciuta del 67%, ben al di sopra di quanto avvenuto nella precedente crisi, i cui effetti economici e commerciali sono stati più graduali nel tempo.

di C. S.